Per il presidente il provvedimento si avvicina alla sentenza della Corte Ue

(di Marzio Breda – corriere.it) – Con un testo piuttosto breve da analizzare, a Sergio Mattarella basteranno poche ore per firmare il decreto migranti. Lo farà quasi certamente oggi. La norma predisposta dal governo con l’obiettivo di salvare il “modello Albania” non contiene profili di criticità costituzionale. Questo ha verificato finora il presidente, superando dubbi e qualche incertezza e preparandosi dunque a promulgare la legge.
Una firma — senza la lettera di rilievi che in casi particolarmente complessi a volte accompagnano il suo via libera — perché, almeno fino a ieri sera, ha potuto constatare che il provvedimento si avvicina, e per parecchi versi si adegua, alla sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre. Ciò che, di fatto, ha imposto una “regola” per l’intera Unione, regola destinata a prevalere sulla legislazione ordinaria italiana. Ed è appunto alla scelta della Ue che si è ispirato il tribunale di Roma quando, la settimana scorsa, ha deciso di non convalidare i “trattenimenti” dei 12 migranti spediti nei centri di permanenza di Shengjin e di Gjader, sull’altra sponda dell’Adriatico, e fatti precipitosamente trasferire a Bari per ordine delle toghe.
La nuova crisi tra politica e magistratura è nata da quella bocciatura, e si è tradotta in un durissimo botta e risposta tra governo e toghe. Un conflitto che ha messo a disagio e preoccupato il presidente. Uno scontro acuito dalla promessa/sfida della premier di mettere subito in cantiere una correzione in grado di neutralizzare, sciogliendolo, il nodo dei Paese “sicuri” sul quale si è soprattutto giocata questa prova di forza. Così, ecco che Giorgia Meloni ha depennato Camerun, Nigeria e Colombia, Paesi problematici, dai 22 Stati che l’Italia già considerava “sicuri”. E ha fatto in modo che la lista fosse scritta in un decreto legge — che ha valore di norma primaria — invece che sul semplice decreto interministeriale elaborato da Esteri, Giustizia, Interni — che ha valore secondario — varato da tempo. Un elenco che l’esecutivo intende aggiornare ogni sei mesi.
Il confronto riservato svoltosi negli ultimi tre giorni tra gli uffici giuridici di Palazzo Chigi e quelli del Quirinale per rendere “potabile” (ossia firmabile da Mattarella) il decreto è stato lungo e laborioso. Limature su certi meccanismi di rimpatrio e controlli sui costi dell’operazione Albania. Difficile trovare il punto di caduta in una materia tanto delicata e che s’interseca con il diritto umanitario. Una questione centrale per l’Europa come per il presidente.
È sbagliato parlare di negoziato tra due poteri. Più giusto evocare la collaborazione istituzionale perché, in casi come questo, ciascuno si prende la sua quota di responsabilità. Come ha fatto il governo, che solo a tarda sera ha inviato al Quirinale il testo definitivo. Al quale ha aggiunto in extremis una norma per inserire il ricorso in corte d’Appello contro le ordinanze dei tribunali sul trattenimento dei migranti nei centri per il rimpatrio, che al momento possono essere impugnate in Cassazione. Una maniera per accelerare i tempi, nella quale il Colle non vede strappi.
HAHAHAHA
SCONTRO ISTITUZIONALE?
DE CHE?
Mozzarella lava più bianco del bianco
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belin….Mattarella firma….???? belin firma anche Lui che l’ Egitto è un Paese sicuro…..dimenticando le tristissime vicende di Giulio Regeni e Zaki….??? mi limito a “stendere un velo impietoso….”
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Hanno reinserito Bangla Desh ed Egitto… per non parlare della Tunisia che è “paese sicuro” anche per l’Europa(!!!).
Quindi che cosa cambia rispetto al precedente rientro dei 12? Se li rimandano in Albania, li “bocciano” di nuovo, o no?
Che cos’è, un nuovo sport olimpico? “ATTRAVERSAMENTO ADRIATICO SU NAVE MILITARE”! 🏅👏🏻👏🏻👏🏻
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I protofascisti che attualmente spadroneggiano non hanno nessuna intenzione di gestire razionalmente e legalmente il fenomeno dell’immigrazione. Il loro unico interesse è minare lo stato di diritto in più punti e per ottenere tale scopo stanno dolosamente agendo come dei fuorilegge per fuorviare l’opinione pubblica. Vogliono apparire impossibilitati all’azione per essere giustificati a chiedere i pieni poteri, fomentando un clima di odio e razzismo sempre più asfissiante.
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Per la cronaca, l’esimio bis-presidente ha firmato ieri sera (23-10-24)
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