Il noto settimanale satirico francese è finito ancora una volta al centro delle polemiche, questa volta da parte del mondo cattolico. A muovere le critiche sono state le associazioni francesi, Marie de Nazareth e La petite Voie, che hanno denunciato la rivista accusandola di “provocazione e incitamento all’odio religioso”. La vignetta è opera dell’artista Pierrick Juin

(tg24.sky.it) – Una vignetta che raffigura una Madonna piangente, con i sintomi del vaiolo delle scimmie. È con questa caricatura che Charlie Hebdo, il noto settimanale satirico francese, è finito ancora una volta al centro delle polemiche, questa volta da parte del mondo cattolico. A muovere le critiche sono state due associazioni francesi, Marie de Nazareth e La petite Voie, che hanno presentato una denuncia al tribunale di Parigi, accusando la rivista di “provocazione e incitamento all’odio religioso”. Pubblicata lo scorso 16 agosto, la vignetta è opera dell’artista Pierrick Juin, denunciato insieme al direttore editoriale di Charlie Hebdo, Laurent “Riss” Sourisseau.
I cattolici contro Charlie Hebdo
A criticare aspramente la vignetta satirica, accompagnata dalla scritta “Vaiolo delle scimmie: prima comparsa del virus in Europa”, è stata anche la Tribune Chrétien che, oltre ad aver parlato di “incitamento gratuito all’odio verso i cattolici di Francia”, ha lanciato anche una petizione per richiedere il ritiro della caricatura, firmata da quasi 25mila persone. Anche il vescovo di Bayonne, Marc Aillet, si è scagliato contro la vignetta scrivendo su X che “la libertà di espressione non può giustificare una caricatura così abietta”.
viva Charlie Hebdo !
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Ecco la Francia: si divertono a prendere in giro le altrui credenze; però se esprimi un’ OPINIONE ( anche se falsa e bugiarda) , cioè che nei campi di concentramento nazisti gli Ebrei stavano benissimo e morivano solo di malattia, commetti un reato e vai in galera. Quelli di Charlie Hebdo, comunque, mi sembrano dei poveretti da compatire.
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Se un’opinione, in quanto falsa e bugiarda, lede il diritto all’altrui onorabilità, allora non è solo un’opinione ma anche un reato, e come tale va perseguito.
In ogni caso nessuno impedisce di esprimerla, però bisogna prendersi la responsabilità di ciò che si dice, specialmente in pubblico.
Hai presente quella storiella delle proprie libertà, che finiscono dove iniziano quelle altrui? Quella roba là.
Scusa, ma se uno viene e ti insulta pubblicamente, tu che cosa fai? T’incaxxi e lo denunci o gli fai i complimenti per aver espresso una libera opinione? Chiedo per un amico.
Detto questo, quella di Charlie Hebdo è SATIRA, magari di infimo livello ma comunque satira, e in quanto tale può offendere solo chi non la capisce.
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Egregio JD, in questo nostro Paese esprimere un’opinione anche falsa ( la Terra è piatta oppure nessuno ha mai viaggiato nello spazio) non è un reato. In Francia, dubitare del massacro degli Ebrei fatto dai nazisti, lo è. Si chiama contrasto al negazionismo. In pratica non si può dubitare e non si può manifestare un’opinione contraria. Manca, in altre parole, la libertà di opinione ( almeno su questo argomento). Si comincia così e non sai dove si va a finire. Quanto alla satira, credo sia corretto il proverbio: ” scherza coi fanti e lascia stare i Santi”.
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Amico mio, stai seguitando ad ignorare un fatto, non certo secondario: il negazionismo dell’olocausto lede il diritto all’onorabilità di un intero popolo, mentre un terrapiattista o un complottista non ledono la dignità di nessuno (a parte la propria).
E non “si comincia così”, ma questo è uno dei pilastri dello stato di diritto: la libertà non è assoluta, ma finisce dove inizia quella altrui.
La satira non ha confini di nessun tipo per sua stessa natura, e il fatto che qualcuno se la prenda o la trovi irrispettosa fa parte del gioco: per un sostenitore della la libertà senza se e senza ma, quale sembri professarti (perfino quando questa potrebbe essere lesiva di una pari libertà altrui), questo dovrebbe essere un concetto basilare.
Dunque nessuna eccezione, neanche per “i Santi” (altrimenti ognuno ha i suoi, e siamo daccapo).
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Egregio JD, e chiudo subito perché la nostra polemica credo che non interessi: non sarò io a far cambiare idea a nessuno. Comunque, la questione dell’onorabilità di un intero popolo stabilita per legge raggiunge vertici inaspettati di fantasia. Aggiungo solo che probabilmente Voltaire si sta rivoltando nella tomba nel veder stravolto il suo pensiero. Buonanotte.
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Come vuoi, comunque non hai risposto alla mia domanda.
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”’Scusa, ma se uno viene e ti insulta pubblicamente, tu che cosa fai? T’incaxxi e lo denunci o gli fai i complimenti per aver espresso una libera opinione? Chiedo per un amico.”’
1- dipende da cosa intendi TU per ‘insulto’. A Palermo e a Roma hanno opinioni diverse sul concetto dell’esser figli di una meretrice, per esempio.
2- dipende se quello che dice sia vero o no, e di pubblica utilità nel saperlo (chiamare uno cornuto è diffamazione, ricordare che è un pregiudicato per reati contro la pubblica amministrazione no, ma non ditelo a Martelli che difende l’onorabilità di Del Turco).
Ma che lo dico a fare.
Meglio una biretta, eh JD?
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@ Mentecatto: te ne approfitti perché sei protetto dalla seminfermità mentale.
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Potevano anche risparmiarsela
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Anche tu.
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Quelli del “porgi l’altra guancia” non sono più così tolleranti. Ma che vuoi farci ,loro sono abituati ai roghi della santa inquisizione , non alle vignette.
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