
(di Stefano Rizzuti – lanotiziagiornale.it) – La sfida si ripeterà. Con modalità simili, ma contesti completamente diversi. La tornata di elezioni regionali si è aperta in Liguria ma vedrà una prossima – doppia – tappa il 17 e 18 novembre, quando saranno chiamati a votare i cittadini di Emilia-Romagna e Umbria. Due sfide molto diverse da quelle della Liguria, dove si è trattato di elezioni anticipate. In Emilia-Romagna si elegge il successore di Stefano Bonaccini (Pd), in Umbria il centrosinistra lancia la sfida alla presidente uscente, Donatella Tesei.
Elezioni regionali, le sfide in Emilia-Romagna e Umbria
Il centrosinistra tornerà in campo con una formazione leggermente diversa rispetto a quella della Liguria: gli esponenti di Italia Viva saranno presenti in liste civiche a sostegno dei candidati del campo largo. A cambiare sarà poi anche il contesto al di fuori delle regioni. A novembre saremo nel pieno della discussione sulla manovra in Parlamento, ma anche della formazione della nuova Commissione europea, con le audizioni di conferma dei commissari (tra cui l’italiano Raffaelle Fitto) già avvenute. E poi ci saranno anche i risultati delle elezioni statunitensi. Tutti elementi esterni che spesso hanno poco a che fare con le elezioni regionali, ma che potrebbero avere comunque un peso.
Ma cosa dobbiamo aspettarci da questi due voti? A darci una mano ci sono alcuni sondaggi, partendo da quelli sull’Umbria. Secondo una recente rilevazione di Bidimedia per Perugia e Terni Today l’uscente del centrodestra, Donatella Tesei, sarebbe avanti con il 48,2%, con Stefania Proietti (centrosinistra) al 47,7%. Tra i partiti primo sarebbe Fratelli d’Italia con il 26,7%, secondo il Pd al 25,3%. Un altro sondaggio di TechnoConsumer per il Corriere dell’Umbria conferma questo trend: Tesei tra il 42,3% e il 47,3% e Proietti tra il 40,7% e il 45,7%.
Più definita la sfida in Emilia-Romagna, stando al sondaggio di Bidimedia per Citynews: Michele De Pascale, del centrosinistra, si attesta al 55,9%. Più indietro la candidata del centrodestra Elena Ugolini al 42,5%. Per quanto riguarda le liste, il Pd si attesta al 35,7% contro il 24,7% di Fratelli d’Italia. Questi dati vengono confermati da un sondaggio di inizio settembre realizzato da Quorum YouTrend per il Pd, secondo il quale De Pascale sarebbe al 56,6% e Ugolini al 43,2%. Qui il vantaggio sembra quindi netto. Ma fino al 17 novembre c’è ancora tempo, tanto in Umbria quanto in Emilia-Romagna.
Elezioni regionali, le sfide in Emilia-Romagna e Umbria
Il centrosinistra tornerà in campo con una formazione leggermente diversa rispetto a quella della Liguria: 👉gli esponenti di Italia Viva saranno presenti in liste civiche a sostegno dei candidati del campo largo. 👈
Un po’ di tatto nel comunicarlo al prof. dott. presid.: probabilmente oggi avrà avviato una riflessione interna dopo la batosta ligure; ha già i suoi grattacapi, voglio dire.
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Il pd anche in Emilia Romagna ?
Non ho idea se riuscirà ancora una volta a tenere gli artigli ben piantati in regione, però sicuramente andrà benissimo la raccolta voti. Indipendentemente dalla affluenza.
Il pd.
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Gianse’,
per fortuna ci saranno i MORRA (come contraltare ai 5*) a racimolare gli zero virgola. Auguri!
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Ed eccoti riposizionato a scugurrare la prossima… Mamma mia, Giansè.
😎🦇🕸️🕷️🦂🦉
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Controcugurra: 🌶️🌶️🌶️🌶️🌶️🍀🍀🍀🍀🍀🤘🏻🤘🏻🤘🏻🤘🏻🤘🏻
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🤣😂😆
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in Emilia Romagna il pd monnha bisogno di altri. Si tratta solo di prendere pochi voti magari avendo qualche assessorato da gestire, o lasciare il campo libero senza disturbare i renziani.
In Umbria situazione simile alla Liguria. Perché rischiare di far perdere la dx? i rondoliniani garantiscono che voteranno e faranno votare il m5s se non alleato col pd? Magari ci penserà il pd scegliendo di avere Renzi in coalizione. E comunque il rischio di un Morra Umbro c è sempre.
Rischiare fischi per rischiare fischi tanto vale provare a far parte del governo della regione. Se l obiettivo è colpire Conte, si tratta solo di scegliere di chi fidarsi tra pd e Grillo(renzi). Con poche certezze, anzi una, di chi non fidarsi.
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