Dopo la sconfitta delle elezioni comunali la destra vuole cambiare le regole, puntando a cancellare i ballottaggi che spesso la penalizzano.

Se non riesci a vincere cambia le regole: la destra punta a cancellare i ballottaggi dopo la sconfitta delle comunali

(di Dario Conti – lanotiziagiornale.it) – Se non puoi vincere, cambia le regole. Questo sembra essere il ragionamento del centrodestra dopo i ballottaggi delle elezioni comunali che hanno visto prevalere i candidati del centrosinistra in tutti i capoluoghi di Regione. 

La Lega sta infatti pensando di proporre nuovamente un emendamento per evitare i ballottaggi. O, quantomeno, per ridurre le probabilità che si arrivi al secondo turno. L’idea è quella di seguire il modello Sicilia: basterà il 40% al primo turno (invece dell’attuale 50%) per evitare il secondo. 

LA DESTRA VUOLE CANCELLARE I BALLOTTAGGI

Un’ipotesi è quella di introdurre questa novità attraverso il Tuel, il Testo unico degli enti locali: alla riforma ci sta lavorando la sottosegretaria all’interno di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro. Ma al momento l’operazione sembra in stallo, ferma da mesi. E così si pensa anche a un emendamento su altri provvedimenti. 

Un blitz simile la Lega lo aveva già tentato a marzo con un emendamento al decreto Elezioni, ma in quell’occasione gli alleati di governo fermarono il Carroccio sostenendo che una modifica del genere non poteva essere apportata a soli tre mesi dal voto. Ora il voto è passato e la situazione è diversa.

Anche perché la destra ha dimostrato, ancora una volta, di essere penalizzata dal sistema a doppio turno. Il centrosinistra, come visto in queste elezioni comunali, spesso al ballottaggio ritrova l’unità che spesso al primo turno non ha, contrariamente alla destra. 

STATO AVANZATO

L’idea di cancellare i ballottaggi non è solo un’ipotesi lontana, visto che già ieri – subito dopo il voto – anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha detto esplicitamente che “il doppio turno non è salvifico e incrementa l’astensione”. Aggiungendo che spesso succede che “viene eletto chi ha meno voti di quanti ne ha avuti l’avversario al primo turno”.

Quindi si potrebbe “ripensare” la legge elettorale prevista per le amministrative, magari proprio con una soglia più bassa – al 40% – per il primo turno come in Sicilia. Che poi potrebbe essere la stessa soglia da fissare per la legge elettorale che arriverà con l’approvazione del premierato

Immediate le proteste dell’opposizione, appena paventata l’idea. L’europarlamentare del Pd, Matteo Ricci, attacca: “La destra irresponsabile e rosicona non sa perdere. Non accettano la larga sconfitta di queste amministrative e vogliono cambiare le regole democratiche eliminando i ballottaggi. È la democrazia bellezza. Nel Paese cresce l’alternativa. Alla riscossa”.