Il fondatore vuole riappropriarsi del logo. L’ex premier non vuole cederlo e chiede agli iscritti di cambiarlo

(Gabriella Cerami – repubblica.it) – Lo rivendicano tutti. Giuseppe Conte è convinto che sia suo e di averlo blindato grazie alle regole dell’ultimo statuto. Per Beppe Grillo è l’estrema arma in suo possesso e farà di tutto affinché non risulti spuntata. Il simbolo M5s, anzi i simboli, le associazioni, almeno tre quelle succedute negli anni, aperte e mai chiuse, sono l’oggetto del contendere, al centro dell’ultimo scontro tra il presidente del partito e il garante.
Il comico genovese ora è in assetto di guerra, pronto a tornare al centro della scena. Ricostruisce la storia non più troppo recente, ripensa ai vari contrassegni, quello con le stelle, un altro con l’indirizzo del blog, tutti ostaggio del ginepraio di norme, strutture e sovrastrutture di cui si è sempre dotato il partito per poi, talvolta, restarne vittima. Quindi cerca una soluzione. L’ultima minaccia del fondatore, che considera l’ex premier incapace e poco più di un azzeccagarbugli, suona così: «L’avvocato taglia il mio contratto da consulente e io porto via il simbolo». La sua mossa non può che passare da una battaglia in tribunale: di sicuro complicherà la vita al Movimento, che sta per rinnovarsi nella costituente di fine novembre.

La pista dei soldi, come spesso accade in questi casi, è da seguire con attenzione. Togliendo a Grillo i 300mila euro annui per la consulenza, l’ex premier tenta di indebolire una possibile causa legale che comunque avrebbe un costo notevole. L’ex premier, in un colloquio con Repubblica, si è giustificato spiegando che il fondatore «non potenzia l’immagine del M5s, ma la compromette», dunque non ha senso rinnovare un accordo che si basa sulla comunicazione. E ha smentito il «parricidio», declassato a questione «marginale» in un evento del Corriere.
Al garante, dunque, non resta che rimpossessarsi del logo e dargli una nuova vita con l’aiuto di 5Stelle o ex, come Virginia Raggi o Danilo Toninelli, ma anche Alessio Villarosa e altri, che gli sono rimasti fedeli e stanno brigando con lui in questa fase. D’altronde ciò che più preoccupa Conte è vedere il simbolo M5s stampato su una scheda elettorale in corsa contro il suo nuovo Movimento. Teme che il brand e il comico genovese possano drenare non pochi voti.
Nelle ultime ore Grillo sta lavorando a una ricostruzione della storia dei diversi soggetti cinquestelle. Nel 2017, quando a Rimini Luigi Di Maio venne incoronato capo politico per acclamazione, esistevano due associazioni che usavano il logo registrato dal fondatore. La prima era stata creata nel 2009, ma si scoprì che non poteva partecipare alle elezioni politiche, quindi nel dicembre 2012 ne è nata un’altra. Cinque anni dopo, con le nuove elezioni alle porte, per superare altri problemi legali, Di Maio e Davide Casaleggio hanno fondato una terza associazione stringendo un accordo con Grillo per l’uso del simbolo. Tutto ciò è adesso nelle mani di Conte ma le due associazioni esistono ancora e il garante è pronto a togliere la polvere e a capire come superare i problemi che erano stati rilevati. Inoltre fa notare che l’ultimo statuto, quello in cui è stata inserita la figura del presidente, recita che quest’ultimo «è responsabile dell’utilizzo del simbolo». Responsabile, va ripetendo Grillo, «non significa proprietario per la vita».
Ma di certo, per adesso, è in uso a Conte. L’assemblea costituente vuole cambiarlo. Oggi i 330 “saggi”, scelti per sorteggio, redigeranno un documento nel quale confluirà la necessità, emersa durante la fase di ascolto, «di modificare o il nome o il simbolo, adeguandoli ad una immagine che va rinnovata, in linea con le prospettive strategiche attuali». L’obiettivo di Conte è far sparire l’attuale logo. Grillo ritiene che non possa succedere senza il benestare il garante. Parola agli avvocati.
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per quel che mi riguarda il simbolo non mi attira, io ho votato 5s all’inizio perché sono un super seguace di Marco Travaglio( con i miei difetti).poi ho apprezzato e osanno il presidente Conte, perché si è dimostrato nei fatti( io che leggo di politica da 40 anni almeno) un fenomeno, nel gestire le persone, nella creatività quando occorre, nell’essere integerrimo con se stesso di fronte al rispetto dei valori della carta costituzionale, e persuasivo di fronte ai colossi politici, tutto per il bene comune
egregio grillo il simbolo lo faccia intitolare a Di maio e compagni…… grazie
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Solo chi ha idee debolissime e non crede in sé stesso e nella sua pletora di yesman, si aggrappa ad un simbolo credendo di poter sopravvivere.
Mi riferisco a Conte, ovviamente.
Sarebbe stato come far indossare la maglia di Maradona a Frappampina.
Come far indossare l’armatura di Leonida a Maramaldo.
È notte, e senza stelle.
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Ciao Brad!
Ma non è Grillo che si sta aggrappando al simbolo? Guarda che è lui che spera di racimolare voti.
Conte, comunque la si pensi sul suo operato, i voti li prende a prescindere dal simbolo.
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Carissima Angelina!
Io invece vedo Conte seguire la stessa medesima parabola di Di Maio: partiti con le migliori intenzioni, entrambi hanno egregiamente governato nelle prime battute finché non hanno contratto il virus per eccellenza, senza vaccino né antidoto: l’ ebbrezza del potere, della politica politicante, dell’ assegno da 15k mensili, della poltrona di velluto blu, del microfono e delle telecamere sempre sbattute in faccia, dell'”io comando, voi obbedite”.
Entrambi hanno espulso senza ritegno tutti gli oppositori interni (se non altro Grillo espelleva per i comportamenti, non certo per le idee).
Ed entrambi abbiano fatto e stiano facendo di tutto per non tornare alle fatiche della vita, dove per campare bisogna fatturare.
Se come pensi tu Conte i voti li prende lo stesso ebbene, si faccia il suo ennesimo partito personale dove può scegliersi i suoi tirapiedi senza nascondersi e sporcare un simbolo che nel bene e nel male resterà nella Storia di questo Paese (grazie a Casaleggio, e non certo a Grillo), né passare attraverso una costituente farsa con rappresentanti estratti a sorte da un cappello dove i bigliettini li ha messi egli stesso.
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La falla nel tuo ragionamento sono i 15k al mese: mentre il bibitaro nemmeno nell’iperuranio avrebbe potuto guadagnarli, Conte li superava abbondantemente.
Quanto al partito personale, sì può essere che lo faccia, ma non è che ogni giorno si può chiedere una cosa diversa: è stato Grillo a chiedergli di iscriversi al Movimento e prenderne la guida, e adesso per un suo capriccio tutto si dovrebbe nuovamente mettere in discussione? Grillo non è proprietario di niente, come non lo è Conte.
P.s. Che tempo fa in Puglia? In settimana torno, c’è possibilità di un bagnetto?
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Frankie che prende il fresco tra le frasche.
Che poi il bello è che si trasforma in un FASSINO qualsiasi.
”Se come pensi tu Conte i voti li prende lo stesso ebbene, si faccia il suo ennesimo partito personale dove può scegliersi i suoi tirapiedi”
Spero che i suoi parenti bradipi non si offendano, in effetti al posto loro mi imbarazzerebbe molto avere a che fare con un cugino così sc3mo.
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mr. Frankie lei ha capito tutto….evviva l’Italia al contrario.
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Sembra la stessa puntigliosa ostilità di Davide Casaleggio nel negare l’elenco degli attivisti, i ricorsi per tramite dell’avvocato Lorenzo Borrè, e le intemerate varie.
Sembra che Grillo voglia gestire la sua CREATURA attraverso dei prestanome, come ha fatto dalla morte di Casaleggio S. in poi, solo che Conte non è DiMaio nè Crimi.
E’ così geloso che preferirebbe annientare il movimento piuttosto che lasciare.
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Caro Adriano,
ho avuto la stessa sensazione. E se Conte ha vinto la prima battaglia legale, vincerà pure questa: l’oggetto del contratto con Grillo è chiaro. Lui non va nemmeno a votare, quale sarebbe la comunicazione?
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Grillo con società, proprietà ed uso del simbolo ha fatto dei casini inenarrabili, alla fine per chiudere questa storia , ridicola, ci vorrebbe un epilogo col botto del ridicolo: il simbolo è di proprietà ed in uso a Di Maio, socio/fondatore dell’ ultima associazione Movimento 5 stelle del 2017, che si presenta alle prossime elezioni politiche con il simbolo 5 stelle e la scritta per Giggino premier……da Giorgia detta Giorgia, a Di Maio detto Giggino! E si chiude in bellezza grazie alla lungimiranza di Grillo che aveva concesso l’ uso del simbolo al Gatto e alla Volpe, che da titolare del trattamento dei dati degli iscritti, pretendeva di esserne il proprietario, quando invece è l’ interessato il proprietario, mentre titolare e responsabile del trattamento dei dati li hanno solo in gestione, previo consenso dell’ interessato che può rimuoverlo quando vuole … pensa te quanto c’ aveva capito l’ elevato di intelligenza superiore! il M5S affidato ad un falso e ad un viscido, erede , mai passato per una votazione manco per sbaglio, tanto per chiarire la presa di cubo della democrazia diretta per tutti ad esclusione di chi è direttamente investito per successione monarchica! La regolare strizzata di 🎾🎾cui deve essere stato sottoposto il garante, probabilmente molto prima del 2018 , e poi a seguire in un crescendo di strizzoni ed ohi, ohi, ohi deve avergli mandato in vacca i pochi neuroni superstiti, già decimati dall’ età!
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Da una parte Conte, con anni di politiche sociali, legalitarie, giuste e con le relative strategie (le soluzioni) per attuarle. Condivisibili o meno, si tratta di sostanza.
Dall’altra grillo, coi vaffa, la bava e nient’altro che lacci e lacciuoli come strategia. Intende prendere voti con un programma del tipo: ho bloccato Conte, comando io con Raggi, Toninelli e Morra all’n-simo mandato, ma a me piacciono.
Sarà una bella fetta di voti, un’emorragia importante, ma di persone fidelizzate che badano poco alla sostanza.
Mio parere, ovviamente.
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ora di cambiare, e’ la politica, ma resta ferma l’onesta’ e i principi fondanti, che non sono esclusivi
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Ricordo la battaglia di Cossutta per il simbolo (la storica bandiera di Guttuso) del P.C.I. e la nascita di Rifondazione Comunista. Se si andasse a votare con due simboli, quello (eventuale ma probabile) “nuovo” e quello “storico” di Grillo, per Conte sarebbe un problema. Il simbolo non è importante come i programmi, certo, ma conta eccome.
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grillo è come un’amante rifiutato!! Se non puoi essere mio allora devi morire!! Brutto paragone ma realistico assolutamente!
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Magari fosse problema di amanti…..invece è l’ essere tenuto per le pa@@e da mo’, proprio dall’ inizio della storia, che è iniziata in un determinato contesto e con una particolare tempistica…..poi strizzatina oggi strizzatina domani per ricordargli cosa? lo scopo del suo ruolo ?
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guarda, anche i grillini comunicano con la stampa mainstream, attraverso lz stampa mainstream. Che ipotizza che la contesa sul simbolo nasconda il timore di Conte di dover affrontare elezioni con avversario un movimento politico che utilizzi il simbolo delle origini.
in questo modo, Rep ci informa che questa sarebbe l intenzione di Grillo, Di Maio, Raggi, Toninelli e sodali. Un movimento politico alternativo a Conte e al suo mobinento politico.
quello che non si capisce è perché Conte dovrebbe temere questa prospettiva.
Non può impedirla. Grillo e Casaleggio vogliono tornare a far politica con un movimento identitaria a loro? Lo facciano. Ne di dx né di sx. Addosso ai migranti e ai privilegi del potere? Lo facciano. Qual è il problema?
un movimento concorrente? Per forza, come lo sono gli altri partiti, in democrazia.
Conte perderebbe voti, che andrebbero a Grillo? Può darsi. Si vedrà alle elezioni.A parte la Castellone, che stimo molto, la maggior parte dei simpatizzanti espluciti di Grillo non hanno votato il m5s belle ultime elezioni. Grillo, Di Maio e Raggi per primi. Quindi Conte non può perdere chi non lo vota. Che perda chi lo ha votato vedremo, come sempre in democrazia.
se i proprietari del marchio 5s sono Di Maio e Casaleggio, immagino che saranno entrambi della partita. Con Toninelli, l altro che stimo della compagnia, torneranno sui balconi ad annunciare l abolizione della povertà? Di Maio e Grillo hannofatto molto per ripristinarla, la povertà, oltre che la precarietà nella vita dei cittadini. Programmi di riparazione? Auguri. Io non li voto. Altri sì. Immagino i fuoriusciti aventiniani e draghiani che anelano di tornare nella scatola di tonno.
Se riusciranno a far tornare al voto i cittadini che oggi spingono verso l astensione sarà cmque un buon risultato. Se con tanti voti meglio per loro. Facciano presto. I tempi li stanno dettando i loro burattinai, quelli meastream, che sono la quintessenza del grillismo doc. Più di Grillo stesso, ricordate?
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Conte rifonda il partito e chiamalo “stellium”
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quel 10 per cento da ancora fastidio l’ avido grillaccio si sarà accordato facendo in modo e maniera di azzerarli.Ah! Caino🤔
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