
(Stefano Rossi) – Chi ha visto ieri sera, a “in Onda”, Paolo Mieli, credo abbia avuto un sussulto.
Mieli si è dilettato, apparentemente per chiudere il caso Sangiuliano-Boccia, in realtà, per tenerlo apertissimo.
Chiedeva provocatoriamente Luca Telese se la vicenda fosse chiusa.
E Mieli rispondeva di sì. Che Sangiuliano aveva rassicurato dicendo che “non un soldo pubblico è stato speso” per: “questa sua accompagnatrice”.
Luca Telese, prontamente, cercava di rimediare: “dottorressa Boccia”.
Ma la frittata oramai era fatta.
Quindi, Mieli continuava senza pietà.
Sosteneva che Sangiuliano avrà sicuramente le ricevute dei pagamenti, visto che il ministero non ha pagato. Oggi apprendiamo che la dottoressa Boccia non ha pagato mai nulla e che “qualcuno” ha sempre pagato per i suoi viaggi “di lavoro”.
Non pago, ha voluto meglio precisare l’affondo: “Essendo un gran signore, avrà pagato di tasca sua”.
Stranamente, Marianna Aprile stava sempre zitta.
Poi la domanda fatidica di Telese: “Che tipo di relazione è?”
Guardando in alto, Mieli, affondava: “Un amore culturale. Perché lei èèèèè di Pompei, è una pompeiana esperta ed ha intravisto in lei la bellezza di Pompei”.
Chi si fosse perso il programma, state tranquilli; metto sotto il link affinché possiate gustare, proprio in quel momento, lo sguardo arrabbiato di Marianna Aprile e il ghigno sardonico di Luca Telese che, se avesse potuto, sarebbe scoppiato in una risata liberatoria con un: “E no! Dai, così non si può! Siamo in fascia protetta. Pompeiana esperta è troppo”.
Fin qui, la cronaca.
Quello che dovrebbe indignare in un Paese civile è sempre la stessa storia.
Se l’uomo ha l’amante, lui, è sempre un figo fino a che non scoppia lo scandalo. Anzi, anche dopo (ricordate Berlusconi?).
Ma la donna è sempre la mignotta di turno.
Certo, alle 21 e 20, Paolo Mieli non poteva essere così volgare.
Ma, di fatto, ha qualificato la dottoressa Boccia un’esperta di lavori orali.
Nei lupanari di Pompei, non c’erano solo le donne esperte.
C’erano i clienti, puttanieri, che pagavano per le prestazioni richieste.
Ma anche allora, la puttana era solo la donna.
Non solo lui purtroppo.
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Nazione sud-europea con gli inconvenienti del caso ( delitto d’onore abolito negli anni ‘60 ) con l’aggiunta di un trentennio berlusconiano ed una mentalita’ che da’ la colpa alla fidanzata di un tennista se questi
non vince piu’. Che aspettarsi di diverso ?
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Non so chi ha messo il titolo all’articolo. Ma comunque è un titolo stupido che non ci azzecca nulla.
Mieli non esprime alcun patriarcato. Esprime il Potentato, quello sì duro a morire. Al punto che può esprimersi in modo così allusivamente volgare senza che “gli si torca un capello”. Nè Telese, né l’Aprile lo redarguiscono o manifestano indignazione. E non perché non abbiano capito la “caduta di stile”. Ma solo perché il Potentato è tale in quanto i pochi che possono vantare la qualifica di Potenti sono intoccabili. Vai a sfidarlo ad uno come Paolo Mieli, vai. Vedi cosa ti ritrovi nel bagagliaio dell’auto…in senso metaforico…ovviamente…
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“patriarcato” è un’altra di quelle parole che vengono usate ormai come il prezzemolo, anche quando non c’entrano niente
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