Il procuratore: «Non abbiamo bisogno del federalismo ma di un’Italia unita». Tajani lancia un «osservatorio sulle Regioni» del suo partito. Il testo all’esame del Quirinale

Autonomia differenziata, la battaglia in prima linea della Toscana (che ricompatta Pd e Italia Viva)

(di Adriana Logroscino – corriere.it) – La contestata legge sull’autonomia, che ha provocato le barricate delle opposizioni pronte a promuovere un referendum abrogativo, riceve una nuova critica. A pronunciarla è il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri«Abbiamo bisogno di un’Italia unita e più forte. Dell’autonomia non avevamo bisogno». Esempio ne sarebbe la sanità: «Dovrebbe essere nazionalizzata — sostiene il procuratore —. Io sono solo un pubblico ministero di campagna, ma se la Calabria è ridotta a fare venire i medici da Cuba, se la mancanza di medici era nota da dieci anni, perché nessuno è intervenuto? Abbiamo tutti memoria corta».

Il testo è adesso al Quirinale: il presidente della Repubblica ha 30 giorni per l’esame e, filtra dal Colle, si prenderà il tempo necessario per un esame accurato di una legge «complessa», con «la stessa attenzione che ha per ogni provvedimento».

A intervenire, intanto, è Forza Italia, che aveva espresso riserve fin da prima del voto sul provvedimento bandiera della Lega firmato da Roberto Calderoli, e ora lancia una proposta per «garantire il Sud». E cioè un «osservatorio sulle Regioni» istituito dal partito. Spiega il segretario azzurro e vicepremier Antonio Tajani: «Io capisco le preoccupazione del Sud — dice alla Stampa — e FI, prima al Senato, poi alla Camera con gli ordini del giorno, è già intervenuta per migliorare la legge. Ma c’è un’esigenza di rassicurare». 

I dubbi, i timori, espressi anche da amministratori forzisti del Sud, non sarebbero stati fugati. Così gli azzurri ampliano la portata dei distinguo nella loro posizione sul tema. «Al prossimo Consiglio nazionale — rivela Tajani — proporrò l’istituzione di un osservatorio sulle Regioni formato dai capigruppo, dai presidenti di Regione e dalla ministra Maria Elisabetta Casellati, che dovrà monitorare il percorso della legge e controllare che i nostri ordini del giorno siano applicati. Vigileremo». Si espone, inevitabilmente, di più il capogruppo di FI all’Europarlamento, Fulvio Martusciello, esponente napoletano del partito: «Saremo le sentinelle del Mezzogiorno». Un segnale che quella preoccupazione espressa anche dagli eletti meridionali di Fratelli d’Italia, sia pure senza prese di posizione pubbliche, circola e si diffonde

Matteo Salvini che ha incassato il risultato e l’ha pubblicamente festeggiato con l’iniziativa di tre giorni fa in Veneto, potrebbe tentare di trarne il maggior profitto accelerando la convocazione del Consiglio federale della Lega, già tra domani e dopodomani. I tempi per vedere l’autonomia realizzata, però, non saranno brevi. E l’opposizione non intende lasciar scomparire dall’orizzonte il tema. Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, rilancia la battaglia così: «La legge sull’Autonomia, varata tra mille forzature, non assicura nessuna garanzia sui servizi fondamentali. I governatori del centrodestra contrari sostengano i ricorsi presentati dai governatori del centrosinistra e il referendum. Hanno una responsabilità: senza i voti di FI la legge non sarebbe stata approvata». Angelo Bonelli, leader dei Verdi, mette a fuoco un altro tema: «L’autonomia sarà uno sfascio per l’ambiente».