Solo tre voti contrari dalle commissioni Finanze e Giustizia della Camera che danno il via libera all’emendamento che salva 1.500 centri. Dall’Aniene di Malagò ai club esclusivi sul golfo di Napoli: niente Bolkestein

(di Giuseppe Colombo – repubblica.it) – Roma – Festeggiano tutti, governo e maggioranza. E anche alcuni deputati delle opposizioni partecipano all’operazione “No Bolkestein”. Il voto delle commissioni Finanze e Giustizia della Camera sfiora l’unanimità quando in ballo c’è l’esclusione dei circoli sportivi dall’applicazione della direttiva europea per l’assegnazione delle concessioni demaniali.
Ai principi della concorrenza sfuggono le realtà più facoltose, dal Circolo Aniene di Giovanni Malagò, a Roma, ai celebri club che si affacciano sul golfo di Napoli, ma anche le piccole realtà di provincia. In tutto 1.500, mette nel conto il ministro dello Sport, Andrea Abodi. È lui a fare da presidio a Montecitorio all’emendamento che introduce eccezioni eccellenti al compromesso raggiunto tra il governo e la Commissione europea per indire le gare entro il 2027.
Un pomeriggio di trattativa prima del via libera delle commissioni al decreto “Salva-infrazioni” su cui oggi il governo porrà la fiducia. È l’ultimo treno per i balneari, scaricati dalla destra che aveva promesso concessioni illimitate e quantomeno indennizzi importanti. Alla fine arrivano le gare, seppure posticipate.
Intanto i circoli vip si salvano. A precise condizioni. Federazioni sportive, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, associazioni e società sportive dilettantistiche – si legge nell’emendamento – potranno continuare a svolgere le loro attività all’interno dei circoli senza timori. Basterà essere iscritti al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche. E quindi svolgere le attività sportive in via principale e stabile, con finalità sociali e ricreative.
Potranno evitare la Bolkestein anche mantenendo le cosiddette attività secondarie. Il tira e molla con i funzionari europei ha riguardato proprio il carattere dell’attività sportiva. A ridosso del voto alla Camera da “esclusivo” è diventato “principale”. E quindi fuori dalla Bolkestein anche i circoli che al loro interno hanno bar o altre attività di vendita.
Le eccezioni non finiscono qui: le strutture mobili potranno rimanere installate anche fuori stagione, fino all’aggiudicazione della gara. Esclusi quelli soggetti a «provvedimenti di demolizione adottati». “È un condono di ciò che è stato realizzato anche contra legem”, denuncia il deputato M5s, Federico Cafiero De Raho. Piccola bagarre, poi si passa al voto dell’emendamento sui circoli sportivi. Solo tre deputati votano contro. Salvataggio bipartisan.