MASSIMO CACCIARI, FILOSOFO – Servono idee e programmi, non pensare solo a resistere: le foto insieme portano male

(DI LUCA DE CAROLIS – ilfattoquotidiano.it) – Il fronte popolare alla francese non lo convince, neanche un po’: “Ma di cosa parliamo? È la milionesima volta che in Francia si mettono tutti assieme per fermare la Le Pen, ma Macron ha già dichiarato che non governerebbe mai con la sinistra, con cui non vuole avere nulla a che fare. Come si può pensare di fare una cosa del genere in Italia? Così il centrosinistra sarebbe destinato al nulla”. Massimo Cacciari, filosofo, ex sindaco di Venezia del centrosinistra e prima ancora deputato del Pci, è un intellettuale con i piedi sempre ben piantati in terra.
Professore, fermare le destre non è già un ottimo motivo per fare una coalizione?
Ma per favore. Possono anche cantare tutti assieme Bella Ciao su un palco, certo, va bene. Ma dopo, che si fa? Non si può continuare così. Io non voglio certo che governino Meloni e Le Pen, ma una coalizione del genere quanto potrebbe reggere? Per governare servono le idee, non le pregiudiziali ideologiche, nel nome del “resistere, resistere, resistere”. E io di idee e programmi non ne vedo.
Ci sono temi comuni ai partiti progressisti, come il salario minimo.
Va bene. Ma bisogna dire come la si pensa su temi enormi come le nuove tecnologie e i diritti che vanno a toccare, oppure su come coniugare la questione energetica con la difesa dell’ambiente. Non ci si può limitare a dire che si è a favore del verde.
Servono risposte.
Certo. Per costruire un’opposizione non basta dirsi antifascisti e parlare di comitato di liberazione nazionale. In Italia lo abbiamo avuto un comitato di liberazione, ma i partiti che ne facevano parte avevano una strategia, delle proposte. E arrivarono a un compromesso sulla Costituzione, un compromesso estremamente positivo, s’intende. E poi, mi scusi, c’è il tema della politica estera.
Sulla guerra in Ucraina, e non solo, Pd e M5S restano lontanissimi tra loro.
Appunto. Ma la politica estera è fondamentale per un governo.
Come si potrebbe trovare un punto di caduta politico su questi argomenti? Lei cosa consiglierebbe?
È evidente, si deve partire dall’interesse nazionale, che è distrutto dalla guerra. Quindi è necessario puntare a mediazioni internazionali e lavorare in quella direzione, per arrivare alla pace. Serve un patto tra le parti in causa, che è cosa diversa dal perseguire un pacifismo ideologico.
Lei la vede davvero così lontana una coalizione di centrosinistra?
Una cosa i partiti l’hanno capita, ossia che si parte dal principio del primum vivere. Per sopravvivere devono arrivare a un’intesa, o almeno darci l’illusione di volerla. Fino a poco tempo fa non c’era neppure questo. Certo, poi quelle foto tutti assieme…
Non hanno portato esattamente fortuna, finora.
Eh, non molta (sorride, ndr).
L’affermazione di Elly Schlein nelle Europee non dovrebbe facilitare le cose, avendo chiarito chi ha i numeri per guidare un’alleanza?
Il Pd è andato bene e i Cinque Stelle male, d’accordo. Però parliamo sempre di un passaggio di voti tra un partito e l’altro: la somma resta quella, gira che ti rigira. La novità rappresentata da Schlein ha pagato, anche se sul risultato del Pd hanno inciso fattori molto occasionali. Ma il punto è come allargare il consenso. E allora si torna alla necessità di chiarire la propria posizione sui grandi temi: così si costruiscono le coalizioni.
A proposito, coalizione con chi? Carlo Calenda e Matteo Renzi lei li terrebbe dentro?
Lasciamo perdere, loro non hanno nulla a che fare con qualsiasi accezione di sinistra, con quella prospettiva. C’è tutto uno spazio di cui occuparsi e a cui parlare, e non riguarda certo Calenda e Renzi. Pensassero ai programmi, dicendo come la pensano. Bisogna esporsi.
Ovvio, l’unico argomento mai avuto dal Partito Debibbiano è dare del fascista a chiunque. Non sanno fare altro.
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Siamo alla solita cacciarata quotidiana.
Lancia fuoco e fiamme al PD, al punto che chi legge penserà: ma per chi ha votato e voterà Cacciari?? Stessa domanda posta anche in occasione della riforma costituzionale di Renzi contro cui non si risparmiò nel lanciare anatemi. Non lo immaginate a chi abbia dato il voto costui? Ma lo ha detto più volte lui stesso: per il PD, ovviamente! Logico, no?
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Non ci sarà nessuna “ammucchiata” per via dei vari distinguo tra le forze che dovrebbero farne parte, ma anche all’interno dello stesso PD. Non c’è quindi solo il tema della guerra a dividere le forze in campo, ma anche quello degli inceneritori e dei rigassificatori, dei migranti, dei fondi pubblici ai partiti, delle spese militari, della Patrimoniale, del Mes, della Giustizia, della Sanità e dell’Atlantismo. Come è evidente, sono di più i temi che dividono che quelli che uniscono. Le “ammucchiate” sono utili a battere l’avversario, ma al governo durano poco.
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manca una parte importante dell’ intervista quella in cui dice che è tutta colpa della Raggi 🤔
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Cacciari è del PD ma dice cose giuste. Inutile scambiarsi i voti tra di loro se poi non cambia nulla riguardo a temi importanti come la guerra, il lavoro fisico che verrà soppiantato sempre più con le nuove tecnologie, lo sfruttamento della finanza verso i più deboli e argomenti simili che nessuno ha il coraggio di affrontare. Ho sempre definito le riforme del PD come “riforme a costo zero” in quanto orientate ad accattivanti il consenso su argomenti sentiti ma senza che abbiano un impatto economico sui governi. Riforme che non cambiano la vita a nessuno e mantengono lo status quo.. Di questo parla Cacciari, di coraggio.
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Da BRUNO FUSCO
Si parla tanto d’intelligenza artificiale, io, per curiosità, mi sono scaricato ChatGPT italia e le ho posto questa domanda:
– come si sconfigge la povertà?
La risposta è stata multipla e articolata, la riporto di seguito così come mi è apparsa, ero certo che un’intelligenza, seppur artificiale, non poteva che essere di sinistra.
– La sconfitta della povertà richiede un approccio complesso e multi-dimensionale. Alcune strategie efficaci per affrontare la povertà includono:
– Accesso a un’istruzione di qualità per tutti, che offre opportunità di apprendimento e crescita personale.
– Creazione di posti di lavoro dignitosi e ben retribuiti per garantire che le persone possano sostenersi da sole e uscire dalla povertà.
– Fornire assistenza sociale e sanitaria agli individui e alle famiglie vulnerabili per garantire che abbiano accesso ai servizi di base.
– Promuovere l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne, in modo che abbiano le stesse opportunità degli uomini per accedere all’istruzione, al lavoro e ai servizi.
– Implementare politiche pubbliche che favoriscano la crescita economica inclusiva, riducendo le disuguaglianze e garantendo che tutti possano beneficiare del progresso economico.
– Coinvolgere attivamente le comunità locali nella progettazione e nell’attuazione di programmi e politiche per combattere la povertà, tenendo conto delle sfide e delle opportunità specifiche di ciascuna comunità.
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