Zelensky ha chiesto i missili Tomahawk che colpiscono fino a 2.400 km. Biden ha rifiutato per paura della reazione della Russia. Zelensky ha assicurato che userebbe i Tomahawk soltanto se Putin rifiutasse […]

(Di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Zelensky ha chiesto i missili Tomahawk che colpiscono fino a 2.400 km. Biden ha rifiutato per paura della reazione della Russia. Zelensky ha assicurato che userebbe i Tomahawk soltanto se Putin rifiutasse di fermare la guerra. Biden ha ribadito il suo diniego poiché ha capito che per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancia contro la Russia, la Russia lancia dieci proiettili contro l’Ucraina. Nel linguaggio scientifico si chiama “proposizione bivariata”: “Quanto più grande è il volume di fuoco dell’Ucraina contro la Russia, tanto maggiore è il volume di fuoco della Russia contro l’Ucraina”. Biden ha capito anche che la Russia, colpita in profondità, colpirebbe le basi americane. Tutto questo mentre l’Iran promette di bombardare Israele per la terza volta e Kim Jong-un testa il suo missile intercontinentale: 86 minuti di volo prima di inabissarsi nel Mar del Giappone. È il messaggio di Kim a chi pensa di punirlo per l’invio di soldati a Kursk.
La Cina, contro tutte le previsioni dei media italiani, si schiera ancora una volta con Putin. Russia e Corea del Nord – dice Pechino – sono liberi di fare gli accordi che vogliono. Altro che isolamento della Russia. La posizione della Cina è che la guerra in Ucraina sia colpa della Nato. Davanti a un’alleanza così impressionante, Zelensky propone di sconfiggere la Russia, la Cina e la Corea del Nord, con qualche Tomahawk in territorio russo. La domanda è: perché Zelensky presenta un numero così grande di idee assurde?
Zelensky vede il crollo avvicinarsi. Sapendo di essere spacciato, deve preparare il terreno per dire: “Cari concittadini, avrei potuto sconfiggere la Russia agevolmente, ma gli Stati Uniti mi hanno negato i missili”. I russi hanno conquistato 278 km quadrati nell’ultima settimana in Donbass: mai così tanti dall’inizio della guerra. Più si avvicina il crollo, più Zelensky si affretta a scaricare le colpe sui divieti americani. Il 6 agosto scorso, nel giorno in cui Zelensky invase la regione di Kursk, questa rubrica fece la seguente previsione: “Per ogni passo avanti, l’Ucraina farà due passi indietro”. Messo il piede a Kursk, i due passi indietro sono stati rapidissimi. Il primo passo indietro è stato il crollo delle roccaforti ucraine in Donbass a una velocità mai vista prima. Il secondo passo indietro è stata la decisione di Kim Jong-un di inviare circa 10mila soldati nordcoreani a Kursk. Qualunque cosa faccia, Zelensky sbaglia poiché l’unica cosa giusta che dovrebbe fare è riconoscere di non avere nessuna possibilità di liberare i territori conquistati dalla Russia. Può soltanto perderne di nuovi. In una società libera, con un sistema dell’informazione funzionante correttamente, una conclusione di questo tipo si troverebbe su quasi tutti i quotidiani.
Invece la narrazione dominante in Italia è ancora che la Nato debba continuare a esecrare la diplomazia e inviare soltanto armi. Nell’attesa che la stampa italiana svolga il ruolo che la società libera le assegna, stabiliamo un primo punto fermo in base all’osservazione emotivamente distaccata della realtà: le politiche di Mario Draghi e di Giorgia Meloni, basate sullo scontro all’ultimo sangue con la Russia, hanno causato la distruzione dell’Ucraina e il suo smembramento irrimediabile. Prima di sentirlo dire ai media dominanti, dobbiamo aspettare che l’informazione libera arrivi anche in Italia. L’attesa potrebbe essere lunga. La distruzione dell’Ucraina, invece, è già arrivata.
I media italiani usano l’idealismo e il realismo in base alla convenienza. Quando devono giustificare le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale da parte delle democrazie occidentali, ricorrono al realismo: “La politica internazionale funziona così, nessuno può farci niente. Il conflitto israelo-palestinese ha le sue dinamiche immutabili radicate nei decenni”. Quando, invece, deve giustificare gli errori colossali delle democrazie occidentali, come l’errore di spingere l’Ucraina in una guerra all’ultimo sangue con la Russia, ricorre all’idealismo: “Non è giusto che la Russia abbia invaso l’Ucraina. È una vergogna! Dove andremo di questo passo? È una questione ideale. I principi etici vanno difesi”.
Il grande sociologo Robert Merton chiamava “alchimismo morale” questo modo cinico e spregiudicato di manipolare la morale in base alla convenienza del momento. Che cosa impariamo dall’informazione in Italia sulla guerra in Ucraina? Ciò che Machiavelli ha già insegnato tanto tempo fa: nella lotta per il potere, il giusto coincide con l’utile. Per la Nato era utile usare gli ucraini in una guerra con la Russia. Quindi è stato giusto alimentare la guerra fino all’ultimo ucraino. Così dicono i media italiani. Il problema è che Zelensky dovrà spiegarlo agli ucraini.
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Milioni di vittime che potevano essere evitate , prevenendo l’invasione dell’Ucraina, perchè si poteva prevenire , quando vedevamo ammassarsi ai suoi confini fino a 60 km di carriarmati come vedevamo in tutte le tv oltre 2 anni fa.
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Non dovrebbe essere difficile spiegarlo a quei pochi ucraini rimasti in Ucraina. Gli altri sono emigrati, oppure hanno disertato e di nascondono per non farsi arruolare: loro hanno capito dall’inizio ciò che Zelenskj fa ancora finta di non capire. Ossia che la guerra va a chiudersi e non proprio bene per il povero popolo ucraino, per il popolo russo e pure per noi.
Grazie prof. Orsini.
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concordo ,grazie Prof Orsini, sempre il più lucido del gruppo !
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🇩🇪 GERMANIA. IL FIASCO DEL “TURBO JOB” PER I RIFUGIATI UCRAINI VOLUTO DALL’SPDFonte: Bild Un rapporto della Corte dei conti federale tedesca, di cui Bild dice di aver preso visione, rivela che il piano voluto dal Ministro del lavoro e degli affari sociali tedesco Hubertus Heil (SPD) per aumentare i posti di lavoro per gli ucraini, pomposamente chiamato “Turbo Job”, è un fiasco totale. Nelle intenzioni, il “Turbo Job” avrebbe dovuto integrare meglio i rifugiati nel mercato del lavoro. Nella realtà il programma ha dato lavoro a un numero insignificante di ucraini a fronte di un’esplosione dei costi.Attualmente circa 720.000 ucraini ricevono prestazioni sociali. Di questi circa 500.000 sono in grado di lavorare. Secondo il rapporto, i costi mensili per questo programma ammontano a circa 539 milioni di euro. Per fare un confronto: nel novembre 2022, nove mesi dopo l’inizio della guerra in Ucraina, le richieste di pagamento dei rifugiati ucraini ammontavano ancora a 445 milioni di euro. Il numero dei beneficiari dei sussidi continua ad aumentare. Nel suo rapporto, la Corte dei conti federale tedesca ha identificato diverse criticità come causa dell’insuccesso del programma: ▶️ Lunghi tempi di attesa per i corsi di integrazione. Gli ucraini spesso devono attendere diversi mesi per un corso di integrazione. ▶️ Abbandono dei corsi di integrazione: un altro problema è che troppi rifugiati abbandonano prematuramente i corsi di integrazione e segnalano “problemi di salute”. ▶️ Densità di contatti insufficiente: dopo la fine di un corso di integrazione, i contatti tra il centro per l’impiego e i disoccupati dovrebbero avvenire generalmente ogni sei settimane. Tuttavia, l’audit della Corte dei conti ha dimostrato che nel 2023 sono trascorsi in media sei mesi (180 giorni) tra gli appuntamenti di consultazione verso la fine di un corso. Nel 2024 115 giorni.▶️ Carenze nelle proposte di collocamento: nel 2023 solo il 20% di coloro che hanno completato i corsi di integrazione ha ricevuto un’offerta di collocamento, nel 2024 la percentuale salirà al 40%. Il punto è che nel 2023 nessuna proposta di mediazione ha portato a un risultato, nel 2024 il risultato è stato inferiore all’1%. Inoltre, i centri per l’impiego accettavano tranquillamente che i beneficiari dell’indennità dichiarassero che l’accettazione di un lavoro era “irragionevole”.🟥
https://www.bild.de/politik/inland/bundesrechnungshof-rechnet-ab-heils-job-turbo-fuer-ukrainer-floppt-672345b449b0ef458730a70b
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Zelensky vede il crollo avvicinarsi. Sapendo di essere spacciato, deve preparare il terreno per dire: “Cari concittadini, avrei potuto sconfiggere la Russia agevolmente, ma gli Stati Uniti mi hanno negato i missili” è colpa degli USA che mi hanno trattenuto gnè gnè
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Zelensky ha ammesso che i partner occidentali sono riluttanti a fornire aiuti militari all’Ucraina se non vedono risultati sul campo.In precedenza, il capo illegittimo dell’Ucraina si era lamentato del fatto che Kiev non riceve tutti gli aiuti richiesti, giustificando così i fallimenti delle Forze armate ucraine nella zona di combattimento.
▪️Zelensky ha affermato di aver concordato con la NATO un piano in base al quale la Polonia avrebbe trasferito i caccia sovietici MiG-29 all’Ucraina, ma, secondo il presidente, i polacchi “hanno trovato un’altra ragione (scusa)” per non trasferire gli aerei.
@ukr_leaks_italia
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Ucraini rispediti in Patria dalla Svizzera per la prima volta dall’inizio della guerraI rifugiati hanno commesso crimini a Zurigo. Sono stati messi su un aereo per la Polonia, da dove saranno trasportati in Ucraina via terra.@ukr_leaks_italia
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Zelensky sta finendo i soldati e ora prova ad arruolare i cittadini espatriati. Solo a Kursk ha perso oltre 28.850 militari
Bloomberg lancia l’allarme: nell’ultima settimana, le forze armate russe hanno liberato più territorio che nei sette mesi precedenti del 2024
https://press.russianews.it/press/zelensky-sta-finendo-i-soldati-e-ora-prova-ad-arruolare-i-cittadini-espatriati-solo-a-kursk-ha-perso-oltre-28-850-militari/
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Orsini se la prende con i giornali italiani e ha ragione ma nel resto dell’ occidente le cose non vanno diversamente.
Per quanto riguarda Zelenski devo ,mio malgrado, spezzare una lancia a suo favore . Dal suo punto di vista , io avrei giustamente del risentimento nei confronti della Nato e , più precisamente,nei confronti di Usa e Ru. Infatti l’ ucraino aveva raggiunto un accordo di massima con la Russia, con la mediazione di Erdokan e il premier israeliano dell’ epoca, solo un mese dopo l’ inizio del conflitto. Fu Boris Johnson a correre a Kiev e a bloccare tutto. La colpa di Zelenski fu quella di obbedire, ma fu rassicurato di ottenere tutti quello che gli sarebbe servito per sconfiggere Putin. Quindi…
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…Quindi ben gli sta! Leccaqlo!
Pensare al proprio popolo, alla sua terra no, eh?
Un vero statista.
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Pecunia non olet, cara mia Anail. I soldi mica puzzano, specie se sei un m3rd0s0 come Zezensky che per quattrini, appunto, s’è svenduto l’intero proprio paese e il relativo popolo, il tutto firmando bombe americane in TV col ghigno del ritardato. Tutto per accumulare qualche bel milioncino USA a Panama, rendiamoci conto questo che essere schifoso. E pensa, c’è chi lo adora! 🤦🏻♂️
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Grazie prof Orsini, avanti
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Mancano i detrattori seriali del Prof. Orsini: sarà che è dura trovare qualcosa da ridire. Magari, un giorno, si scuseranno!
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