Ursula, Miss Pannolini divenuta contabile Ue per sfuggire ad Angela. La sua casa era l’Unione. Nata a Bruxelles, padre commissario del governo d’Europa. Sposata con un nobile, 7 figli, si smarca dall’ingombrante figura della cancelliera per poi finire agli ordini degli americani
(DI PINO CORRIAS – ilfattoquotidiano.it) – Secondo giro di pista, dopo il Pit-Stop elettorale, sull’identico circuito dove corriamo senza pace. E dunque auguri alla “contabile d’Europa” miss Ursula von der Leyen, per stare all’ultimissima cattiveria di Romano Prodi che su quello stesso podio della Commissione europea ci è stato per cinque anni: “Ai miei tempi si ragionava ancora con i capi di Stato sui nomi dei commissari da scegliere. Oggi Ursula fa la contabile di quel che le dicono”. Cioè mette in fila le decisioni altrui, a cominciare da quelle militari della Nato. E anche le indecisioni, visto il guaio identitario in cui si è infilata la sua amica Giorgia di Colle Oppio, capace di frignare in pubblico per non essere stata invitata “al ballo mascherato delle celebrità”, come cantava il vecchio De André, e dove Meloni Premier non vedeva l’ora di chiedere allo specchio della Nazione e all’Europa intera: “Son più bella io o la statua della Pietà?”
Ursula – detta il “casco d’oro” per via della permanente, ma anche “l’elmetto di piombo” vista la sua predisposizione al riarmo d’Europa – lascia correre il filo delle trattative, dei dispetti e delle ripicche di queste ore. Incassa la maggioranza dei cattolici, dei socialisti e dei liberali che, incidentalmente, hanno vinto le elezioni. Torna al rigore dei bilanci degli Stati, considerando secondarie le faglie sociali che si sono aggravate in questi anni. Promette maxi-investimenti nella difesa comune. E naturalmente prega, vista la sua devozione religiosa, mentre predispone i sacchi di sabbia intorno alle finestre d’Europa, non solo per accogliere quel che resterà dell’Ucraina, ma anche a contrasto dei Velociraptor della destra ultra sovranista, fascistelli e neonazi compresi, che vorrebbero sfasciarli quei cristalli, come nella celebre notte del 1938, fino alla dissoluzione “dell’Europa delle multinazionali”, per sostituirla con un nuovo disordine identitario e anti-globalista che poi sarebbe la brace dei nazionalismi, sempre finiti in reciproci massacri.
Nei cinque anni passati, Ursula ha navigato con carburante rigorosamente americano, inseguita dalle voragini aperte dalla pandemia planetaria, dai guai climatici, dal ricorrente corto circuito delle fonti energetiche aggravato dalla guerra di sanzioni contro la Russia, dal terrorismo islamico, dalle migrazioni che mandano in tilt interi governi, dai super poteri geopolitici della Nato e da quelle militari di Putin che con l’invasione dell’Ucraina ha interrotto la lunga pace in Europa, ex Jugoslavia a parte. Per non dire della nuova guerra, scoppiata dopo il raid dei tagliagole di Hamas in Israele, con i massacri nella Striscia di Gaza che stanno di nuovo incendiando l’intero Medio Oriente.
Dalla pandemia ne siamo usciti. Dai malanni dell’economia ci stiamo ancora provando con il monumentale vaccino del Next Generation Eu, i 750 miliardi di euro iniettati nelle casse vuote degli investimenti europei. In quanto al clima, ancora non si capisce se i progetti del Green Deal verranno attuati – emissioni zero entro il 2050 – o finiremo per intossicarci a vicenda a causa dei permanenti conflitti tra industria, agricoltura, fonti energetiche, consumi, concorrenza cinese, eccetera.
Per le guerre vere, neanche a parlarne. L’Europa di Ursula von der Leyen, non ha toccato palla, salvo raccattare quelle lanciate dai due fronti guidati da Usa e Gran Bretagna da una parte, Russia e Cina dall’altra, titolari di questa “Terza guerra mondiale a pezzi”, dove si moltiplicano, oltre ai morti, i fatturati delle industrie militari e l’isteria dei governi. Mentre parole come “negoziato” e “pace” ancora non compaiono, sebbene stiano a fondamento proprio dell’Europa e dell’inchiostro dei suoi fondatori.
Compare invece in ogni inquadratura – da cinque anni filati – il suo sorriso d’alta classe che solo una volta si incrinò, quando Erdogan, il turco, la lasciò senza sedia a un summit, come fosse arrivata lì per spolverare. Invece di assestare almeno un calcio negli stinchi al califfo, pigolò: “Rimasi sorpresa, ma badai alla sostanza dell’incontro”.
Ursula del resto nasce ben educata nella villa di famiglia, 8 ottobre 1958. Il padre, Ernst Albrecht, politico e imprenditore, è Commissario europeo. Cresce a Bruxelles fino ai 13 anni. In casa parla tedesco, fuori casa inglese e francese. Dirà: “Sono stata europea prima di sapere di essere tedesca”. Quando il padre diventa presidente Cdu della Bassa Sassonia, la famiglia torna a Hannover. Ottimi studi, adolescenza senza ombre. L’unico vero intralcio a vent’anni, quando la polizia sospetta che i terroristi della Baader-Meinhof vogliano rapirla. Per precauzione il padre la manda a studiare alla London School of Economics. Ma tre anni dopo, rientrata in patria, sceglie di ricominciare con Medicina, fino alla laurea in Ginecologia, anno 1987. Nel frattempo, sposa il rampollo dei nobili von der Leyen. Segue il marito in California, dove per 6 anni insegna Medicina alla Stanford University, e già che c’è si specializza in super mamma, fabbricando 7 figli.
La politica è un’attitudine tardiva che coltiva dentro l’ombra di Angela Merkel. Dopo un paio di incarichi regionali, diventa ministro agli Affari sociali, anno 2005, dove si concentra sulle reti di protezione per le famiglie tedesche, asili nido, congedi parentali, sussidi alla maternità. I giornali la chiamano “Miss pannolino”. Ma è un errore di sottovalutazione. Da ministro del Lavoro se la batte con i colossi industriali e i potenti sindacati metalmeccanici. Da ministro della Difesa mette in riga i generali, polemizza con i russi quando nel 2014 Putin si annette la Crimea, accendendo i fuochi della futura guerra in Ucraina. Macina consensi e carriera fino a diventare l’erede designata della Merkel. Salvo che per troppa ombra in patria, i suoi competitori si inventano la sua candidatura a Bruxelles.
Anche stavolta è il suo filo di perle il punto di mediazione dei molti labirinti d’Europa. Per festeggiare la sua nuova nomina ha dettato l’elogio della pace e della democrazia, “dobbiamo prendercene cura” perché sono preziose e in pericolo. Poi ha assecondato quello stesso pericolo imbracciando le insegne del leader ucraino Zelensky, promettendo altri miliardi alle trincee della guerra e altre armi per i nostri arsenali, “magari con un nuovo Recovery” da intitolare stavolta Dead Generation Eu. Ottima idea per il secondo giro di pista, fino al traguardo del baratro comune.
io la vedo come la Strega Cattiva
"Mi piace"Piace a 3 people
E’ rimarchevole quanto è carina e come ha fatto 7 figli con quel fisichetto ancora integro.
Per il resto lasciamo perdere.
Oltretutto questa:
”Da ministro della Difesa mette in riga i generali, polemizza con i russi quando nel 2014 Putin si annette la Crimea, accendendo i fuochi della futura guerra in Ucraina.”
Veramente come ministra della difesa ha sfasciato le forze armate teteske, ci furono scandali anche, addirittura sfasciarono le forze speciali teteske perché erano piene di nazi ed eversivi, mentre l’efficienza dei mezzi bellici teteski era calata al 25-30% con un numero patetico di navi, aerei, elicotteri e carri armati operativi. Persino i sottomarini pare che fossero ridotti ad 1 (uno) efficiente.
Come mai ha fatto carriera nonostante questo scandalo, quando per i ministri della difesa c’é stata tanta attenzione che uno di loro è stato costretto a dimettersi perché ha copiato una parte della sua tesi di laurea (mica si chiamava Madia).
Del resto non è una novità che i ministri della difesa teteski sono tradizionalmente scelti dagli USA, quindi la von der liar che appoggi ha avuto davvero? Certo NON solo in Europa.
"Mi piace"Piace a 1 persona
bravo Corrias!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Il ritratto di Corrias manca di fare capire un quale brodo famigliare è cresciuta questa signora con l’elmetto.
Il padre presidente della CDU?
Non è un mistero che molti nazisti si riciclarono democristiani nel dopoguerra.
Leggo da Wikipedia che ad una povera figlia scomparsa prematuramente, sorella della pia Ursula, diedero nome Benito Eva.
Non so se sto lavorando di fantasia ma non credo sia un caso che questa donna ci stia portando dritti ad una terza guerra mondiale insieme ai neonazisti della Nato.
Il giorno che qualcuno la spedirà su un divano a sciropparsi migliaia di series televisive americane coi nipotini sarà sempre troppo tardi.
"Mi piace"Piace a 3 people
*BenitA
"Mi piace""Mi piace"
Complottisti si inventano il nonno nazista di Ursula Von Der Leyen (bufale.net)
Se per criticare una persona si deve ricorrere alle menzogne allora si hanno pochi argomenti.
Il che, se si segue a ritroso il meccanismo tipico “ti paragona al peggio così tutto quello che fai è pessimo di conseguenza” ottiene di sostenere con la massima forza la giustezza del “nemico”.
Gli israeliani ne sono specialisti: fanno uscir fuori delle “false” accuse contro l’IDF , torture, schiavizzazioni, and so on, composte in modo eccelso tecnicamente.
Poi “dimostrano” che erano false e così ottengono il semaforo verde per le torture, schiavizzazioni and so on, quelle vere.
La notizia è vecchia di anni e da anni smentita da svariate fonti ma qualche pollo ci casca ancora.
@Gsi, bastava che leggesse anche le altri parti del post di Wikipedia, là dove ha reperito la parte che Le interessava.
Ora, mi raccomando, pur di non ammettere di aver preso una toppa, mi categorizzi come fan di Ursula.
"Mi piace""Mi piace"
Che roba è bufale.net Tufillaro? Io ho letto Wikipedia e ho riportato quel che è scritto lì. Se ha qualcosa in più da dire lo dica lei citando quel che vuole. i suoi link non li apro.
"Mi piace""Mi piace"
Non è un mistero che molti nazisti si riciclarono democristiani nel dopoguerra
Questo dove lo ha letto?
Il link che ho fornito le spiega la menzogna che Ella si è bevuta.
È una fake new vecchia di tre anni almeno che “riciccia” periodicamente.
Il padre della Ursula per età non poteva essere un nazista ma non lo era neanche per “passione”.
Quello su cui hanno giocato i bugiardari era l’omonimo NONNO della Ursula anche egli non avente nulla a che fare col nazismo, anzi.
L’omonimo, significa con lo stesso nome, era l’ufficiale nazista e i bugiardari lo spanno spacciato per il nonno di Ursula,
Se va rileggersi una dei tanti link di Wikipedia, lo ha detto Lei che lo ha letto là, ci sono scritte tutte le cose che le ho scritto.
Bufala.net è uno dei tanti siti che hanno smascherato l’imbroglio.
Motivo per cui tutta la trafila di pseudo concetti che ha fatto derivare da questa verità inesistente ha lo stesso valore:
zero zero carbonella.
Se avesse avuto un modo per far sembrare “brava” Ursula, non avrebbe potuto fare di meglio.
Se prende una cantonata del genere, ma chi vuole che le creda da quel momento in poi?
PS:
Antonello Venditti ne fece una simile
“era l’anno dei mondiali quelli dell’86,
Paolo Rossi era un ragazzo come noi.
Di età non c’entrava nulla e quando scrisse la canzone ricordava il compagno Paolo Rossi ucciso dai fascisti sulle scalinate della facoltà di Lettere alla Sapienza a Roma. Se ci si reca può vedere la lapide affissa in ricordo dalla CGIL di allora.
Poi, per ovvie ragioni di marketing, l’ha “trasposto” sul giocatore omonimo giocherellando sull’ambiguità sul palco in un concerto dove era presenta il calciatore.
Ovviamente Paolo Rossi campione del mondo di calcio, non era certo uno sporco comunista.
“
"Mi piace""Mi piace"
gsi
la storia della famiglia della von der leyen è molto ma molto ambigua, sembra che sia stata artefatta in più riprese, comunque l’età del genitore lo colloca nella Germania nazista, poi ognuno trae le sue opinioni.
"Mi piace""Mi piace"
poi se si prende bufale net come fonte, meglio lasciar perdere.
"Mi piace""Mi piace"
@Cagliostro,
ma perchè ciarla?
Genealogy of Ursula VON DER LEYEN – Geneastar
Le fake news sul nonno di Ursula von der Leyen nelle SS naziste di Adolf Hitler | Euronews
No! Questo soldato nazista non era il nonno di Ursula von der Leyen – Open
Questo è il nazista spacciato per nonno di Ursula
Carl Oberg – Wikipedia
"Mi piace"Piace a 1 persona
Come che roba è? Sono quelli che hanno fatto la stessa opera di fuck checking sul covid e brodaglia mRna che tanto tu amavi a tempi del colera. Adesso tocca ai russi, domani chissà, forse a te: la giostra gira, gira…
Questi comunque dovrebbero piacerti:
https://www.bufale.net/page/2/?s=covid
https://www.bufale.net/page/2/?s=vaccini+covid
"Mi piace"Piace a 1 persona
nonno genitore
"Mi piace""Mi piace"
Mrs Ratched.
"Mi piace""Mi piace"
Vediamo se la risposta all’ingegnere e al suo supporter si smodera… domani mattina…
"Mi piace""Mi piace"
La mia risposta al Tufillaro e al suo assistman è stata cassata.
L’ho riscritta ma è di nuovo in moderazione. Vediamo se si sblocca…
"Mi piace""Mi piace"
Cassata la risposta a Tufillaro per la seconda volta.
Provo a ripostare per la terza ed ultima volta. È di nuovo in moderazione. Stiamo a vedere
"Mi piace""Mi piace"
@Gsi,
Se vuol saperlo la mia a Lei è rimasta in attesa per ore.
"Mi piace""Mi piace"
Gsi, a me per un post scritto da bacheca scrivono che è fallito l’invio… e mi pregano di riprovare.
L’avrò fatto venti volte. Che cos’è, un nuovo metodo per far trascorrere i 2 gg utili a chiudere i commenti?
No, perché se è una specie di moderazione occultata, mi sarei aspettata che funzionasse anche in direzione contraria.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ignegnere, ma chi se ne importa di chi era o non era il nonno di Ursula, in fondo! Bufale o non bufale la si vàluta per quel che è, e soprattutto FA, oggi costei, per l’atteggiamento demenziale che sostiene. E quel che si vede fa oggettivamente schifo. Questo a prescindere dal fatto che nella foto, secondo me comunque quel minimo ritoccata, appare perfino belloccia coi suoi dieci anni più di me esatti. Ginecologa, ma pensa te…
"Mi piace"Piace a 1 persona