
(ilfattoquotidiano.it) – È stata intervistata da La7, ma pure da La Stampa. Quando c’era da parlare sulle reti Mediaset, però, Maria Rosaria Boccia ci ha ripensato. E dire che l’attesa era alta per l’intervista sulle reti della famiglia Berlusconi all’ex amante di Gennaro Sangiuliano, protagonista del caso che ha portato alle dimissioni del ministro della Cultura.
La stessa influncer di Pompei aveva dato appuntamento ai suoi follower, con alcune storie pubblicate su Instagram fino a quattro ore prima della messa in onda: nell’ultima posta pure le foto di alcune confezioni di pop corn, sullo sfondo dell’orario della messa in onda su Rete 4. Come dire: ci sarà da divertirsi. E invece in apertura di trasmissione la conduttrice Bianca Berlinguer ha annunciato il passo indietro dell’ospite: “Poco fa, Maria Rosaria Boccia ci ha detto che non se la sente, vuole prendere del tempo, ragionare e discutere anche con la nostra redazione. E ci chiede di spostare l’intervista alla prossima settimana”.
Boccia, ha detto la conduttrice di È sempre Cartabianca , “avrebbe dovuto raccontare parte della sua verità e ha detto che se non arriverà il ministro a farlo sarà lei a dire quale è la verità. Pero dobbiamo usare il condizionale, non siamo sicuri che sarà presente alla mia intervista e a rispondere alle domande degli ospiti in studio perché poco fa ci ha detto che non se la sente. Aspettiamo ancora qualche minuto e vediamo cosa succede, Vediamo se Maria Rosaria Boccia si convince a scendere nel nostro studio o se invece il tutto potrà accadere in altra data o non accadere affatto”. Alla fine, Boccia si è negata nonostante fosse già arrivata negli studi di Rete 4. “Devo dire ufficialmente che mi dispiace tantissimo, ma Maria Rosaria Boccia non sarà con noi e non farà l’intervista”, ha detto Berlinguer. “Ci ha detto che sono emersi nuovi elementi, che noi non conoscevamo e ci ha detto di rivederci la prossima settimana”, ha aggiunto la conduttrice, spiegando inoltre che l’intervista era a titolo gratuito: “Non ha chiesto mai nessun compenso, dal primo momento in cui l’ho chiamata fino al momento in cui ha raggiunto gli studi”.
Secondo l’agenzia LaPresse, in un primo momento Boccia avrebbe preso tempo, insieme al suo legale: l’intervista prevedeva domande libere e non concordate, come chiesto da Mediaset. Come ha raccontato Il Fatto Quotidiano, la notizia dell’intervista di Boccia su Rete 4 ha fatto infuriare Giorgia Meloni. A Palazzo Chigi hanno pensato a un atto di guerra, addirittura a un “ricatto” della famiglia Berlusconi con cui i rapporti sono gelidi ormai da un anno. Naturalmente Pier Silvio Berlusconi era stato informato dell’intervista a Boccia e aveva dato il suo via libera, senza però comunicarlo a Meloni. Per questo motivo la premier avrebbe visto la decisione di Mediaset come uno sgarbo indirizzato al suo governo. Sgarbo che alla fine non si è concretizzato.
Proprio oggi, tra l’altro, era arrivata la notizia relativa al “daspo” emesso dalla Camera nei confronti di Boccia: dopo il caso dei video realizzati in giro per il palazzo con gli occhiali-telecamera e pubblicati sui social, il Comitato per la sicurezza di Montecitorio ha vietato l’ingresso all’ex amante di Sangiuliano. Sempre in giornata, tra l’altro, si è appreso che l’ex ministro è indagato dalla Procura di Roma per peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio.
Bianca-Neve e i Sette Nani…
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Argomento di distrazione di massa, inutile ma poi gonfiato e cavalcato dalla destra (sinistra? Quale sinistra?) per mettere in difficoltà il governo di destra (Destra? quale destra? Hanno messo da parte le loro idee e importato quelle di biden).
Il passaggio sulla TV di berlusconi (condotta dalla figlia di Berlinguer che ora si vergogna dalla tomba probabilmente) era forse uno sgarbo interno alla destra di governo, una pressione di qualche tipo, e chissà cosa doveva dire la pedina contro l’alfiere … probabilmente denunciare comportamenti squallidi della maggioranza.
Poi lo stop all’ultimo minuto, il che mi fa pensare a un ricatto che in extremis ha funzionato, per cui o hanno promesso alla boccia la sua poltroncina e il suo guadagno (in perfetto stile sangiuliano, ho sentito ieri l’intervista a moncalvo che lo descrive senza peli sulla lingua: un piccolo uomo ridicolo e infido dedito al ricatto permanente), oppure la meloni ha stoppato tutto, sempre cedendo qualcosa ovviamente, naturalmente non suo ma nostro, pur di non far venire fuori squallori governativi.
Argomenti che, se esistessero i giornalisti, andrebbero sviscerati per bene (chi ricatta chi, e con cosa, e cosa gli è stato promesso per fermarsi), ma non esistendone si concentrano tutti sulle corna, senza toccare i retroscena.
Commedia all’italiana.
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