
(Gioacchino Musumeci) – In questi giorni moltissimi utenti si esprimono un po’ a caso sulla pugile Khelif con la certezza assoluta che l’atleta algerina non dovrebbe concorrere con altre donne. Ciò sulla base della decisione assunta dall’associazione internazionale boxe IBA.
Tanti sostengono che IBA abbia sottoposto l’atleta a test e in base al risultato di questi, sia stata decisa la squalificazione dalla competizioni femminili. La Khelif non è unica atleta coinvolta poiché c’è un altro caso, quello della Taiwuanese Ling Yu-Ting. Dunque ho pensato di curiosare nel sito dell’IBA perché solo così, pensavo, avrei capito le effettive ragioni della squalifica.
Sfortunatamente non è possibile alcuna verifica sui test a cui sono state sottoposte le due atlete e quindi le ragioni che hanno determinato le squalifiche. Sul sito si legge testualmente che “Il 24 marzo 2023, l’IBA ha squalificato le atlete Lin Yu-ting e Imane Khelif dagli IBA Women’s World Boxing Championships di Nuova Delhi 2023. Questa squalifica è stata causata dal mancato rispetto dei criteri di ammissibilità per la partecipazione alla competizione femminile, come stabilito e stabilito nei regolamenti IBA. Questa decisione, presa dopo un’attenta revisione, è stata estremamente importante e necessaria per mantenere il livello di correttezza e la massima integrità della competizione.”
Il primo dato è che la comunicazione non chiarisce i criteri con cui opera l’IBA perciò bisogna andare a cercarli ma non è questo che rende l’operato nebuloso, il comunicato prosegue sottolineando che “ Gli atleti – perché non atlete? – non sono stati sottoposti a un esame del testosterone, ma a un test separato e riconosciuto, i cui dettagli rimangono riservati. Questo test ha indicato in modo conclusivo che entrambi gli atleti non soddisfacevano i criteri di ammissibilità necessari richiesti e sono stati trovati in vantaggio competitivo rispetto alle altre concorrenti donne.”
Essenzialmente dunque si chiede al pubblico di costruire un opinione sulla faccenda in base a informazioni lacunose, ovvero: non sappiamo a che tipo di test siano state sottoposte le atlete né conosciamo i risultati ma senza questi dati ci viene assicurato che IBA cura al massimo l’integrità delle manifestazioni. Nessuno può verificare ma si deve dare per scontato che IBA stia dalla parte giusta. Per quanto mi riguarda e in questo caso, non accolgo la richiesta perché il dogmatismo non è la base delle mie speculazioni.
Un’ altra stranezza della vicenda è contenuta nella polemica tra IBA e CIO ( comitato olimpico internazionale) ove IBA arroccata nella posizione inconfutabile di alfiere della correttezza punta l’indice e accusa. Sul sito IBA si legge che “ Per chiarire i motivi per cui il CIO consente agli atleti con vantaggi competitivi di partecipare ai propri eventi, invitiamo le parti interessate a chiedere informazioni direttamente al CIO.”
Qui sorge una questione logica a cui naturalmente l’utenza, non avendo approfondito, non ha pensato: se non si conoscono i risultati dei test e quindi le effettive ragioni delle squalifiche, su che basi si può sostenere che CIO permette la partecipazione di concorrenti avvantaggiate se non perché sostenuto da IBA senza fornire alcun dato oggettivo a sostegno? Capisco la bassa propensione critica dell’utente medio ma qui IBA chiede un atto di fede che non sono disposto a concedere.
Questo tanto per cominciare. Il secondo punto è che c’è in gioco uno scontro per il potere. Nel giugno 2023 IBA ha perso lo status di organo di preminenza sportiva mondiale proprio contro CIO. Secondo la corte arbitrale dello sport a cui IBA si era rivolta, l’associazione non può svolgere il suo ruolo per gli scarsi progressi nell’ambito della trasparenza finanziaria, integrità dei funzionari e cultura. IBA era stata sospesa nel 2019 per problemi di governance e perfino presunta corruzione. Naturalmente IBA sostiene di aver realizzato ampie riforme ma di fatto oggi non ci spiega se non sommariamente perché la Khelif sia stata squalificata.
Musumeci, ti meriti la trasparenza del CIO. E pure della NATO…
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Quel che a me sembra del tutto ridicolo è che secondo il CIO sia ammissibile ad un incontro di boxe femminile chi risulti femmina sul passaporto. Come se non si sapesse che ci siano nazioni in cui ciascuno possa modificare il proprio sesso anagrafico ad libitum!!!
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È NATA DONNA!!!!!!
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Anail di là i commenti sono chiusi (ma non si potrebbe cambiare sta cosa? costringe a inseguire l’interlocutore su altri post …).
No io non ne so niente in effetti, non prendertela, parlo da un bar, ammetto, ho solo letto dei pareri che mi sono sembrati plausibili, uniti al fatto che l’algerino effettivamente sembra a tutti gli effetti un uomo e mena come un uomo. Lo ha deciso l’associazione internazionale boxe, una fonte direi autorevole. Il CIO ha deciso diversamente ma sulla base di altri parametri, che a quanto ho capito sono abbastanza incerti (il livello di testosterone varia da persona a persona e anche nella stessa persona a seconda dei momenti, e può anche essere alterato).
Puoi essere certa che si sia sbagliatoa IBA sulla base del fatto che tu hai letto che è nata donna?
La cosa non è stata denunciata solo dall’italiana ma anche dalle altre pugili.
L’IBA si dice che non è attendibile perchè non ha chiarito quali test abbia condotto, ma mi pare plausibile che non potesse chiarirli, per salvaguardare la privacy dell’atleta. Non è che non sappia dare spiegazioni: non può. Magari l’algerino potrebbe autorizzare IBA a rendere noti i test così potremmo verificare … Immagina un po’ che test abbia potuto fare e immagina cosa significherebbe renderli noti sui giornali.
Gli atleti (anche il coreano) non hanno fatto ricorso. Penso che se fossero donne lo avrebbero fatto di fronte a una sentenza che li dichiarava uomo.
Poi magari hai ragione tu eh, mica sono sicuro della cosa.
Però se hai torto lo sport agonistico femminile ha finito di esistere nel 2024.
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Fabri, qui non ci deve né “sembrare”, né altro…ci vorrebbe rispetto e silenzio. Troppe chiacchiere a vanvera.
Ti risulta che ai bambini facciano i test del DNA, per capire se sono maschi o femmine? Guardano se hanno pisellino o patatina e stop.
Questa poveretta era femmina… ho visto anche le foto di lei bambina, una normale femminuccia…ecco perché dico che è nata ed è vissuta come donna, anche se non “ero in sala parto”, come dice il tizio a cui neanche rispondo… L’iperproduzione di testosterone hanno scritto che è comunque nei limiti (stabiliti dal Cio?), ma se anche non fosse? Allora chi ha disfunzioni ormonali cambia “categoria”?
Le donne con ovaio policistico producono ormoni androgeni, quindi sono maschi?
Poi hanno scritto che geneticamente è XY, quindi maschio… Avrei voluto proprio vedere quale uomo avrebbe rifiutato un approccio di Doris Day, la famosa attrice anni 50…femminilissima, no? Beh, era XY pure lei…quindi geneticamente maschio.
E Mario Giordano che cos’è? XXY, Klinefelter… diremmo che non è un uomo?
Capisci che cosa intendo? È COMPLESSO, è COMPLICATO. La vita, la biologia non sono matematiche!
Troppe discussioni su un argomento complesso, da parte, non solo di chi non ha studiato la materia, ma persino di chi non ha letto BENE, o non ha CAPITO perché gli mancano le basi, tutto cio che è stato scritto e mostrato. Senza contare la sofferenza di quelle persone, definite nei modi più lontani dal loro essere e sentirsi: uomo, trans…ora hanno coniato “intersex”, una via di mezzo🤦🏻♀️…
Immagina se fosse una nostra figlia, Fabri. Hai visto il padre, poverino? È questione di sensibilità, caxxo!
Poi mi urta molto che tutto ciò venga sfruttato politicamente dai soliti elementi ignoranti come capre, che ne fanno bandiere copri/problemi, come Salvini, Meloni & orrida compagnia.
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Eri in sala parto?
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Non so come stiano realmente le cose, ma penso che la non pubblicazione dei test dipenda dalle leggi sulla privacy. E poi, se l’esclusione dell’IBA è ritenuta ingiusta, si può sempre ricorrere in tribunale.
Anche se sono donne, un alto livello di testosterone (iniettarsi quello sintetico è doping) qualche vantaggio avrà. “Vantaggio”, ovviamente, non significa vittoria assicurata.
La domanda, a cui non ho trovato risposta, è:
il CIO ha alzato, rispetto all’IBA, la soglia consentita di testosterone per non escludere donne che, in modo naturale, ne producono più della norma?
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Anche se dicono che Khelif è donna perché così è scritto sul passaporto, ho voluto ugualmente approfondire la storia della limitazione richiesta per la concentrazione del testosterone per gli atleti nati maschi e trans. Il limite che viene ripetuto più spesso è di 10 nmol/L (non ve la prendete con me per il simbolo piuttosto misterioso: tutto merito dell’SI).
Sorpresona! Il range normale per gli uomini in età sportiva, diciamo dai 18 ai 40 anni, è compreso tra tra 9 e 32,4 nmol/L, quello per le donne della stessa età, da 0,33 a 1,77.
Anche prendendo il valore più alto per le donne, abbiamo un rapporto di 10/1,77=5,65. Qui qualcunno ci sta prendendo in giro…
P.S. Poi darò il riferimento scientifico da cui ho preso i dati per il range della concentrazione.
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intanto, tra migliaia di atlete, tutte e due sono in semifinale. Statisticamente, un vantaggio ce l’hanno.
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Ma può una pseudo cultura fondata su queste idiozie, le quali scatenano i neuroni della miglior intellighenzia da olimpiade, durare ancora a lungo?
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