Il Pd ha chiesto all’ex vicepresidente del Csm di rinunciare all’incarico di presidente della Spininvest, che fa capo a Spinelli, coinvolto nel caso Toti. “Ciò che mi viene chiesto è di non svolgere la mia professione, non ci penso minimamente”, dice Ermini ad amici e colleghi

(Ermes Antonucci – ilfoglio.it) – “Sono stupito, incredulo. Credevo che il Pd fosse orgoglioso del fatto che un suo esponente, proprio per la sua riconosciuta immagine di trasparenza e di garanzia, fosse stato scelto per guidare un gruppo importante che dà lavoro a centinaia di lavoratori. Invece ciò che mi viene chiesto è di lasciare l’incarico, cioè di non svolgere la mia professione. Non ci penso minimamente”. Il cellulare di David Ermini squilla a vuoto. L’ex vicepresidente del Csm non ha alcuna intenzione di rilasciare interviste ai giornali e alimentare la grottesca polemica che si è sviluppata attorno alla sua nomina alla presidenza della holding Spininvest che fa capo al gruppo di Aldo Spinelli, indagato con l’ex governatore Giovanni Toti per corruzione. Con chi gli sta attorno, però, Ermini è un fiume in piena, soprattutto dopo aver ricevuto la telefonata di Andrea Orlando, candidato in pectore per il centrosinistra alle prossime regionali in Liguria, in cui gli si chiede di valutare “con attenzione” l’opportunità di una rinuncia all’incarico, dato che questo può esporre “a equivoci e strumentalizzazioni”.
E’ stato lo staff di Orlando a dare la notizia, così come a riferire la risposta di Ermini: “Ha ribadito che si tratta di un incarico esclusivamente di natura professionale, senza alcuna implicazione politica, e ha assicurato che si chiarirà con azioni concrete nelle prossime ore la natura della sua funzione, che non vuole incidere nella vicenda processuale”. Orlando, ha fatto sapere ancora lo staff dell’ex ministro della Giustizia Pd, “ha insistito, nonostante queste rassicurazioni, perché Ermini valutasse con la dovuta attenzione l’opportunità di una rinuncia”.
“Per quale motivo dovrei rinunciare all’incarico?”, chiede in maniera retorica Ermini ad amici e colleghi. “Mi sembra una logica forcaiola da grillini. Non è che se due proprietari di un’azienda vengono accusati di aver commesso reati, allora bisogna mandare al macero l’azienda”. La holding degli Spinelli, per la cronaca, dà lavoro a circa 700 dipendenti, più altri 700 indiretti. “Ma il Pd non era il partito dei lavoratori?”, sembra chiedersi Ermini, che dopo la fine della sua esperienza in Parlamento e del suo mandato da vicepresidente del Csm, un anno e mezzo fa ha ripreso l’attività di avvocato, alla quale ha affiancato la sua militanza nel Pd, diventando membro della direzione nazionale.
La nomina di Ermini alla presidenza della Spininvest è diventata subito oggetto di strumentalizzazioni politiche. Da una parte, il centrodestra ha visto nella nomina la conferma di un grande complotto politico-giudiziario contro Toti. “Se l’ex vicepresidente del Csm ed ex deputato del Pd entra nel cda di una holding sotto inchiesta per avere corrotto il presidente di una regione di centrodestra, costretto per questo alle dimissioni, beh, qualcosa non va”, ha detto il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. Una lettura condivisa da Gasparri (Forza Italia) e da vari esponenti della Lega, che di certo non aiuta a far emergere le vere criticità dell’inchiesta portata avanti dalla magistratura genovese nei confronti di Toti, che pur abbiamo descritto su queste pagine.
Dall’altra parte, il Pd si è avvitato in un cortocircuito giustizialista. Non c’è stato soltanto l’intervento in prima persona di Orlando (con molta probabilità richiesto dalla stessa segretaria, Elly Schlein). In precedenza, il segretario del Pd della Liguria, Davide Natale, e il segretario del Pd di Genova Simone D’Angelo, avevano espresso “stupore e perplessità” sulla nomina di Ermini, definendola “inopportuna nel contesto in cui si colloca con un’indagine giudiziaria aperta su un sistema che abbiamo combattuto e che ha avuto riflessi negativi su Genova e sulla Liguria”. Posizione ribadita ieri dal Pd sia in consiglio regionale sia in quello comunale: “Ermini rinunci o si dimetta da incarichi nel partito”. Il grillismo si è ormai impossessato del partito di Elly.
ha ragione.
in un partito dove tutti intrallazzano, proprio a me chiedete di rinunciare?
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Andiamo un attimo oltre la politica politicante partitica, ma ti pare opportuno che l’ ex vicepresidente del CSM, cioè il consiglio superiore della magistratura, non la bocciofila di quartiere, vada a ricoprire la carica di presidente di un’ azienda sotto indagine? Qui non si tratta del fatto che sia iscritto o esponente od ex esponente di un partito, ma che abbia svolto fino a ieri una funzione apicale nel più alto organismo della magistratura! Siamo oltre il senso di opportunità, piuttosto in piena dissonanza etica, perché il rispetto della legalità ed il valore dell’ onestà prevedono anche un comportamento etico, personale , conforme che dovrebbe impedire di essere presidente di una società/azienda a giudizio per illeciti, almeno fino a quando non venga dimostrata la indubbia estraneità ad ogni reato da parte dei due proprietari! Non sono a giudizio i lavoratori, ma i proprietari e la presidenza riguarda la loro proprietà privata che un ex funzionario pubblico, addirittura del CSM, potrebbe trovarsi a dover tutelare….I lavoratori si tutelano con il rispetto della legalità e tirarli in ballo in questa vicenda , dove rischiano di essere le incolpevoli vittime, rende idea di quanto l’ interesse privato e personale di certi personaggi, non abbia alcun senso di vergogna, oltre che di opportunità…..altro che disciplina ed onore, il vicepresidente della bocciofila di Flittole in confronto è un gigante! Al nanismo morale pare non ci sia fine, trovi sempre un nano più basso dei precedenti!
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concordo in pieno!
il mio era sarcasmo disgustato, non potendo dargli una badilata in bocca
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poi bisogna ricorrere dal dentista……!!! e dal momento che a Genova abbiamo una spiccata sensibilita’ al risparmio….meglio un calcio nel cu@o…!!!
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Incredibile. Ermini dice che il PD è un partito grillino mentre abbiamo i Cagliostro e i Giansenio che accusano Conte di essersi appiattito sul PD. È proprio il caso di dire che la me..a si sta rivoltando al badile.
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partendo dall’estrema dx per finire all’estrema sinistra si completa il cerchio, e, senza ombra di smentita il più pulito ha la rogna
ps, li non si parla di tentenna ma si parla dei grillini ossia quelli del fu mv5s*
tentenna fa parte della banda
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Quando si parla dei Renziani ancora annidati nel Pd, eccone uno🤔
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il difficile non è beccare un renziano, il difficile è trovarne uno che non lo sia.
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quale sarebbe il problema dell ennesima dimostrazione che gli eletti ovunque non operano con disciplina e onore , operano solo per la loro promozione e soldi 💰
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