
(Di Pino Corrias – ilfattoquotidiano.it) – Se per egemonia culturale si intende un lascito alla posterità, Gennaro Sangiuliano, detto Genny Delon (copy Dagospia) ce l’ha fatta. La sua storia con la dottoressa Maria Rosaria Boccia “pompeiana esperta” (copy Paolo Mieli) finirà quanto prima in uno degli scaffali del Museo dei Cuori Infranti, che ha aperto una decina di anni fa a Zagabria e che risulta essere uno dei musei più visitati della Croazia. Dietro alla trasparenza delle teche di cristallo, intere tempeste emotive sono messe a dimora nella quiete che segue il sisma dell’addio – lettere piene di promesse non mantenute, dépliant di alberghi visitati, ciocche di capelli, oggetti sbriciolati dalla furia dei litigi: piatti, bicchieri, smartphone – a informarci di come il cuore macini i sentimenti in risentimenti, le carezze in pugni (copy Celentano) e insomma l’idillio vada in malora.
Genny e Maria Rosaria, ‘o ministro e la bionda, potrebbero agevolmente destinare al Museo le email di pubblico servizio e i cuoricini privati, le carte di imbarco dei voli volati insieme, le fatture degli alberghi visitati con il chiaro di luna, gli scontrini degli aperitivi in piscina, la registrazione audio delle risate che scintillavano in quei tempi ormai lontani, già pieni di nostalgia. E naturalmente la bozza del futuro contratto mai ratificato, che aleggiava come chimera del “posto fisso” (copy Checco Zalone) e che la dottoressa si era affrettata a sostanziare di prove audiovisive, come i piani sequenza che pare abbia filmato con i suoi occhiali alla James Tont (copy Lando Buzzanca) lungo i corridoi del ministero e meglio ancora i labirinti della loro privacy.
Fondandolo, i due artisti croati Olinka e Drazen, hanno inteso “aiutare le persone ad accettare il fallimento se vogliono accedere al progresso”. Sollecitarle a elaborare il lutto. Creare uno “spazio di memoria sicura” di “ricordo protetto”, per conservare “l’eredità materiale e non materiale delle relazioni infrante”. Non immaginavano che la nostra coppia del giorno potrebbe fare di più, molto di più per la collezione del Museo, in un futuro imminente. Aggiungere ai 4 mila cimeli il più prezioso, estratto dalla più antica e più autentica tradizione romana: le dimissioni di un intero ministro, perfettamente conservato.
‘arda che belli: Adone e la sua Venere.
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cmq tignosa la Signora ed anche previdente,
registrava tutto,
passate esperienze con altri politici fedifraghi e spergiuri?
Però mi vedo la Moglie che lo aspetta col mattarello dietro l’uscio.
Mi ricordo di aver letto che la fascio-coatta ha dichiarato che al tempo è stato formato un governo di personalità di “ALTO PROFILO”,
certo partendo da lei.
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E il rifiuto della Melona.
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(da allegare nella teca)
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Perché l’attività politica è roba da professionisti.
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Non c’ è niente da fare i proverbi sono il sale della vita.Nel caso specifico c’è quello che mette a paragone la forza trainante di un pelo rispetto ad un carro de buoi.Intanto il ministro Giulianosan mette la cera e toglie la cera.
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facce di frequentatori di lupanari…
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Grande Corrias, come sempre…
Però bastava anche solo la foto per descrivere o soggetti!
Questa è l’Itaglia di oggi… e ce la meritiamo!
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