Tutti i guai

(Di Lorenzo Giarelli – ilfattoquotidiano.it) – Gennaro Sangiuliano può consolarsi. O almeno, sentirsi meno solo. Gli ultimi 20 anni di politica italiana sono ricchi di aneddoti imbarazzanti per uomini di potere che hanno abitato la zona grigia, tra i doveri dell’istituzione e l’informalità di relazioni personali, a volte persino intime.
Al riguardo non è il caso di ripercorrere tutto il curriculum di Silvio Berlusconi, sommo maestro della categoria. Basteranno un paio di episodi “minori”, perlomeno rispetto all’indimenticabile Ruby nipote di Mubarak. Tra i più affidabili custodi delle memorie berlusconiane c’è Fabrizio Cicchitto, il quale nel 2019 racconta di una “infatuazione travolgente” di B. per l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, riferendo anche un virgolettato del Cav. risalente al 2006: “Abbiamo per le mani la persona che, quando farò un passo indietro, potrà spiazzare Casini e Fini e affermarsi come un leader del tutto nuovo per la sua forza mediatica. Dai retta a me che me ne intendo”. Il problema non è tanto il pronostico sbagliato, quanto l’operazione che Silvio mette in piedi per “spingere” Brambilla: “La campagna per promuoverla è costata al partito 28 milioni di euro”, rivela Cicchitto.
È un periodo, quello, in cui in tanti si illudono di fare carriera confidando sulla nota generosità di Berlusconi. Illuminante è una telefonata del 2010 tra Nicole Minetti e Barbara Faggioli, le cui parole finiranno trascritte nelle carte del caso Ruby. Minetti è consigliera regionale in Lombardia, Faggioli consigliera comunale a Milano, ma entrambe vogliono qualcosa di più. Quando Minetti confida all’amica di ambire a un incarico di rilievo, Faggioli le fa notare che servirebbe un altro po’ di gavetta, ma lei replica: “Non pensare che Mara ne abbia fatta tanta di più”. Il modello, insomma, è Mara Carfagna: “Prima di diventare ministro ha fatto un anno in Parlamento”.
Tra le ragazze che in quegli anni ammettono di aver partecipato alle cene eleganti di Arcore c’è anche Nadia Macrì, la quale si spinge oltre e riferisce ai pm di aver passato una notte a pagamento anche con Renato Brunetta. Circostanza sempre negata dall’interessato e che non produce alcuno sviluppo legale. A presentare Macrì a Brunetta era stata Perla Genovesi, militante di FI e poi assistente parlamentare del senatore Enrico Pianetta: è grazie a lei, dice Macrì, se è potuta entrare nel giro delle feste di Berlusconi. Ben diverso l’intreccio pubblico/privato tra Vittorio Sgarbi, Giulio Urbani e l’attrice Ida Di Benedetto. Nel 2002 Sgarbi viene cacciato da sottosegretario alla Cultura, dopo aver reso la vita impossibile al ministro Urbani. Il critico si vendica rivelando con la consueta signorilità la relazione tra Urbani e Di Benedetto, insinuando pure favoritismi del ministero per le opere dell’attrice: “Lui ha trovato l’amante, la quale si è sistemata ai suoi piedi e ha cominciato a fare un’operazione che non prevedeva un’apnea assoluta (…) ma sollevando ogni tanto la testa diceva: ‘Ma fa tutto Sgarbi, tu non fai niente’. L’amante si chiama Ida Di Benedetto”. La coppia aveva da anni una relazione, ma aveva deciso di conservare la propria privacy prima che ci pensasse Sgarbi.
Poi c’è la storia di Gianni Chiodi, che nel 2014 da governatore dell’Abruzzo viene travolto da un’inchiesta sulle spese pazze da cui uscirà assolto. Nella carte finisce pure una notte in hotel con la consigliera regionale Letizia Marinelli. “Un errore di una sera”, dice lui. Un paio di mesi dopo quell’avventura, Marinelli viene nominata dalla giunta “consigliere di parità” e sua sorella Simonetta ottiene un lavoro in Regione. La magistratura ritiene tutto lecito. Sull’opportunità politica, giudicano gli elettori.
”’Poi c’è la storia di Gianni Chiodi, che nel 2014 da governatore dell’Abruzzo viene travolto da un’inchiesta sulle spese pazze da cui uscirà assolto. Nella carte finisce pure una notte in hotel con la consigliera regionale Letizia Marinelli. “Un errore di una sera”, dice lui. Un paio di mesi dopo quell’avventura, Marinelli viene nominata dalla giunta “consigliere di parità” e sua sorella Simonetta ottiene un lavoro in Regione. ”’
Quando si dice la MERITOCRAZIA e la PARITA’ DI GENERE (!!! provateci voi ad andare a letto con un politico e farvi assumere!).
Peccato che quella nottata non sia stata messa su Youporn, ci sarebbe stato da divertirsi.
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purtroppo, niente di nuovo sotto il sole ,che palle
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