La bufera che si è abbattuta sui capi-ultras di Inter e Milan è solo l’ennesimo scandalo del calcio. Ma presto verrà dimenticato.

(di Andrea Sparaciari – lanotiziagiornale.it) – Un’inchiesta “dal valore emblematico”, che “costringe ad aprire gli occhi su una realtà di rischi evidenti da tempo di deriva criminale negli stadi italiani e di condizionamenti criminali della vita delle società. Bisogna smettere di far finta di niente”. La verità dello sfacelo del calcio italiano sta tutta in queste poche frasi pronunciate ieri dal procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, durante la conferenza stampa che ha seguito l’arresto dei capi ultras – ma sarebbe meglio definirli “capi-clan” – delle curve di Inter e Milan.
Dalle curve di San Siro estorsioni, ricatti e violenze
Un lavoro, quello della procura di Milano che ha fatto luce su quasi un decennio di malaffare, estorsioni, violenze, minacce, ricatti, infiltrazioni ‘ndranghetiste, nel “dorato” mondo del pallone milanese. Che di dorato ha proprio poco, a parte i guadagni milionari dei capi della Nord (Inter) e Sud (Milan). Un mondo dove, gli investigatori lo hanno detto chiaramente, ieri, le società sportive – che sono aziende e, come tali “nel mirino delle organizzazioni criminali che ritraggono occasioni di profitto, espansione e capacità di influenza” – non sono solo vittime. Sicuramente non sono vittime che denunciano.
Un muro di omertà. A partire dai vertici nerazzurri
L’omertà è infatti la cifra che ha contraddistinto tutta l’indagine di Milano, frutto di diversi filoni partiti anni fa che si sono infine riuniti in un unico fascicolo. Omertà che ha riguardato tutte le vittime dirette: dai piccoli bagarini e venditori di magliette taroccate pestati perché dovevano guadagnare gli ultras; agli imprenditori titolari di appalti pubblici per la gestione dei parcheggi, prima taglieggiati, ma che poi hanno finito per entrare nel circolo della protezione ‘ndranghetista contro eventuali concorrenti; fino ai dirigenti nerazzurri, che per per non avere problemi, hanno assecondato –-con sudditanza – tutte le richieste dei “tifosi”. Biglietti scontati, occhi chiusi sugli ingressi senza biglietto; ricatti subiti passivamente.
“Le società di calcio sono parti offese”, però…
Certo, il procuratore di Milano Marcello Viola ha spiegato che le società sono soggetti danneggiati, “sono parti offese”, avendo messo in campo sistemi per prevenire gli illeciti, che hanno mostrato “profili di criticità”. Un modo elegante per dire che quei “sistemi per prevenire gli illeciti” hanno toppato alla grande, evidentemente. Sia nel prevenire, sia nel denunciare.
Tanto è vero che, scrive il gip Domenico Santoro, “le indagini condotte hanno evidenziato che la società interista si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo”.
“Aprire gli occhi sui rischi del sistema calcio”
“Credo che questa vicenda sia importante per l’occasione che si offre al dibattito pubblico per riflettere su motivi di rischio assai concreto che si proiettano su parte significativa del sistema nel calcio professionistico e non professionistico italiano”, ha sottolineato Melillo, che ha anche annunciato la nascita mesi fa di “un gruppo di lavoro che si occupa del condizionamento criminale delle attività sportive” e delle “logiche che sdoganano negli stadi la propaganda antisemita e razzista”.
Sì, perché nelle curve il racket va a braccetto con razzismo ed estremismo di destra (nessuno dimentica la foto dell’abbraccio tra il capo della curva Sud del Milan, Luca Lucci – arrestato ieri – e Matteo Salvini al derby di qualche anno fa).
Agli ultras arrestati del calcio non interessa nulla. Vogliono i piccioli
Il grande paradosso è che a questi (brutti) protagonisti del mondo del calcio, i capi delle curve, del calcio non interessa nulla. Vogliono i piccioli, come tutti i criminali. Come spiegano intercettati due capi della tifoseria interista, Andrea Beretta e Renato Bosetti: “Beretta:”(…) lo sai benissimo… Io non faccio le cose per lo striscione… A me non me ne frega un emerito cazzo!”. Bosetti: “Ma nessuno lavora per il popolo!”. Beretta:”(…) volete andate in curva a cantare Bella Ciao? a me non mi interessa? capito?”).
Calcio e ‘Ndrangheta, il segreto di Pulcinella
“Bisogna aprire gli occhi”, dice il procuratore Melillo, ma già sappiamo che il clamore di questi arresti e la “scoperta” dei rapporti di questi delinquenti con i vip durerà lo spazio di un mattino. E lo sappiamo, perché il rapporto calcio-‘ndrangheta era già stato abbondantemente scoperto, denunciato e, soprattutto, provato, a Torino, nell’inchiesta Last Banner del 2019, che portò dietro le sbarre 12 capi ultras della Juventus.
Anche allora si dimostrò – anche in sede processuale – che la ‘ndrangheta gestiva la curva bianconera. Che la Juventus era sotto ricatto continuo degli ultras; che si piegava ai ricatti dei biglietti, senza denunciare. Non è cambiato nulla.
Calcio-scommesse? Dimenticato
Così come all’acqua di rose sono state le “sanzioni” per lo “scandalo” (ma ormai il termine è inflazionato, vista la ricorrenza) del calcio-scommesse dell’estate scorsa. Quando, cioè, si scoprì che dei giocatori della Nazionale Azzurra passavano il tempo a scommettere anche sulle partite della loro squadra. Che quando non pagavano, venivano rapinati dei Rolex (il modo per dare denaro ai creditori senza doverlo dichiarare).
La Federazione beneficiò i protagonisti con sanzioni risibili – già scontate – senza, per esempio, indagare se i debiti contratti con i bookmakers dai giocatori abbiano potuto in qualche modo influire sui risultati sportivi. In un mondo dove ormai si può scommette su tutto – dal numero di cartellini gialli presi in un tempo, alle espulsioni ricevute, fino a quanti calci d’angolo l’arbitro concede nel match) – le possibilità di variare gli esiti di una di queste variabili cioè di queste scommesse (e pilotarle) per un calciatore indebitato, sono infinite. Ma guai a pensare che un ventenne con l’acqua alla gola per i debiti contratti con i gangster possa anche solo pensare di “barare”. Loro sono i nostri ragazzi, quindi vanno capiti (e salvati).
La politica ha sempre salvato il calcio e sempre lo salverà
Del resto, la politica non ha certo aiutato a rendere il calcio italiano un mondo pulito e specchiato. Le società di calcio, se non godessero di normative fiscali particolari, cucite addosso alle esigenze dei club dal parlamento, sarebbero società tecnicamente fallite. Lo stesso movimento calcistico sarebbe fallito.
Ma, siccome i governi – tutti i governi – hanno sempre pensato che far fallire il calcio non fosse lungimirante dal punto di vista elettorale, ci ritroviamo provvedimenti come lo “spalmadebiti”, che ha permesso ai club di Serie A di spalmare in 60 rate in 5 anni i debiti dovuti ai mancati pagamenti Irpef rimasti in sospeso a causa della pandemia di Covid (889 milioni di euro complessivi).
Quindi lo teniamo in vita artificialmente. A spese di tutti. E, ogni volta che succede qualcosa “di brutto”, ci indigniamo, ne parliamo e aspettiamo che passi la nottata. Fa benissimo il procuratore nazionale antimafia Melillo a invitare tutti ad aprire gli occhi. Ma tanto sappiamo che l’attenzione durerà giusto un battito di ciglia. Poi tornerà il buio. Fino al prossimo scandalo.
“Un lavoro, quello della procura di Milano che ha fatto luce su quasi un decennio di malaffare, estorsioni, violenze, minacce, ricatti, infiltrazioni ‘ndranghetiste, nel “dorato” mondo del pallone milanese“. Ma perché non ve ne andate a fc, senza ritorno?? CIOE’ dopo 10 anni venite a dirci che… etc. etc., quando io, ex tifoso della curva, lo sapevo da 15 delle infiltrazioni mafiose che presero il posto della “vecchia guardia” che comandava ,la curva sud? Da quando uno delle “drine” diede una testata di una violenta inaudita, prendendo la riconcorsa, ad un ex capo ultrà del Milan, mandandolo in ospedale per un paio di mesi, a seguito del colpo ricevuto a dei calci dati quando era a terra? Quanti anni di galera fece quel galantuomo? E quanti anni di galera fece quell’ “eroe” di LUCCI, capo della sud, per aver picchiato in modo selvaggio un tifoso interista, tanto che il poveretto perse un occhio e, a seguito di quell’ “incidente” qualche anno dopo si tolse la vita? Questo mi sembra il racconto, visto in tv, di una discarica abusiva, dove le telecamere riprendevano camion che sversavano DA ANNI materiale inquinante in un sito non autorizzato, se ben ricordo in Sicilia. Ma fvc… lo fai vedere quanto la discarica è piena e i malavitosi hanno fatto milioni, portandoli in paradisi fiscali? Bloccarli subito, no? Quante mazzette avete preso nel frattempo? Ripeto, ma fvc, Paese del… menga, protettore dei mafiosi, forte con i deboli, debole con i forti.
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Qualunquismo allo stato puro.
Se lo sapevi da 15 anni, perché non hai denunciato? Fammi indovinare: denunciare è come scendere in piazza, devono sempre farlo gli altri.
Ma vfc ai rivoluzionari da divano.
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X JD:
Lo sai vero, che ci vogliono le prove e che un privato cittadino può denunciare quanto gli pare ma se chi deve investigare dorme sonni profondi c’é poco da fare. Non è un episodio della Signora in Giallo.
Ma sì che lo sai, come potresti non saperlo con tutti quei dildo anali che hai sperimentato per espandere la tua coscienza emorroidea?
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Testa di c@##0, essere pedissequo, leone da tastiera, 🐇 della peggior specie, capace di mandare a fc chi non conosci ben lontano (e anonimamente) dall’interlocutore…, secondo te in questo paese di 💩, denunciare mafiosi risulta facile, onanista da tastiera? Nemmeno poliziotti, giudici etc., (se non sono conniventi) hanno le 🥎🥎 di mettersi ad indagare certe vicende nonostante la protezione di cui potrebbero godere, mentre il privato cittadino viene lasciato sempre solo. Ma che c@##0 ne sa un 🐁🐁 delle chiaviche, che mai esce dalla tana, che allo stadio i bagarini, da sempre, vendono biglietti a pochi metri dai poliziotti che nulla fanno? Nulla, come il nulla rappresenti tu.
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@smsparviero pensavo, al di la delle opinioni diverse, fosse una persona intelligente, invece, con questo ultimo commento, ha dimostrato un’ignoranza pedissequa non facilmente riscontrabile, persino in ambienti come i social. Potrei mettere 50.000 link di casi dove persone che denuciarono, persino agenti (clamoroso il caso di Roberto Mancini – rip – vessato e demansionato perché faceva il suo lavoro), sono stati ripagati da minacce, botte se non uccisi. Ma quel piccolo abitante di Creta, che risponde al nome di Jonny i.D10ta, non lo sa. Tra l’altro, come scritto nel commento, Lucci nel 2009 diede una testata che causò concettualmente la morte di un tifoso interista (Motta, rip), suicida dopo un lungo periodo di depressione, proprio per il gravissimo episodio riportato, in quanto lasciato solo dalle istituzioni. Citazione: “Uno scontro, la menomazione fisica e il suicidio per colpa di un caso di mala giustizia. Nel corso del derby… “Le sue condizioni psicologiche erano peggiorate perché gli imputati condannati per quegli scontri non gli hanno versato i 140 mila euro che gli dovevano come risarcimento“, ha spiegato il suo legale. «Con quei soldi lui voleva andare all’estero per provare a curarsi», ha continuato l’avvocato Consuelo Bosisio. Ed era il 2009. Ah, solo per dire che non c’è nessun aspetto demagogico da parte mia… Sono un ex iscritto (anni 80) alla Fossa dei Leoni, quindi milanista.
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Già, tutto giusto (‘mazza come sei inviperito su quest’argomento), ma che vuoi farci, Salvini è troppo impegnato a fare leggi contro chi contesta il Ponte della Ndragheta e Mafia riunite per accorgersi dei ceffi a cui concede la mano.
Del resto in casa sua ci sono più galeotti che persone libere.
La cosa incredibile è in effetti la capacità che hanno i leader politici di ridurre ogni danno delle indagini: si parla tanto di Berlusconi, ma Salvini (milanista) e Meloni sono ancora più impenetrabili alle indagini, anche se tutt’attorno gli arrestano gente. E non pagano dazio politicamente, e fanno leggi per limitare le procure piuttosto che per limitare i criminali.
Incredibile, sì.
Un pò come le tette della Bertini.
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Sono inviperito in quanto conosco bene le dinamiche della curve e ben so di quali protezioni godano certi personaggi. Poi, all’improvviso, magari perché c’è già pronto il sostituto, si accorgono che… ***** è un delinquente. Ma dico: Lucci, nel 2009 (combinazione 15 anni fa), fece dentro lo stadio un pestaggio mafioso, provocando danni enormi al povero Motta, che in seguito si suicidò. Tutti sapevano chi era, tutti sapevano per quale motivo ci fu un “cambio della guardia” nella curva e tutti sapevano “come mai” gli ultrà dell’Inter si disinteressarono dell’aggressione al loro tifoso, cioè nessuna ritorsione… Tutti sapevano e chi avrebbe dovuto, da subito, intervenire, muto per 15 anni.
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Tanto per ribadire quali e quante connivenze ci siano, anche ai massimi livelli: Salvini, con Lucci, fece una foto “storica”, ridanciano e sorridente, quando – se ben ricordo – era ministro dell’Interno e vice presidente del consiglio dei ministri. Cioè la massima autorità nazionale di pubblica sicurezza si fece fotografare – mentre si stringevano forte la mano e scambiavano “opinioni” – con un riconosciuto capo ultrà delle cui attività tutti erano a conoscenza, salvo non voler credere che gli 🫏🫏 possano volare. In effetti possono, ogni volta che Jonny sale su un ✈️
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Capisco la rabbia di @pino. Uno schifo assoluto. Consiglio a tutti un podcast ascoltato poco tempo fa su Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, capo ultrà della Lazio assassinato con un colpo di pistola in un parco pubblico romano. Fa capire molte cose sull’argomento tifo, società sportive, illegalità e quattrini.
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La rabbia è constatare, ogni santo giorno, che l’Italia è vittima degli italiani, più che di chi ci governa. Come fa, una persona con minimo cervello, che non abbia età da asilo Mariuccia (ma cervello sì), a dire “perché non hai denunciato”? Dovrei denunciare dei mafiosi che a me, personalmente, non hanno fatto niente? Lo sa, il finto furbo, quante denunce vengono fatte ogni giorno senza che nessuno intervenga? Quanti casi ci sono di persone che, dopo la denuncia sono state aggredite se non uccise? Ed io dovrei mettermi di traverso a mafiosi che tutti conoscono e che gl’inquirenti sanno benissimo come vivono, dove guadagnano e quali reati commettono? Quanto possono essere imbe.cilli le persone? Domanda retorica; l’iDiozi@ non conosce limiti né confini. Ciao, buona giornata.
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Sei un mito Pino!
Meriti il Premio Luigi delle Bicocche:
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