leggi ad personam – La riforma azzera le sentenze di Cassazione e Consulta: esenti dall’imposta quattro holding che controllano il gruppo di Arcore

(Di Nicola Borzi e Giacomo Salvini – ilfattoquotidiano.it) – Un “aiutino” estivo che potrebbe servire per provare a placare i colpi di testa di Arcore. Nell’ultimo Consiglio dei ministri prima delle ferie estive il governo ha riscritto il diritto sulla tassa di successione inserendo, alla chetichella, una norma interpretativa che potrebbe favorire la famiglia Berlusconi: con il decreto legislativo che dà attuazione alla riforma fiscale, i cinque fratelli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi potrebbero evitare di pagare il 4% su 423 dei 458 milioni che costituiscono il patrimonio netto dell’eredità del padre Silvio, morto il 12 giugno 2023. La norma si inserisce nei rapporti non proprio positivi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la famiglia Berlusconi: il gelo è calato dopo la tassa sugli extraprofitti bancari dell’agosto 2023 e i fuori onda dell’ex compagno di Meloni, Andrea Giambruno, su Striscia La Notizia. Nelle ultime settimane, però, i figli hanno alzato la tensione: prima con un’intervista di Marina al Corriere, in cui prendeva le distanze dall’estrema destra chiedendo di essere più coraggiosi sui diritti, poi con le parole di Pier Silvio che ha fatto paventare una discesa in campo in prima persona. Mosse che non sono piaciute a Palazzo Chigi che, forse anche per provare a placare i figli, ha deciso di approvare la nuova norma nel Consiglio dei ministri del 7 agosto.
L’eventuale importo dell’imposta di successione, pari a poco meno di 12 milioni (detratti i 5 di franchigia, uno per ciascun erede) sul valore netto dell’asse ereditario calcolato dal notaio Notari di Milano, non impensierirebbe i cinque eredi. Berlusconi ha lasciato ai figli, secondo alcune analisi, asset per un valore di mercato stimato tra 4,5 e 6 miliardi. Ma a Palazzo Chigi evidentemente anche questo argent de poche è considerato utile per cercare di ristabilire relazioni meno tese con Arcore.
I problemi fiscali legati alla successione del Cavaliere erano stati identificati già il 9 luglio 2023 dal Sole 24 Ore: il Testo unico dell’imposta di successione consente un’esenzione totale se la successione riguarda, come nel caso di Berlusconi, quote di controllo di società di capitali lasciate ai propri figli in regime di comunione, sempre che gli eredi si impegnino a mantenere il controllo – e, quindi, lo stato di comunione – per almeno 5 anni. Condizione che Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi hanno accettato e fissato ufficialmente con due atti l’11 settembre scorso, entro i 3 mesi per accettare la successione senza beneficio di inventario.
Su quell’intesa però pendevano due possibili grane: l’Agenzia delle Entrate avrebbe potuto contestare agli eredi dell’impero di Arcore l’utilizzo dell’esenzione dall’imposta basandosi su due sentenze. La prima è una decisione della Corte costituzionale del 23 giugno 2020, secondo la quale non si può esercitare il beneficio d’imposta sui grandi patrimoni aziendali. La seconda è una sentenza della Cassazione del 28 febbraio 2023, secondo la quale l’esenzione non compete a chi riceve quote di partecipazione in società che non svolgono attività di impresa. Tra queste società che non esercitano attività d’impresa, che sarebbe svolta per la Cassazione “solo” dalle società partecipate, l’Agenzia delle Entrate di Monza potrebbe aver catalogato le quattro Holding Italiana del Cavaliere lasciate in eredità ai figli, che controllano il 61,21% di Fininvest, cassaforte che a sua volta ha in pancia le quote di Mediaset, Banca Mediolanum e tutto l’impero berlusconiano.
Difficile che l’Agenzia delle Entrate di Monza in questi mesi si sia lasciata scappare la possibilità di cercare di incassare l’imposta di successione su un asse di 423 milioni, in base alle norme in vigore al tempo della successione Berlusconi, vecchie di trent’anni. Ecco perché una mano amica ha riscritto ex novo, nel Decreto legislativo, il passaggio del Testo unico della successione sull’esenzione per le partecipazioni di controllo. La nuova legge non fa più distinzioni tra società che svolgono o non svolgono attività di impresa, ma riguarda tutte le quote di controllo, siano esse di società di persone o di capitali. Saltano così le obiezioni sollevate in passato dalla Cassazione a proposito delle holding non operative. Un bell’assist fiscale, l’ennesimo, regalato non solo ai cinque fratelli Berlusconi, ma a tutti gli eredi del capitalismo familiare all’italiana.
Consiglio a quelli del club “sontuttiugualifessochivota” di contattare i Berlusconi e chiedere una % del bottino. Credo che vi spetti.
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Parole sante!
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E tutto per non pagare una dozzina di milioni su un patrimonio ereditato di miliardi. Che miserabili! D’altronde, buon sangue non mente, ricordo bene come il Delinquente di Arcore, sbalzato da Palazzo Chigi aveva preteso che anche da ex godesse di scorte corpose h24, il celebre pulmino nero, l’Audi blindata interamente pagato tutto dai contribuenti e vita natural durante, durata anche troppo.
Povera stella, non poteva pagare di tasca sua, doveva lasciare tutto, esentasse, ai suoi meravigliosi rampolli
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Per me moriranno tutti affogati dal denaro e con il terrore glielo rubino!
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han dato lavoro a molti 🙃
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Si, ne devono aver sfruttati veramente tanti per fare quel capitale.
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Si,ma certo , e poi, vuoi mettere…salutano sempre .
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Marina Berlusconi che si sente vicina alla sinistra sui diritti civili, Rete4 sempre più megafono della sinistra e sempre meno filo-governativa, esponenti di FdI (ma anche del M5S) che traslocano in FI, divisioni tra alleati sulla questione carceri, Gasparri che attacca Vannacci, Tajani che apre allo ius scholae…
Sembrano spie di una possibile crisi di governo. Questo però non vuol dire che si tornerà alle urne. Potrebbe nascere un governo tecnico formato da PD, FI, transfughi e centristi vari. Nelle ultime settimane diversi giornali hanno avanzato questa ipotesi. Sarebbe la nascita del vero “campo largo”.
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avere due idee in croce meno retrograde sul ruolo della donna, sugli omosessuali e istanze LGBTQ non significa essere di sinistra. Lo si è se si parla di diritti per tutti in tutti i sensi quindi anche quegli aspetti ma Anche di lavoro, l’ambiente, istruzione e sanità pubbliche e di qualità sleggi non fatte per favorire il nobile feudatario e i suoi vassalli ma per dare a tutti capacità di partecipare,per così dire , alla gara in maniera seria e successivamente vedere leggi uguali per tutti anche nella loro ratione giustificatrice. Io Semplicemente vedo 3 varianti di destre che infatti hanno 3 partiti ma a parte qualche bisticcio (soprattutto con la lega recente) vanno da decenni a braccetto. E così non vedo nulla di sx in finvest e parenti.
D’altronde sx e dx vuol dire poco se non considerati nell’ insieme, negli usa infatti i repubblicani riconobbero ben prima dei democratici l’uguaglianza(almeno formale, poi nella sostanza sono sempre beceri capitalisti ignorante) tra etnie.
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Sono d’accordo: le battaglie per i diritti e le libertà civili non sono un’esclusiva di chi si definisce “di sinistra”. Destra e sinistra sono due antiquate categorie, residuo delle obsolete ideologie novecentesche.
Quello che volevo sottolineare è che ci sono segnali di una possibile crisi di governo e che potrebbe nascere un governo tecnico formato da PD, FI e centristi vari. Sarebbe la nascita del vero “campo largo”. Del resto, PD e FI sono molto simili tra loro.
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Non se sarebbe una cosa migliore o peggiore😅 nonostante che sia vero quanto tu dica ahimè. Visto che la parte per così dire Renziana alla Bonaccini è molto vicina a FI è cambia solo un vago maggior rispetto per l’ambiente e qualche soldo in più ai dipende ma in entrambi i casi mai troppo per non fare veramente danni ai vari ricchi . Ecco sono dell’ idea che il PD dovrebbe scindersi.
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