
(Giancarlo Selmi) – La presidento ha un problema: invece di parlare agli italiani e al paese intero, che le sue scelte e quelle del governo che presiede stanno isolando e danneggiando, parla ai suoi, con le solite battutacce a effetto, tipiche di chi ha poco da dire. Abbondante vis polemica, molta pancia poco del resto. La risposta, data a Giuseppe Conte, somiglia più a quelle che danno i suoi troll sguinzagliati sulla rete, che a una risposta degna del carico istituzionale che occupa.
“Non accetto critiche da quel pulpito”. Beh, che non accetti critiche è cosa abbondantemente risaputa. E nulla in più ci si può aspettare da chi ha conquistato il potere facendosi gonfiare le vene delle tempie e del collo, nelle urla e nelle piazzate messe in scena in Parlamento. Ma, mi domando, a quale pulpito si riferisce? Allo stesso che riuscì, per la prima volta nella storia della Unione Europea, a fare digerire a chi era allergico alla sola idea, l’ipotesi dell’emissione di un debito comune? A quello che riuscì a mettere insieme tutto il cucuzzaro sulla necessità di un piano di aiuti senza precedenti? A quello che tornò dalla sua missione con 209 miliardi?
Non solo dovrebbe ascoltarlo quel pulpito, ma ringraziarlo. Per la enormità delle somme che il suo governo si sta ritrovando, senza alcun merito, anzi votando contro, a gestire. E che, seppure dirette a favore dei soliti noti, stanno comunque tenendo in piedi il Paese. Insieme al suo governo. Chieda a Fitto e immagini per un solo secondo di cosa starebbe parlando adesso se quel “pulpito”, tutti quei miliardi, non li avesse lasciati in dote.
Mentre tutti noi siamo in attesa di sapere cosa lei abbia fatto di buono, sappiamo già quale sarà la sua dote. E, tranne parole d’ordine vuote e disastri, non c’è nulla di cui essere contenti.
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Sì ha un problema: sé stessa!!
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…ma non lo ammetterà mai. Per cui, la colpa è per forza dei suoi alleati di sgoverno, o, peggio, dei deficienti della sua famigghia, messi lì da ella stessa. Ma non lo ammetterà comunque mai perchè seppur serpenti, son comunque parenti. Per cui un giorno, scopriremo prima che la colpa sia stata dei leader (?!?) europei de stocà (tipo la von der Nazi con la quale eran tutti baci & abbracci finché ha fatto comodo, ma diciamo pure “scena”), e poi, semmai, degli italiani stessi che in minoranza l’han votata ma appunto senza crederci troppo. Una incapace e incompetente totale – arrivata dov’è solo per delirio di vendetta – che perfino la Le Pen tende a evitare… Quando sei una pisquella e si vede lontano un miglio nautico, starla a far tanto lunga che la colpa sia sempre degli altri serve a poco. Ormai si è spoot-tanata a livello internazionale, la Dvcia: si arrangi. 🤷🏼♂️
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io direi solo che fuma troppo e che fa’ male….
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Io direi che è furba: parla a ignoranti come lei, resi ancor più ignoranti dai media asserviti.
Noi continuiamo a vederci come l’argine a questa destra, intanto qualcuno-come sempre è successo in passato (visto Report, ieri sera? 😱)- la usa per arginare NOI.
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Se so’ magnati la cucuzza con tutto il cucuzzaro portata in dote da Conte e regalandola tutta ai soliti noti, amici e amici degli amici,mentre il popolo bue pagherà la spesa.E neanche un grazie,roba da prenderli a ¢alci nel sedere solo se il sor Giuseppi non fosse un signore.🤔
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Giuseppe Conte:
“CARA MELONI, NON PUOI GIUSTIFICARE IL TUO FALLIMENTO IN EUROPA ATTACCANDO IL M5S.
Ieri, in una intervista al Corriere, Giorgia Meloni ha replicato alle critiche che noi del M5S le abbiamo mosso, insieme a quasi tutti gli analisti politici, sul fallimento da lei rimediato in Europa, con due obiezioni:
Quanto al primo punto, io sono un leader di partito, lei il Presidente del Consiglio italiano: non abbiamo giocato la stessa partita. La ragione principale del nostro voto contrario alla von der Leyen è la sua pervicace postura bellicista e il fatto di avere tramutato la transizione ecologica in transizione militare. Questo giustifica il voto contrario del M5S non di FdI che la postura bellicista l’ha abbracciata finanche con soverchio entusiasmo.
Quanto al secondo punto, il nostro pulpito è quello di chi, nel 2019, trovandosi nella sua stessa posizione, tra l’alternativa di rimanere fuori dai giochi o subire passivamente l’accordo franco-tedesco, si è dato da fare ottenendo:
A. di far saltare il nome originariamente concordato (Timmermans), di schivare la soluzione offerta in seconda battuta (Verstager), per poi essere determinante nella scelta del nuovo commissario (Ursula von der Leyen) ritenendola l’indicazione migliore per il nostro interesse nazionale;
B. di poter indirizzare il programma della nuova Commissione in direzione del Green Deal;
C. che al Commissario italiano fossero attribuite deleghe pesanti;
D. di poter resistere a chi ci voleva imporre il Mes, per poi creare dal nulla la svolta di Next Generation Eu che ci ha consentito di portare in Italia 209 miliardi.
In questi due anni Meloni, in Europa, ha detto sì a tutto, accogliendo tutte le proposte della von der Leyen. Ha detto sì ai 13 miliardi di tagli l’anno imposti al nostro Paese, che colpiranno pesantemente sanità e istruzione. Ha detto sì al Patto per l’immigrazione che ci lascia soli davanti ai flussi migratori. In cambio di cosa? Cosa ha ottenuto di concreto per l’Italia?
Il fallimento della Meloni è duplice: in Consiglio europeo è rimasta totalmente isolata e, poi, all’Europarlamento ha tentato di negoziare qualcosa sino all’ultimo per poi gettare la spugna ed essere costretta a votare contro. Ha fallito, prima, come Premier italiano e, dopo, come leader di partito. Senza contare che a destra si ritrova in Europa superata dal ben più numeroso gruppo creato dai suoi “amici” Orban, Salvini, Le Pen, dal traditore Abascal e tanti altri ancora.
Ci preoccupa anche quello che succede con la Nato. Il Governo Meloni anche in questo caso aveva fatto tutti i compitini a casa. Non ha mai fiatato con gli Alleati. È stato diligentissimo. Il premio? Perdiamo anche il rappresentante speciale per il fianco Sud della Nato, quello di peso per i rapporti con i Paesi del Mediterraneo. Andrà alla Spagna, alla faccia dei nostri interessi nazionali!
Noi non esultiamo per tutti questi fallimenti. Né intendiamo fare polemiche fini a se stesse. Piuttosto, siamo preoccupati per un’Italia che si ritrova confinata in panchina. Abbiamo il dovere di dirlo. È necessario tornare a contare.”
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e votare la von der nazileyen equivale a contare qualcosa in europa?
povero tentenna come sei caduto in basso.
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E CHE PALLE, Cagliostro.
Con chiunque altro ti prendevi il MES e zitto.
Ma il problema è Tentanna-bradipo-Sanchopanza-redeipenultimatum. 😀
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Occhio (cit.) Sparvierino, ché con Brezza ti sei pulito la me…moria con la carta igienica, come si fa con una deiezione qualsiasi. Adesso comincia a darti i like anche l’esperto di duty free, non è un bel segno, eh…
Comunque, da un ex meet uppista, leggere certe cose, mette tristezza.
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A Caglio’,
il vero problema non è stato l’aver votato frau Ursula nel 2019, quando l’Ucraina non era stata ancora invasa. Il vero problema è stato il voto al governo Draghi in piena guerra. Ma di questo voto Conte non ha colpa (non era nemmeno iscritto ai 5*), ma di Grillo che di politica continua a dimostrare di non saperne nulla e, come un belìn, si è lasciato infinocchiare dall’ex banchiere a cui dava del tu inorgogliendosi non poco come un villan rifatto invitato alla corte di Sua Maestà il Divino. Quel voto alla tedesca – dopo aver rifiutato nomi di ripugnanti figuri – diede modo all’Italia di avere un commissario economico di peso che, per quanto retto da un democristiano (Gentiloni), qualcosa ha prodotto (leggasi 209 mld) per l’Italia. E scusa se è poco. Il punto era il sostegno a Draghi che telefonava a giorni alterni a Grillo perché espellesse Conte che lo importunava con richieste anti-americaniste e a favore degli ultimi, come ebbe a svelare la buonanima di De Masi. Praticamente era l’unico che al cospetto degli yankee teneva la schiena dritta in mezzo a un gregge di servi pecoroni.
Oggi non si tratta di proporre l’uscita dalla Nato, ma (per ora) di rispettarne rigorosamente l’aspetto difensivo e, appunto, non imperialistico in espansione aggressiva. Credo che questa sia anche la posizione di Mr. Uno Virgola, pardon… volevo dire Santoro. Se poi Conte ha una voce tenorile e non di basso reboante come la Pesciarola allenata al mercato della Garbatella… consiglio la frequenza di un corso di canto. Utile anche per rispondere per le rime a Helly nei suoi deliri a favore dei Cani Pallidi, su questo indistinguibile dalla già ridimensionata, anzi sconfitta nanerottola ridotta a far tappezzeria a Bruxelles, finita la stagione di baci, abbracci e vezzi civettuoli da sfilata di moda.
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grazie Anail…. e in casa Casa Pound…. inacettabile ,ma i voti loro si!
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@ANAIL 👏👏👏👏👏👏👏 e Grazie
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Giorgia Meloni ha un problema
Eh, sì, magari ne avesse solo uno! Bada come la sta messa… 🤦🏻♂️ E ora che casca, vedrai che tonfo che fa. 💥
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