(Gioacchino Musumeci) – Telegiorgia non ha bucato gli animi degli italiani. Le amministrative si abbattono sul cdx come un calcio sugli zebedei. Il primo turno si era già concluso ampiamente in vantaggio per il Csx e il ballottaggio ha chiuso il cerchio.

Meloni in fuga dalla realtà continua nel penoso vittimismo di circostanza e Il ringhio del presidente della camera echeggia per le stanze dei palazzi. Il ministro Sangiuliano sentenzia su esploratori ispirati da improbabili futuri e fa tremare le gambe ai colleghi in consiglio dei ministri.

Eppure non leggo particolari entusiasmi. E se ciò è normale sui media nazionali e profili social degli sconfitti, non lo è nei diari degli utenti disinteressati al primo risultato davvero rilevante per la Sx. Se il partito trainante fosse stato il Movimento avrei letto di sicuro qualcosina dai commentatori ufficiali. Ma è vero che siamo opinionisti e per nulla giornalisti, comporterebbe equità di giudizio. Senza offesa, lo sapete, amo la provocazione.

La sinistra, patetica e ridotta a “Bella Ciao” secondo il filosofo Cacciari che ci azzecca quando dorme , vince 17 a 10 e si aggiudica tutti i capoluoghi di regione: Cagliari (conquistata al primo turno), Campobasso, Firenze, Bari, Potenza e Perugia.

Si conferma dunque lo stato di grazia del partito della Schlein che per abbattere la Dx pensa a una coalizione col Movimento 5 stelle e le altre forze di Sx.

La segretaria Dem afferma che il tempo dei veti è finito, il Movimento di Conte ha svolto un ruolo importante e bisogna costruire un terreno comune nelle diversità di ciascuno. Ovvietà naturalmente, ma riusciranno i nostri eroi a risultare coesi senza perdersi nell’aria fritta della subalternità dell’uno rispetto all’altra? Riusciranno i segretari a proporre programmi decisivi e non cadere nelle trappole di elettori recalcitranti e sofismi perigliosi di critici pelosi di alleanze necessarie ?

Riusciranno i puristi piddini e grillini a uscire dal pregiudizio del felice e perdente? Tante questioni a cui rispondere da oggi in poi.

I risultati delle amministrative dovrebbero aprire gli occhi a coloro che, per esempio, in casa pentastellata professano le non alleanze come ricetta ricostitutiva e sono refrattari ai campi larghi in quanto lesivi del “giurassico grillino”. Appena sei anni dal 2018 ma sembra un secolo fa. A quanto pare nella contemporaneità giocare in campo progressista paga, porta assessori oltre la possibilità di pronunciare il termine “ vittoria”, che non è poi così poco.

Così scricchiolano certezze su cui la Dx somara, Sangiuliano docet, ha costruito un viatico verso la dissoluzione territoriale proposta nell’autonomia differenziata e non di meno in riforme orripilanti su premierato e giustizia. IL Cdx prende un ceffone e vorrebbe cambiare le regole del gioco, tanto per chiarire quanto il verdetto popolare sia degno di rispetto per i rappresentanti della minoranza votante assurta al rango di “ popolo italiano”.

Ma queste amministrative annunciano che un popolo silente aspetta di essere portato alle urne per offrire un responso che probabilmente alla Meloni non piacerà. Dunque la premier continui pure con telegiorgia, pare faccia un bel favore al Paese.