Tajani temporeggia, Salvini e Meloni sono contrari. Ma il vero mistero comico sono i dem: nonostante abbiano governato quasi ininterrottamente dal 2011 in poi non se ne sono mai occupati. E adesso pretendono che il governo di centrodestra interrompa l’agenda dei lavori e s’intesti una legge pseudo progressista sulla cittadinanza

(Salvatore Merlo – ilfoglio.it) – Abbiamo un amico che si diletta di studi statistici e ci assicura che durante gli ultimi tre mesi, nell’estate in cui ha anche preso in braccio una bambina nera al Meeting di Rimini, Antonio Tajani ha dedicato in totale 288 ore a parlare di cittadinanza agli immigrati e di ius scholae. E di queste 288 ore, 96 in particolare Tajani le ha passate con la delegazione di Forza Italia o con esponenti del suo partito. Anche ieri pomeriggio, a Montecitorio, per un’ora e 45 minuti di cogitazione risoltasi con questa dichiarazione formale: “Sono emerse delle osservazioni tecniche da presentare agli altri partiti della maggioranza, prima dell’inizio del confronto nelle sedi parlamentari”. Ora noi abbiamo un grande e referente rispetto per la meditazione, ma una qualche impazienza davanti a questi fondisti del pensiero dei diritti ogni tanto ci coglie, anche perché ci domandiamo con raccapriccio che sarebbe di noi se Voltaire o Thomas Jefferson, per dirne due, ci stessero ancora pensando. Sospettiamo che questa legge si farà, con la stessa rapidità della dismissione del motore a benzina. Tra il 2035 e 3075, circa. Secondo l’espressione consegnataci ieri da un importante dirigente di Forza Italia: “Mo vediamo”. Anche perché, come tutti sanno, e come sa meglio di tutti Tajani, Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono contrarissimi.
Ma il mistero più comico di questa faccenda della cittadinanza, che ci fa ritenere sia il dibattito pubblico più fasullo delle ultime settimane, non risiede tanto nella destra che non la vuole fare (né in Tajani che ci riflette con una flemma che Fabio il temporeggiatore al confronto era un nevrastenico). Il mistero comico, dicevamo, è il Pd. Sentite che dicono in una nota: “La riforma sulla cittadinanza non può più attendere”. Non può attendere. Accipicchia. E Laura Boldrini: “L’ultra destra volta le spalle a migliaia di bambine e bambini nati in Italia”. In pratica, essi, cioè quelli che hanno governato quasi ininterrottamente dal 2011 in poi con la sola parentesi del governo gialloverde, quelli che le riforme non le hanno fatte attendere perché non se ne sono mai occupati, pretendono che adesso improvvisamente il governo di centrodestra interrompa l’agenda dei lavori e s’intesti una legge pseudo progressista sulla cittadinanza che il centrosinistra non ha mai voluto fare in tredici anni di maggioranza nei governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte II e Draghi. Ieri il nostro amico che si occupa di statistica ha anche telefonato a casa di Laura Boldrini avendo saputo di un suo leggero raffreddore per chiedere notizie. Le ha avute ottime. “E la faccia, com’è la faccia?”. “Bruna, levigata, a tratti marcati: sembra di bronzo”.
Ma se poi Tajani, di fronte al fatto compiuto di una votazione sull’argomento, ha votato contro, di che cosa stiamo parlando?
“E adesso pretendono che il governo di centrodestra interrompa l’agenda dei lavori“
Un’altra agenda di pelle umana introvabile?
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Il sig. Merlo scrive che il PD ‘ha governato quasi ininterrottamente dal 2011 in poi con la sola parentesi del governo gialloverde’…
ebbene vorrei far presente al sig. in questione che i ‘governi’ presieduti da personalità del partito di centro (ovvero il PD) erano retti dalle destre:
-2011 Monti governava con l’appoggio del partito di centro (PD) e delle destre (PDL e UDC);
-2013 Letta (PD) governava con la destra PDL/NCD, UDC;
-2014 Renzi (PD) ha governato sorretto dalla destra (ALA, finta scissione di Verdini, già coordinatore FI);
-2016 Gentiloni (PD) al governo sempre con destra (ALA);
-2018 M5S e destra (Lega);
-2021 Draghi al governo con destre (Lega/Fi), M5S e centro (Pd).
L’informazione, questa sconosciuta.
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E quindi il fatto di avere qualcuno de destra nel governo autorizza a NON fare una legge.
Per cui bisogna farla fare ad un governo INTERAMENTE DI DESTRA, e quelli ovviamente la faranno.
Onestà intellettuale, questa sconosciuta.
Eh, Maurizietto?
A proposito, ma il PD per te è SINISTRA?
😀 😀 😀
Sgamato l’ennesimo tricheco piddino 😀 😀 😀
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Per il signor “SIAI-Marchetti S.M.79 ‘Sparviero’” (che si NASCONDE dietro al nome di un trimotore: S.M. Sparviero della Regia Aeronautica… forse perché militarista?)
Le ho già spiegato (ma forse ha difficoltà a leggere) che il PD è un partito di centro;
detto questo:
-il sig. Merlo ha fatto un’analisi superficiale (scrivendo che il PD ha governato quasi ininterrottamente dal 2011);
-il sig. che si nasconde dietro lo pseudonimo del ‘regio trimotore SM Sparviero’) è ancora più superficiale sui governi di coalizione:
forse il M5S credeva a tutti i pessimi decreti della peggiore destra che ha votato al governo con la LEGA?
Tra questi vorrei ricordare che il M5S: ha proposto e votato aumenti delle spese militari del 17% (da 21 a 24,6 miliardi di euro l’anno);
ha varato con Salvini i ‘decreti sicurezza’ che, con la scusa dei migranti, hanno reintrodotti i reati di blocco stradale, picchetti operai, occupazione di suolo pubblico (con pene fino a 6 anni di carcere) ampliando le possibilità di daspo… ovvero misure anti-lavoratori;
disse SI al “Salva Salvini” (per poi ululare se il Parlamento salva altri parlamentari), SI a più condoni edilizi e fiscali, SI al Tap, SI al Muos, SI all’Ilva, SI al rinnovo per 20 anni del canone irrisorio ai “predatori” delle spiagge (poi è intervenuta l’UE), SI all’aumento di 20 volte degli idrocarburi nei fanghi nei terreni agricoli, SI alle trivelle ovvero “Avanti la produzione, stop di 2 anni alla ricerca”, SI all’innalzamento soglia per l’affidamento diretto dei lavori pubblici, SI alla flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro, SI al taglio delle tariffe Inail alle imprese, togliendo oltre 400milioni di investimenti alla sicurezza luoghi di lavoro ecc.
Ovvero si può concludere che il M5S era un partito conservatore di destra?
Stia bene caro Trimotore.
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Titolo: “Nostra signora dell’ipocrisia”
“Dimmi con chi vai, ti dirò chi sei”, patto della crostata e Nazareno docet. Inoltre: facile dimenticarsi di una situazione cruciale che avrebbe, per davvero, potuto rappresentare un punto di svolta. Nel 2018 il Pd, con Renzi alla guida, rifiutò categoricamente di allearsi con i 5S, quando avrebbe potuto essere – fossero da sempre stati animati nel voler cambiare (in meglio…) questo Paese – un calcio di rigore incredibile: il “Partito del popolo” (😂) finalmente al governo con una forza nuova, anziché i soliti compromessi. Insieme, considerando volontà e programma dei 5s in aggiunta alle teoriche (mooolto teoriche) voglie di rottamazione renziana, avrebbero potuto portare avanti, oltre al rdc, tutta una serie di riforme a dir poco epocali. Quindi durare tutta la legislatura – facendo insieme riforme serie e popolari – governando per i secoli a venire. Invece “ciccia”: l’ipocrita seriale, che non ebbe problemi ad incontrare Berlusconi di nascosto, disse “NIET”. Oltre al fatto che, anni prima, non vollero Rodotà (troppo onesto probabilmente?) come Pdr e riuscirono persino ad impallinare Prodi – del quale il sottoscritto ha nessuna stima ma è altro discorso – in quanto sgradito a Berlusconi. W l’Italia!
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Ovviamente il commento sarebbe una risposta a quello precedente: volevo metterlo in risposta ma ho sbagliato.
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