La “Sporca Dozzina” – Fosforo bianco, bombe non guidate e droni suicidi

(Di Sabrina Provenzani – ilfattoquotidiano.it) – Armi ad alto impatto, inclusi proiettili al fosforo bianco, vietati dalle convenzioni internazionali. Uso di avanzate tecnologie di puntamento basati su intelligenza artificiale. Negligenza rispetto all’impatto sulla popolazione civile. Un rapporto dell’Action on Armed Violence, osservatorio inglese indipendente sull’uso delle armi nel mondo, ricostruisce l’impiego dei 12 sistemi armati più letali da parte delle Idf a Gaza dal 7 ottobre 2023. E contiene una condanna durissima della condotta dell’esercito israeliano contro la popolazione civile.

La “Sporca Dozzina”, la chiama Aoav. È una disamina, risultato di un lungo lavoro su database pubblici, di alcune delle armi utilizzate da Israele durante il conflitto a Gaza. Ognuna di queste, scrive Luc Woodall Gillard, “ha provocato danni significativi alla popolazione civile”. E, aggiunge, “nonostante le dichiarazioni delle Idf riguardo alla precisione dei loro attacchi, l’impatto di queste munizioni, aggravato dai sistemi di puntamento basati su intelligenza artificiale come “Lavender” e “Gospel” (a cui il Fatto ha dedicato diversi approfondimenti) evidenzia una preoccupante mancanza di responsabilità. Anche perché, sottolinea il rapporto, “quando il conflitto terminerà, la minaccia per i civili continuerà. Le armi sono classificate in ordine di letalità e di impatto sulla popolazione civile, dalle meno alla più letale. Fra queste, la bomba GBU-39 prodotta dalla Boeing, nota per la sua precisione, con un raggio di azione fino a 110 km e un Cep (Errore Circolare Probabile) di 1 metro. È la munizione più documentata utilizzata in oltre 2.000 attacchi aerei israeliani a Gaza. Ma le Idf impiegano frequentemente bombe non guidate, che rappresentano il 40-45% delle munizioni impiegate. Il loro utilizzo solleva allarme sulla sicurezza dei civili a causa della loro natura indiscriminata. L’Hellfire, utilizzato ampiamente dalle Idf, è un razzo di precisione con un raggio di azione fino a 11 km. La SPICE 2000 si serve di sistemi di navigazione avanzata per attacchi mirati: diverse inchieste hanno confermato il suo utilizzo, con forniture in corso a Israele nonostante le richieste internazionali di contenimento. C’è poi l’utilizzo di Fosforo bianco: Amnesty ha documentato l’uso improprio di proiettili di fosforo bianco, che possono causare gravi ustioni e effetti sulla salute, violando il diritto internazionale umanitario. Le Idf hanno anche utilizzato droni cosiddetti loitering, cioè kamikaze, per operazioni di attacco, con la potenziale implementazione contro i civili a Gaza che “solleva preoccupazioni etiche significative riguardo alle tecnologie emergenti di guerra”. “Migliaia di munizioni utilizzate a Gaza hanno un tasso di fallimento tra il 10 e il 15%, il che significa che migliaia di residuati esplosivi di guerra (Erw) potrebbero essere disseminati in case e attività commerciali” continua AOAV. Secondo una stima dell’Azione contro le Mine delle Nazioni Unite (Unmas), mettere in sicurezza le aree colpite potrebbe richiedere fino a 14 anni. Il rapporto si conclude con un appello a intraprendere “azioni decise per ritenere responsabili coloro che impiegano tali armi in aree densamente popolate” o “il ciclo continuo di conflitti e sofferenze persisterà”.