Caos – Conte spinge i dem a escludere Iv. La renziana Paita: “Non corriamo, ai nostri libertà di voto”. Ma si tratta fino a notte

(Di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Una coalizione in bilico, fino all’ultimo attimo. Un’altra notte di trattative, drammatica. La Liguria è un calvario per il centrosinistra. Perché Matteo Renzi voleva tornare lì dove lo porta la convenienza, cioè nel centrosinistra. Ma se la nottata non avrà portato clamorosi cambi di programma, il fu rottamatore resterà fuori della partita ligure. O almeno dovrebbe. Perché ieri il candidato presidente dem, un furibondo Andrea Orlando, ha provato fino a tarda sera a recuperare Italia Viva nel centrosinistra, dopo che gli stessi renziani in giornata avevano fatto un passo di lato per bocca della coordinatrice nazionale, la ligure Raffaella Paita: “Non parteciperemo alle Regionali”. Solo questa mattina, termine ultimo per presentare le liste, si saprà se il muro non negoziabile dei Cinque Stelle verso Italia Viva avrà davvero spinto il Pd a cancellare con un tratto di penna i renziani infilati nella lista Riformisti Uniti – “di fatto un’emanazione di Iv” riconoscono fonti locali dem – e a far saltare l’intera lista in cui dovevano confluire anche Più Europa e Socialisti. Ed è questo il primo problema di Orlando, perdere anche i loro voti oltre ai pochissimi consensi di Iv. Per ora gli italovivi sono fuori, visto lo strappo di Paita: “Su pressione del M5S ci è stato chiesto di eliminare l’apparentamento o cancellare dalla lista i nomi di alcuni nostri rappresentanti, e per noi non è serio. Siamo disponibili ad accordi con il centrosinistra ma non a tutti i costi. Italia Viva non parteciperà alle Regionali in Liguria, lasciando a elettori e militanti la libertà di voto”.

Musica per le orecchie del candidato del centrodestra, il sindaco di Genova, Marco Bucci, che Iv di fatto la ha ancora in giunta, e che subito tende la mano: “Abbiamo molti elettori di Italia Viva che stanno dalla nostra parte, ne sono contento e orgoglioso”. Il passo di lato dei renziani non sarà invece una bella notizia per Elly Schlein, che dopo l’abbraccio durante la partita del cuore aveva riaperto più che uno spiraglio a Renzi.

Un errore marchiano secondo Giuseppe Conte: come raccontato dal Fatto, pronto a rompere l’alleanza con il Pd in Liguria e a candidare un proprio nome pur di non accettare un apparentamento anche vago con gli italovivi. Comunque l’ennesimo guaio per un esausto Orlando, che ieri ha cancellato ogni iniziativa pubblica per cercare di limitare i danni di questo groviglio politico. Del nodo della lista renziana l’ex ministro aveva parlato proprio con Conte alla Camera, mercoledì pomeriggio. Incontro difficile, che aveva portato a lunghe trattative a livello nazionale tra 5Stelle e dem per arrivare alla revisione delle liste. “Mercoledì notte stava per saltare tutto” ricostruisce un big grillino. Ma il baratro viene evitato. Così giovedì sera inizia il lavoro di analisi delle liste “nome per nome”, così da essere certi di escludere candidati riconducibili a Iv. Ieri pomeriggio però, subito dopo la nota di Paita, Orlando rilancia con un video, dove lancia un appello ai partiti: “Sono convinto che come argine alla destra sia necessario l’insieme delle forze politiche e sociali che si oppongono alla politica del governo, con il massimo della propria unità. Questo è stato anche un po’ il senso della mia candidatura”. Come a dire, non bisognerebbe escludere nessuno, neppure Italia Viva. E non è tanto per il peso elettorale degli italovivi in regione, a detta di tutti prossimo allo zero. Il vero punto è che Orlando non vuole sembrare un candidato che si fa imporre le scelte dai partiti nazionali, insomma da Roma. Soprattutto, non vuole rinunciare ai voti di Psi e Più Europa, in lista con Iv.

In serata nel Movimento capiscono che la partita non è ancora del tutto chiusa. Ma tengono il punto. “L’assenza di Renzi o di personaggi riconducibili nelle liste a lui era la condizione per il nostro sì a Orlando, non è certo un mistero”, ripete il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri. Mentre dal M5S insistono: “Conte lo aveva detto più volte a Schlein, anche pochi giorni fa”. Al Fatto il coordinatore ligure dei 5Stelle, Roberto Traversi, parla già d’altro: “La costruzione delle liste è un momento delicato ma la priorità resta risolvere i problemi dei cittadini, lavoriamo da settimane al programma concentrandoci su sanità e reddito regionale”. Però nella notte i sospetti e i rancori incrociati si riaccendono. Nel frattempo una fonte di Iv giura all’Ansa che la rottura in Liguria non chiude la porta a un ritorno dei renziani nel campo largo: “Per ora no, almeno”. Ma tanto oggi sarà il fu rottamatore a dire la sua nell’assemblea nazionale di Iv, a Roma. Comunque vada, la miccia della discordia resta lui.