MAI COSÌ TANTI POVERI IN ITALIA CARITAS: ERRORE ABOLIRE IL REDDITO

(Valentina Conte – la Repubblica) – La povertà è «ai massimi storici» in Italia con 5,8 milioni di persone, un residente su dieci, che nel 2023 vivevano nel bisogno assoluto: alimentare, sociale, sanitario. Si tratta di 2,2 milioni di famiglie. Un «fenomeno strutturale del Paese», lo definisce la Caritas nel Report presentato ieri. Per questo, è «un errore, a volte ingiustificabile, partire ogni volta da zero», come il governo Meloni ha fatto, prima abolendo il Reddito di cittadinanza, poi sostituendolo con due misure — l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro — di cui ad oggi nessuno conosce l’impatto.
La ministra del Lavoro, Marina Calderone, rispondendo ieri ad un’interrogazione alla Camera di Dario Carotenuto (M5S), si è invece difesa, dicendo che l’Adi, il nuovo Reddito, «non riduce la platea, ma fa una selezione a monte» dei poveri. Come documentato da Bankitalia e come rimarcato qualche giorno fa dall’Alleanza contro la povertà (di cui la Caritas fa parte, assieme a tante sigle laiche e cattoliche, oltre che sindacati e Comuni) i beneficiari si sono già dimezzati. Prima della stretta meloniana sui requisiti di accesso eravamo a 1,3 milioni di famiglie coperte dal Reddito. Oggi siamo a 690 mila con l’Adi.
Dal 2019 gli assistiti sono saliti di quasi il 41%, nonostante il Reddito di cittadinanza nato proprio nel 2019. Questo deve far riflettere sull’incapacità del sussidio di arrivare ai più poveri tra i poveri, come sin dall’inizio la Caritas e molti studiosi di povertà avevano segnalato. Da ultimo, lo conferma anche il rapporto della Commissione povertà del ministero del Lavoro, pubblicato online la settimana scorsa: nel 2021 il Reddito ha raggiunto solo il 36% dei poveri assoluti; l’anno dopo il 32%. Un terzo appena. Ecco perché l’Alleanza contro la povertà chiede al governo di rendere noti i dati dei nuovi sussidi. E di intervenire per correggerne le storture «prima che sia troppo tardi, prima che la povertà aumenti ancora».
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Pensare che un governo che disprezza i poveri possa fornire una soluzione al loro disagio è un distillato di utopia.
Li disprezza perchè sono, a loro modo di vedere, dei falliti; gente che non è stata capace di ottenere almeno quel che basta per vivere.
Sono invece persone di successo ed in quanto tali degni di stima, i vari imprenditori che ridono quando c’è un terremoto, Santanchè, Briatore, i ladri di 43 vite noti all’anagrafe come Benetton, I Gavio e, ultimi in ordine di cronaca, coloro che facevano parte del “sistema Toti”.
Chiedere al governo di rendere noti dei dati fallimentari in tema di contrasto alla povertà è surreale; sarebbe compito del buon giornalismo, a mio modesto avviso, quello di raccogliere i dati noti agli operatori che si occupano di povertà e pubblicarli, renderli noti in prima pagina a caratteri cubitali; tutti i santi giorni; non un articolo di giornale, ma una denuncia di questa barbarie.
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MA sai, in 3 anni i vari TG hanno aperto non so quante volte con i FURBETTI DEL REDDITO, instillando l’idea che chi lo prende sia un fannullone, divanista e truffatore.
Mica come la Santanché, giustamente, o Toti, o Salvini, loro sì dei grandi lavoratori.
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Due milioni di famiglie con le pezze al ¢ulo,due milioni di preferenze per Giorgia alle europee.Piu che chiedermi che cosa sia diventato questo paese mi domando da chi ¢azzo è abitato🤔
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Alcuni giorni fa ho postato la storia del cecchino che venne risparmiato nel timore che potesse essere sostituito da uno più bravo, forse qualcuno se la ricorda.
Stessa cosa: ora scatterà una discreta cintura protettiva a favore del fesso che sta spappolando il suo partito per agevolare il sistema bipolare. Dove lo trovano un altro “sveglio” di tal fatta!?!?
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