Doveva succedere prima o poi. A furia di inquadrare i telefonini appoggiati su tavoli e scrivanie degli studi tv, è finita che la Maratona Mentana per la lunga notte delle elezioni presidenziali […]

(Di Selvaggia Lucarelli – ilfattoquotidiano.it) – Doveva succedere prima o poi. A furia di inquadrare i telefonini appoggiati su tavoli e scrivanie degli studi tv, è finita che la Maratona Mentana per la lunga notte delle elezioni presidenziali americane ci ha regalato una perla insuperabile. Era sorta l’alba da un pezzo, il direttore del Tg di La7, alla sua settima ora di diretta, iniziava ad avere lugubri visioni tipo Lilli Gruber vestita da sciamano di Capitol Hill. La vittoria di Trump era ormai cosa certa. Anche in regia, probabilmente, si cercava di rimanere svegli guardando meme sulla faccia di Maurizio Molinari quando ha capito come andava a finire, e dunque il temuto inciampo da sonno misto a distrazione è arrivato: Mentana lancia un collegamento e la regia indugia inaspettatamente sul telefono cellulare del direttore appoggiato sul tavolo. E si legge perfettamente la chat: c’è un selfie di Cazzullo, inviato a Palm Beach, con scritto sotto “Trump sta per arrivare. Giornalisticamente sei contento, confessa. Con la ‘Casellati nera’ ci saremmo annoiati”.

Dunque, scopriamo che Cazzullo non era un grande estimatore di Kamala Harris, anche perché paragonarla così a Casellati è come chiamare Oprah Winfrey “la Barbara D’Urso bianca”. Roba da denuncia. Detto questo, la battuta era anche simpatica, ma l’inquadratura svelava uno scoop più interessante: Mentana non ha registrato il numero di Cazzullo in rubrica, per cui il suo 335 è apparso beatamente inquadrato su La7. Probabilmente ieri Cazzullo ha trascorso la giornata a rispondere a pernacchie telefoniche. Il risvolto più sorprendente della vicenda è però il commento di Ignazio La Russa davanti ai microfoni della stampa: “Succede che a furia di spiare gli altri ci si spia da soli. A Cazzullo gli hanno visto anche il messaggio intimo, normale, spiritoso anche, in cui dice ‘pensa come sarebbe stato noioso se avessimo visto la Casellati arrabbiata!’”. Un giornalista gli fa notare che “Casellati nera” aveva un altro significato. E lui: “Nera vuol dire arrabbiata, delusa. E chi l’ha detto che la Casellati tifasse per l’uno piuttosto che per l’altro?”. E noi che pensavamo che La Russa, con tutti i possibili significati di “nero”, avesse dimestichezza. Fatto sta che tocca dare ragione a Maria Rosaria Boccia: meglio avere la pellicola privacy sul telefonino.