
(di Giorgia Audiello – lindipendente.online) – Nonostante 30 mesi di sanzioni occidentali abbiano cercato in tutti i modi di indebolire l’economia di Mosca, la Banca Mondiale ha recentemente inserito la Russia nei Paesi ad alto reddito. Nel 2023, infatti, l’economia del gigante eurasiatico è passata dalla categoria a reddito medio-alto a quella ad alto reddito, che si raggiunge quando il Reddito medio lordo (RML) pro-capite è pari o superiore a 13.485 dollari. Attualmente, il reddito nazionale lordo pro capite in Russia è di 14.250 dollari: lo scrive la Banca Mondiale nel documento intitolato “Classificazione dei Paesi della Banca Mondiale in base al livello di reddito per il 2024-2025”. Dopo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale di aprile, secondo cui la Russia crescerà più di tutte le economie avanzate nel mondo nel 2024, con una crescita del 3,2%, la Banca Mondiale conferma l’andamento positivo dell’economia di una delle nazioni più bersagliate dalle sanzioni del blocco euro-atlantico.
I pronostici dei “profeti” occidentali circa il crollo dell’economia russa, dunque, continuano a rivelarsi clamorosamente errati. Sarà per questo che i principali analisti e giornali finanziari occidentali hanno fondamentalmente ignorato la notizia sulla crescita della ricchezza pro-capite russa. Mosca, invece, ha commentato positivamente il dato, sottolineando il fallimento delle sanzioni: «Questo passo della Banca Mondiale rappresenta il riconoscimento del successo della politica economica delle autorità russe nell’ultimo decennio da parte di una rinomata istituzione globale, nonostante le restrizioni commerciali e finanziarie illegali introdotte nei nostri confronti», ha commentato il direttore esecutivo della banca russa Roman Marshavin.
«L’attività economica in Russia è stata influenzata da un forte aumento dell’attività militare nel 2023, mentre la crescita è stata anche stimolata da una ripresa del commercio (+6,8%), del settore finanziario (+8,7%) e delle costruzioni (+6,6%). Questi fattori hanno portato ad aumenti sia del PIL reale (3,6%) che nominale (10,9%) e l’Atlas GNI [Reddito Nazionale Lordo espresso in dollari statunitensi utilizzando fattori di conversione derivati secondo il metodo Atlas, N.d.R.] pro capite della Russia è cresciuto dell’11,2%», si legge nel documento della Banca Mondiale che precisa che, oltre alla Russia, quest’anno anche Bulgaria e Palau sono passate nella fascia ad alto reddito. Non solo l’economia di guerra ha contribuito al buon andamento dello sviluppo del colosso eurasiatico, ma anche i generosi contributi pubblici distribuiti dallo Stato a soldati e dipendenti, a conferma del fatto che un oculato intervento dello Stato nell’economia apporta risultati positivi, contrariamente al dogma imposto dal modello neoliberista.
Un grafico archiviato della Banca Mondiale mostra che da quando Vladimir Putin è salito al potere, il primo gennaio del 2000, fino al 2013, il Reddito Nazionale Lordo (RNL) pro-capite è salito da 1710 dollari a 15.160 dollari nel 2013, prima di scendere nuovamente nel 2014, a seguito delle sanzioni che l’amministrazione Obama aveva imposto a Mosca dopo l’annessione della Crimea, rientranti nel contesto più ampio del cambio di regime avvenuto a Kiev nel medesimo anno. Dopo una diminuzione del reddito tra il 2014 e il 2017, il RNL pro-capite è tornato a crescere fino al 2023 con un calo solo nel 2020 a causa della crisi innescata dal Covid. Nel 2023, il dato si attesta a 14.250 dollari: il che significa che non ha raggiunto il livello del 2013 pari a 15.160 dollari. Tuttavia, l’elemento importante da rilevare è che in termini di parità di potere d’acquisto (PPA), il dato sul RNL pro-capite del 2023 è andato ben oltre a quello del 2013: in termini reali, infatti, nel 2013 era pari a 36.631 dollari, mentre nel 2023 ha toccato i 39.221 dollari. In altre parole, i russi sono più ricchi ora di quanto lo fossero nel periodo precedente l’imposizione delle prime sanzioni da parte dell’amministrazione Obama.
Come anticipato, la notizia ha trovato scarso risalto sui media occidentali, i quali quando non accusano i dati positivi sull’economia russa di essere il frutto della propaganda del Cremlino, li ignorano direttamente, come accaduto in buona parte in questo caso. Ammettere la crescita dell’economia e del reddito pro-capite russo, infatti, significa ammettere il fallimento delle sanzioni che analisti, politici e media occidentali hanno acclamato all’unanimità come l’arma più efficace per sconfiggere Putin e la sua «guerra di aggressione» all’Ucraina. Ora che i fatti hanno apertamente sconfessato le previsioni degli analisti “filo-atlantici”, ogni notizia che sottolinea come l’economia russa stia registrando risultati migliori di quelli di molti Stati europei, nonostante le sanzioni, viene non di rado bollata come il prodotto della «disinformazione russa».
Strano, non doveva crollare in poche settimane?
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Votate chi vi pare, ma andate a votare. I nostri nonni hanno sacrificato il loro sangue perché lo potessimo fare: ʍ gli ignavi!
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andate avanti così. Con grande soddisfazione ci troveremo tutti con le pezze al cubo , come si fa a pensare di sconfiggere la Russia..Co vuole il cervello di un criceto ,ad es quello che ha il Chief commander.
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Chi ha voluto questa guerra, la distruzione del gasdotto e le sanzioni alla Russia vuole la distruzione dell’Europa, sia come unità di popoli sia come distruzione materiale.
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Ma non doveva fallire?
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Un articolo con dati e numeri merita certamente una verifica preliminare, prima di rispondre e fare il conseguente commento; specialmente se a scriverlo è un quotidiano che si chiama INDIPENDENTE ( da cosa indipendente?)
Partiamo dal dato che abbaglia, il PIL
https://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.CD?locations=RU
Il Pil effettivamente è in crescita se consideriamo il periodo che va dalla caduta dell’URSS ad oggi.
Il tenore di vita di tanti, ma non tutti, russi è cresciuto nel suo complesso; questo è fuor di dubbio.
A differenza di quanto riportato nell’articolo,non si può dire altrettanto del pil pro capite; dove c’è stata si una crescita, se paragonata sempre al periodo post sovietico, ma non è stata così eclatante come scritto
https://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.PCAP.KD.ZG?locations=RU
Quindi se la stampa occidentale ha ignorato la crescita pro capite russa, stando ai dati, non è che l’abbia fatta fuori dal vaso.
Poi come al solito i dati bisogna saperli anche leggere; i miei allegati parlano gi PIL (GDP) a prezzi di mercato; l’indice Atlas depura i dati a prezzi di mercato dalle fluttuazioni che ci sono a livello monetario
Capisco che l’argomento è un pò palloso, quindi meglio fare un intervallo dedicato alla comicità
https://www.ice.it/it/news/notizie-dal-mondo/266507
( Giorgia, hai visto come si fa ad arricchire ‘aaa nazzzzione?)
Torniamo seri ( l’arricchimento, il benessere del’Ucraina è riportato anche nel documento sotto allegato; già sarebbe sufficiente questo per stampare l’articolo ed andare in un ambiente di casa dove normalmente si rimane per un pò da soli)
https://blogs.worldbank.org/en/opendata/world-bank-country-classifications-by-income-level-for-2024-2025#:~:text=The%20World%20Bank%20Group%2
Dopo di che, oltre a pormi la domanda sul benessere, mi sono posto anche la domanda su come questo benessere sia stato finanziato ( quando vado al ristornate guardo oltre al mangiare e al bere anche il conto da pagare) e quindi per non farmi abbagliare da cotanto benessere, ho indossato gli occhiali da sole e sono andato a vedere il rovescio della medaglia. il debito pubblico
E cosa scopro? Che quelle brave persone della banca mondiale, dopo aver decantato la cornucopia russa, ed ispirato la musa che ha scritto l’articolo hanno scritto ( basta andarci sopra con la freccia del mouse)
HEAVILY INDEBTED POOR COUNTRY
NOOOOO!!!!!!! PAESE POVERO FORTEMENTE INDEBITATO…. azzzz
La Russia è anche HIPC
https://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.CD?end=2023&locations=RU-XE&skipRedirection=true&start=1988&view=chart
Ci sarebbe molto altro da aggiungere; ma per un articolo che serve solo a prendere per il kulo tanti lettori, ho già speso fin troppo tempo.
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Potevi risparmiarlo tutto ‘sto tempo con cui hai letto i dati come ti pare, ma grazie lo stesso
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Aspetto con ansia una lezione da parte tua
Prego
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Egregio Lionhart 70@19:09, il suo intervento si può condividere o no, ma sono interessato ad una sua frase: ” ho già speso fin troppo tempo”. Per gentilezza saprebbe indicarmi il negozio dove si può acquistare il tempo? Forse, potrei addirittura farmene prestare un po’, da restituire con gli interessi ( es. per una settimana il tasso è di 3 ore). Oppure potrei versare il mio per ricavarne un dividendo. L’inglesismo ” to spend time” che sta andando tanto di moda, la dice lunga sull’affidabilità e sulla credibilità di tutti gli indicatori analitici economico/finanziari a fronte di guerre dove il solo calcolo valido è tra chi CAMPA e chi CREPA.
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Il tempo è denaro, recita un vecchio proverbio.
Questo proverbio attribuito a Benjamin Franklin indica come il tempo, al pari dei soldi, sia una risorsa scarsa e limitata.
Va quindi utilizzato cum grano salis perchè ogni minuto sprecato rappresenta un minuto perso per poter far qualcos di utile per se e per gli altri.
Il tempo in quanto tale non è commerciabile ma il suo utilizzo lo è e quindi di negozi ne trova quanti ne vuole.
Provi a dedicare parte del suo tempo per sostituire una presa elettrica al negoziante di scarpe vicino casa sua e si renderà conto.
Mi sfugge invece il nesso tra l’inglesismo e l’affidabilità gli indicatori economici.
Quanto al fatto che in una scenario di guerra si dovrebbe fare riferimento a chi vive e a chi muore prima che agli indicatori economici, lo trovo condivisibile, ma è un commento ch andrebbe rivolto a chi ha scritto l’articolo non a me; chi ha scritto l’articolo ha posto infatti l’accento su un aspetto economico e non umano
Io mi sono limitato a commentarlo cercndo di rimarcare, nel merito, la debolezza di tale articolo.
E’ un vizio personale; se l’articolo parla di A, io rispondo parlando di A, non di B
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Lion la tua analisi non mi convince molto.
Intanto istituzioni e media occidentali non si vede perchè dovrebbero pompare le stime sulla salute economica russa, semmai il contrario.
Poi io ho letto altrove che è aumentato il PIL (soprattutto in termini relativi paragonandolo a quello dei paesi occidentali), e ancor più il PIL reale (o non so come si chiama, quello comunque legato al potere reale d’acquisto). L’indebitamento della Russia confrontato coi paesi occidentali è relativamente basso, e l’economia è in una fase di crescita: disoccupazione ai minimi, industria servizi e agricoltura in crescita … e non solo industria militare, per esempio anche commercio e edilizia se non ricordo male, anche se ovviamente l’industria bellica spinge molto, come del resto anche nei paesi occidentali.
Magari non è il paese più ricco del mondo, ma se la valuti coi vari indici secondo me esce un quadro di cresita economica, e l’inserimento di questi giorni nella lista dei paesi ad alto reddito è solo uno dei segnali.
Il tutto, considera anche, in un contesto di sanzioni a tappeto, e di sequestri di centinaia di miliardi, e esclusioni dai circuiti finanziari, e sanzioni a chiunque commerci con lei, mirati a portarla al default, che però la Russia ha retto, e nonostante i quali addirittura cresce. E’ anche entrata nelle prime 5 potenze economiche mondiali se non sbaglio, e era fuori dalle prime 10 …
Insomma non mi pare che sia allo sbando. Tu scommetteresti i tuoi soldi sulla Russia o su uno qualsiasi dei paesi occidentali?
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Fabrio, la mia non vuol essere un’analisi della situazione economica della Russia; paese che amo profondamente.
Quando questa guerra finirà ci dovrei andare e sto contando i microsecondi.
So perfettamente come stanno le cose li anche perchè parlo e scrivo il russo quindi non mi riesce diffcile leggere anche l’altra versione infarcita anche li di propaganda e censurata; ho amici e colleghi russi e so cosa succede.
La mia è un’analisi dell’articolo che è palesemente di parte, non mi interessa quale parte sia e a me le cose di parte in quanto tali non piacciono; realtà ed oggettività al primo posto, poi il resto
Ho voluto mettere in evidenza la debolezza dell’articolo perchè, così come tu mi contesti il fatto che la mia (non) analisi è carente e ne convengo anche perchè non è un’analisi, io contesto il fatto che non si possano trarre delle conclusioni su altrettanti pochi dati come fatto dall’articolista; per di più trattandosi di dati che non fannno un minimamente riferimento al relativo contrappeso (costi/ricavi, proventi/oneri, PIL/ debito, qualità e quantita del cibo al ristorante/conto da pagare)
Per fare un’analisi corretta o che approssimi la correttezza servono una ventina di parametri e primo fra tutti la demografia.
Chiaro adesso?
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Lionheart70 sei sicuro di quello che scrivi? Quel grafico si legge così? Ho trovato lo stesso grafico per Francia, Giappone, USA etc. nel rapporto con i VERI paesi HIPC ( che fondamentalmente sono gli africani) E non mi sembra si possa leggere ciò che scrivi. Ma ammetto che sono incompetente in materia.
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Non so se hai aperto i link che ho postato.
Lo stesso link in cui ci sono le osservazioni della banca mondiale relative alla “promozione” della Russia, verso paesi ad alto reddito, riporta la “promozione” dell’Ucraina verso paesi a reddito medio.
Ora, prova a pensare in che condizioni è l’Ucraina, adesso e prova a pensare in che condizioni sarà quando questa guerra finirà, sicuramente non migliori di adesso; non voglio far leva su competenze tecniche, (le mie sono solo accademiche in ambito economico) ma su un minimo di buon senso. ti sembra possibile una cosa del genere?
Promuovere l’Ucraina verso paesi a reddito medio quando l’Ucraina, a lume di buon senso, è un paese fallito, ti sembra normale?
Non dovrebbe, come ho scritto, solo questo far drizzare le antenne sulla clssificazione che la banca mondiale fa?
Quando questa guerra finirà il PIL dell’Ucraina, andrà alle stelle perchè ci sarà una nazione da ricostruire; il problema però è: con quali soldi l’Ucraina ricostruirà il paese?
Parte verranno da una ripresa dell’attività economica e commerciale, ma la gran parte saranno a debito che si andrà a sommare al debito enorme già accumulato per sostenere la guerra; gli Usa e l’Europa gli forniscono gli scassoni dei loro arsenali, ma non sono gratis.
Appunto la metafora del ristorante; non guardare solo a quanto e cosa mangi e bevi (il PIL) guarda anche il conto che devi pagare ( il debito).
Visto che il soggetto è la Russia, torniamo ad essa e all’articolo; l’Ucraina serviva solo per dimostrare ulteriormente quanto le classificazioni e di conseguenza l’aticolo siano fuorvianti.
Fermo restando che le sanzioni non funzionano, non hanno mai funzionato; men che meno se applicate ad un paese enorme e ricco di risorse quale è la Russia.
Inizialmente danno la mazzata, ma poi l’uomo da essere adattivo si adatta e le sanzioni perdono di efficacia; si chiama storia.
Andare a paragonare il PIL attuale della Russia con il PIL che aveva subito dopo il crollo dell’URSS è come paragonare un pugile professionista con un bambino dell’asilo; sarebbe stato molto più onesto intellettualmente scegliere un anno di riferimento più in linea con quello attuale.
La teoria economica infatti insegna di considerare archi temporali di 5 anni; poi si può fare quello che si vuole, ma i risultati sono molto azzardati.
Il PIL è una grandezza aggregata tiene conto dei consumi delle famiglie, degli investimenti privati, della spesa pubblica e dei saldi commerciali (chiamati saldi di parte corrente o partite correnti, in pratica esportazioni meno importazioni, aggiustate per il tasso di cambio tra le valute)
Sono le 4 voci che ti ho elencato: Consumi, Investimenti, Spesa Pubblica e Saldi Commerciali.
L’articolo, se lo rileggi, lo dice; buona parte, non tutta, della crecita del PIL russo si deve alle spese militari che rientrano a pieno titolo nella spesa pubblica
La domanda che mi sono fatto è con quali soldi la Russia finanzia la guerra e più in generale la crescita del PIL? e la risposta è arrivata: il debito pubblico, che infatti aumenta.
Ti faccio un’ultima domanda per farti meglio comprendere l’idea
Immagina che una banca sia disposta a dati un finanziamento, che dovrai restituire con gli interessi, per diversi miliardi di euro.
Tu decidi di accettare il finanziamento e cominci a comprarti Ferrari, Villa A Saint Moritz o a Cortina, villa In costa Smeralda, Yacht da 100 m con elicottero a bordo, orologi da 80-100 K€; il top del top per la famiglia
Il tuo tenore di vita migliora radicalmente, giusto?
Ti considereresti ricco o indebitato?
Chiaro adesso?
Il fatto che io abbia scritto che la russia è un paese HIPC voleva essere provocatoria per dimostrare, ancora una volta in più oltre a quella della promozione ucraina, quanto le classificazioni siano fuorvianti e con esse le ipotesi e gli articoli su cui ci si basa
La Russia è realmente HIPC come un paese dell’africa? Ovivio che non lo è; la Russia e ricca a livello medio procapite come il Lussemburgo? Ovvio che non lo è.
Valutare la situazione economica di un paese basandosi solo su un dato è un’aberrazione della realtà.
Ci sono tanti altri aspetti da considerare; la distribuzione del reddito, la solidità finanziaria, la corruzione, la dipendenza dell’economia russa dalle esportazioni di risorse naturali; non si può arrivare ad un risultato solo guardando il PIL.
Non esiste proprio
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Egregio l’infarto 70, grazie della sua più articolata risposta che fa piena luce sull’illogicità e inaffidabilità dell’articolo. L’Ucraina, poi, mi sembra – crudelmente – più che un Paese fallito, uno finito. Sono stati distrutti a decine di migliaia mezzi blindati e corazzati ( delle due parti) con missili a uranio impoverito. Quest’ultimo, sublimatosi nell’impatto devastante, ha creato una nuvola radioattiva che ha contaminato il terreno: ( vedi i tragici effetti su popolazione e truppe ONU in Kosovo). La produzione agricola di quell’infelice Paese è INQUINATA per chissà quanto tempo. Quelle zone sono peggio che desertificate. Perciò parlavo di alternativa vita/ morte che sfugge a una valutazione economica, salvo per gli impresari di pompe funebri.
Infine, giustamente, il tempo si può sprecare o risparmiare. Lì però, finisce la somiglianza al denaro. Un saluto
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Egregio l’infarto 70
BUUUHAHAHAH!
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e.c. l’infarto è una carognata del correttore automatico. Voglia scusarlo
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