(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – “Anche se le sue radici non sono certamente l’unico problema di FdI come partito di governo, non mi pare che in questo caso si possa ridurre tutto a ‘folclore’: quella sarà la nuova classe dirigente di FdI”. Enza Ferro

Cara Enza, sempre attenta nelle analisi (come tanti lettori del nostro giornale) hai colto il punto. Infatti, in Italia non c’è (ancora) il fascismo ma ci sono i fascisti, e non sono pochi. Restiamo sui fatti.

1. È vero che invece di invocare l’intervento di Sergio Mattarella contro l’inchiesta di “Fanpage”, Giorgia Meloni avrebbe dovuto ringraziare il giornalismo d’inchiesta che, non a caso, le ha permesso di allontanare quei ragazzotti colpevoli di antisemitismo (poiché è questo che ha fatto scattare nel partito reazioni e sanzioni, del tutto assenti fino a quando ci si “limitava” ad ascoltare slogan e grida neonaziste). Ma può la premier liberarsi di quella eredità nera, nerissima con la quale ha condiviso le catacombe quando, appena l’altro ieri, FdI sopravviveva isolata al quattro per cento, o giù di lì?

2. A proposito dei ragazzotti, anche Franco Cardini si chiede (sul “Fatto”) “che tipo di educazione gli è stata impartita”, e che dunque “la colpa è pure di chi li ha cresciuti”. Trovo che, studioso autorevole della destra e non solo, Cardini abbia ragione quando, a proposito dei tipi che fanno il saluto romano, sostiene che “quei simboli e gesti sono percepiti come un insulto al sistema che quei ragazzi usano per sfidare il pensiero corretto, il conformismo delle persone “per bene”.

3. Quanto al “pensiero fascista” (con l’attributo che mal si concilia al sostantivo) sarebbe tutto sommato un danno marginale se allignasse esclusivamente in certi ricettacoli nostalgici. Possibile che la sinistra degli indignati permanenti eviti accuratamente di interrogarsi, per esempio, sugli oltre cinquecentomila voti raccolti dal generale Roberto Vannacci alle Europee? Poiché, ad ascoltarlo, lui risulta certamente meno razzista, omofobo e ammiratore del Duce della maggioranza dei suoi elettori (e lettori). Il personaggio si muove con una certa accorta furbizia politicante (vedrete che tra non molto annuncerà la creazione di un movimento a sua immagine e autonomo dalla Lega), dopodiché non sarà facile contenere la valanga di razzismo, omofobia, fascismo e antisemitismo, a lungo cristallizzata e silente e che il vannaccismo ha saputo smuovere. Cara Schlein, caro Conte, invece di gridare continuamente alla luna sui “rischi per la democrazia” perché non vi dedicate a un’attenta analisi di questa consistente parte del Paese? Quella che qualche anno fa il M5S riuscì a intercettare e a portare nelle istituzioni parlamentari e di governo? Ma che adesso scivola sempre di più verso l’eversione e la negazione dei valori costituzionali e repubblicani?

4. Infine, a proposito di origini e conseguenze dei fatti, Joe Biden è ridotto come sappiamo ma, al di là di tutto, sono mesi che i sondaggi danno Donald Trump in vantaggio. Come è possibile che almeno mezza America voglia il ritorno di un simile arnese alla Casa Bianca? E che dire della marea lepenista che sta per abbattersi sull’Eliseo? Dei neonazisti che stravincono nella ex Germania dell’Est? Di fronte a questa montante marea di destra, da una parte e dall’altra dell’Atlantico, la sinistra perdente delle anime buone e belle non ha proprio nulla da spiegare?