Non bisogna distorcere “il principio ‘un uomo-un voto’ attraverso marchingegni che alterano la rappresentatività e la volontà degli elettori”

(Andrea Lanzetta – tpi.it) – Non può esserci una “democrazia della maggioranza”. Il monito contro il principio dell’assolutismo maggioritario arriva oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto alla 50esima edizione della Settimana Sociale dei Cattolici in Italia in corso a Trieste.
“La democrazia non si esaurisce nelle sue norme di funzionamento, ferma restando l’imprescindibilità della definizione e del rispetto delle ‘regole del gioco’. Perché – come ricordava Norberto Bobbio – le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze”, ha sottolineato Mattarella.
Per il presidente della Repubblica, che cita ancora il filosofo torinese, “non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti ‘in nome del dovere di governare’”. “Una democrazia ‘della maggioranza’ sarebbe, per definizione, una insanabile contraddizione, per la confusione tra strumenti di governo e tutela della effettiva condizione di diritti e di libertà”, ha rimarcato.
Secondo il capo dello Stato invece, bisogna “battersi affinché non vi siano ‘analfabeti di democrazia”‘. Per Mattarella, questa è “una causa primaria, nobile, che ci riguarda tutti. Non soltanto chi riveste responsabilità o eserciti potere. Per definizione, democrazia è esercizio dal basso, legato alla vita di comunità, perché democrazia è camminare insieme. Vi auguro, mi auguro, che si sia numerosi a ritrovarsi in questo cammino”.
Soprattutto nel momento storico in cui ci è dato vivere. “Nel cambiamento d’epoca che ci è dato di vivere avvertiamo tutta la difficoltà, e a volte persino un certo affanno, nel funzionamento delle democrazie”, ha aggiunto il presidente. “Oggi constatiamo criticità inedite, che si aggiungono a problemi più antichi. La democrazia non è mai conquistata per sempre. Anzi, il succedersi delle diverse condizioni storiche e delle loro mutevoli caratteristiche, ne richiede un attento, costante inveramento”.
“Nella complessità delle società contemporanee, a criticità conosciute, che mettono a rischio la vita degli Stati e delle comunità, si aggiungono nuovi rischi epocali: quelli ambientali e climatici, sanitari, finanziari, oltre alle sfide indotte dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale. Le nostre appaiono sempre più società del rischio, a fronteggiare il quale si disegnano, talora, soluzioni tecnocratiche”, ha proseguito Mattarella.
“Occorre attenzione per evitare di commettere l’errore di confondere il parteggiare con il partecipare. Occorre, piuttosto, adoperarsi concretamente affinché ogni cittadino sia nelle condizioni di poter, appieno, prendere parte alla vita della Repubblica”, ha rimarcato il capo dello Stato. “Democrazie imperfette vulnerano le libertà: ove si manifesta una partecipazione elettorale modesta. Oppure ove il principio “un uomo-un voto” venga distorto attraverso marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori. Ancor più le libertà risulterebbero vulnerate ipotizzando democrazie affievolite, depotenziate da tratti illiberali”.
Ma il rispetto per la costituzione dov’è? Bellissimi pensieri, certo, ma sul concreto è uno stillicidio .
La partecipazione alla vita democratica, il camminare insieme hanno significato ben più profondi se detti da un capo di Stato a meno che non siano proclami emessi . Il rispetto delle regole è imprescindibile perché chi non rispetta non può chiedere ad altri di farlo o di farlo per lui.
Se 7 anni sono pochi o molti, quello è il numero. E come il presidente Napolitano che ha fatto il bis, mi verrebbe da dire ha fatto doppietta ha calpestato la costituzione rendendosi ridicolo ogni volta che in pubblico chiedeva il rispetto delle regole.
Se tutta la macchina statale politica , giurisprudenziale ed economica è un bluff per i poveri cristi non ci siamo arrivati partendo ieri.
Un lungo processo sotterraneo ha minato la repubblica, un fiume carsico che ha scavato nella roccia edificante di uno spirito novello.
Le Ztl di oggi sono ibride perché lo stato è indebitato e ai partiti viene chiesto l’onere di sugellare la pace politica che sa più di pace perpetua per pochi .
Se dilazionare dilatare infiltrare burocratizzare procedure ha avuto un certo appello e una configurazione nella quale riflettersi non significava ancora distorcere la propria immagine e contenuti per sembrare bellissime maschere su un mostro ecco, quando la compagine e la configurazione complessiva poteva ancora rispecchiare il senso di crescita palindromo dove le persone erano o potevano essere ciot che erano realmente, ed avere il benestare comunque senza vergogna, senza alberi cresciuti dai fagioli dove arrampicarsi, non è bastato perché gli ingordi hanno lo stomaco forato e canali che li collegano ad altri stomaci senza fondo di altrettante bocche ingorde, ed ora si cerca il rifugio, il riparo al lumino di una coscienza che non ha più mordente se non un’ingranaggio ben oliato a cui viene cambiato il motore a spese di altri .
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Il pdr usa un po’ di retorica e crede di cavarsela con quattro luoghi comuni Com’è bella la democrazia,Com’è bella la nostra costituzione, ma poi firma tutto quello che passano da firmare e, quel che più conta, ha dato più volte prova della sua partecipazione al massacro dei principi su cui si basa uno stato autenticamente liberale e democratico. L’ informazione onesta ,prima di tutto, mette i cittadini in condizione di poter decidere nelle urne.Il non essere di parte e accettare il risultato del voto ( non come con il Conte1 al posto del quale ci voleva proporre Cottarelli ). Il non entrare nell’agone politico con trucchetti ( se cade Conte2 si va al voto,invece …). Non sottostare al potere di stati stranieri ( invece Biden e Vanderlajern comandano e Mattarella esegue con entusiasmo.
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“Analfabeti di democrazia”… lo siete voi, la più vergognosa classe politica mai vista in Italia (e la concorrenza era forte).
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