PATRIOTI NEI GUAI – La replica. Stavolta la Comunità ebraica si espone: “Prendano provvedimenti, sono offese intollerabili”

(DI TOMMASO RODANO E GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – Se la prima puntata dell’inchiesta sotto copertura di Fanpage sui pruriti nazifascisti dei giovani meloniani era stata ignorata dai vertici di Fratelli d’Italia, la seconda ha aperto uno squarcio nel partito. Mercoledì sera, dopo la pubblicazione del servizio, Giorgia Meloni ha telefonato a Ester Mieli – la senatrice ebrea di FdI che nel video viene insultata e dileggiata – promettendole provvedimenti.
A saltare sono due tra le giovani di FdI più compromesse dall’inchiesta. Flaminia Pace (protagonista degli insulti a Mieli) era stata indotta a dimettersi dal suo incarico nel Consiglio Nazionale dei Giovani il 21 giugno, dopo la pubblicazione del primo servizio (ma la notizia è stato resa nota solo ieri). L’altra è Elisa Segnini, capo segreteria della deputata Ylenia Lucaselli, capogruppo in commissione Bilancio alla Camera (nel video, Segnini si vanta di non aver “mai smesso di essere razzista e fascista”). Saranno sospese dal partito e giudicate dai probiviri.
Non si tratta certo di personaggi di primo piano in Fratelli d’Italia, anche se Pace è vicina al coordinatore romano, il deputato Marco Perissa, ed era considerata una “protetta” di Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida.

Cosa è cambiato per FdI tra la prima e la seconda puntata di Fanpage? Stavolta, al contrario della scorsa settimana, c’è stata una reazione della comunità ebraica. Difficile ignorare di nuovo i numerosi passaggi antisemiti pubblicati nel video. Oltre alle parole di Pace su Mieli (“La cosa più bella è stata ieri a prendersi per il culo per le svastiche e poi io ho fatto il comunicato stampa di solidarietà a Ester Mieli”), c’è la raffinata disamina filohitleriana di un militante anonimo: “Gli ebrei sono una casta, campano di rendita in virtù dell’Olocausto. Sono troppi, io la disprezzo come razza, perché oggettivamente è una razza. C’è la razza ariana, c’è la razza ebraica, c’è la razza nera”.

Ecco quindi il comunicato di condanna di Victor Fadlun, presidente della comunità ebraica di Roma, che esprime “solidarietà alla senatrice Ester Mieli, vittima di offese intollerabili” e chiede “provvedimenti adeguati, anche da FdI, come ha annunciato. È imperativo che la società e le istituzioni reagiscano con forza contro ogni forma di odio e discriminazione”.

Per il partito di Meloni il rapporto con la comunità ebraica, cementato soprattutto dopo il 7 ottobre 2023, è fondamentale. Per questo stavolta FdI ha deciso di non fare finta di nulla. La linea è stata decisa dopo una riunione in via della Scrofa tra Arianna Meloni, Fabio Roscani e Giovanni Donzelli: chi sbaglia paga, ma a livello individuale, non si getta a mare tutta l’organizzazione giovanile. Il concetto è stato ribadito nelle dichiarazioni dei big, dallo stesso Donzelli a Ignazio La Russa, Fabio Rampelli e Chiara Colosimo (lei, che ha parlato con Meloni, è la più dura: “Il movimento mi ha deluso, non c’è spazio per le frasi aberranti che ho sentito, la giovane età è una giustificazione fino a un certo punto”). Donzelli però ha anche reagito mostrando il volto truce, definendo il servizio di Fanpage “un’infamia” e “una vergogna, con modalità contro la legge”, con “minorenni pedinati, spiati nella loro intimità, nei loro affetti personali e vita quotidiana”. La linea di FdI, ha aggiunto, non la decidono gli altri: “Siamo un partito serio, però se dobbiamo cacciare qualcuno lo decidiamo noi, non Fanpage, La7 o Repubblica”. L’unica che non parla è ancora Meloni. Le opposizioni hanno gioco facile: Elly Schlein e Giuseppe Conte chiedono un suo intervento pubblico. La premier invece tace, ma riflette: da quando è a Palazzo Chigi, i problemi interni di Fratelli d’Italia si moltiplicano, lei non ha tempo per occuparsene come dovrebbe. Donzelli, responsabile della macchina di FdI, rischia di essere affiancato da un’altra figura.