LA STAMPA – Resort finto e reporter in crisi (senza wi-fi)

(DI GIULIA MARCHINA – ilfattoquotidiano.it) – Come si dice disagio in francese, ma anche tedesco, inglese, giapponese? Giorgia Meloni a fine vertice ha ringraziato gli “operatori dell’informazione”, che hanno “fatto la spola tra Bari e Borgo Egnazia…”. Ecco, la spola: ci sarebbe stato più di qualche mugugno sull’andata-ritorno tra il capoluogo e il compound (che va ricordato è una struttura privata da 3mila euro a notte) degli operatori dell’informazione, i quali più che degli strumenti professionali (foto e videocamere, treppiede, zaini con batterie di riserva) si sono dovuti armare di francescana pazienza.

Disorganizzazione che ha sollevato dubbi tra i reporter stranieri. Diverse “delegazioni” della stampa internazionale l’hanno ribattezzata “organizzazione italian style”, tra incredulità e nervosismo. A iniziare dalla location: il centro stampa era a 80 chilometri dal “luogo di lavoro” (il lussuoso resort brindisino di Borgo Egnazia) negli immensi spazi della Fiera del Levante: gigantesco e dove nemmeno internet funzionava. I fotoreporter erano suddivisi in pool: ogni volta minimo un’ora e mezza di viaggio per arrivare al G7 e fare lo scatto programmato. Poi di nuovo tutti in viaggio in una processione continua: per alcuni ha voluto dire fare anche 4-5 viaggi in una sola giornata. Lunghe attese dalle prime ore del mattino per salire sui pullman: tra l’ora e le due la media stimata. Tanto che alcuni reporter della stampa estera hanno pensato già a metà soggiorno di declinare ogni passaggio, rifiutandosi di far ritorno al media center. Un pomeriggio, finito di lavorare, racconta un fotoreporter, hanno cominciato a urlare “tutti fuori, veloci che arriva il pullman! ci siamo ritrovati in mezzo alla pampa per 4 ore perché le direttive imponevano di far partire prima tutte le delegazioni”. Non meglio, la situazione lavorativa nel resort: cerimoniali lasciati all’improvvisazione, senza riferimenti per i fotografi: “Da dove arriva Biden?” “Scusa, non sappiamo niente…”. E i fotoreporter dovevano lanciare la monetina per “scommettere sugli ingressi e non prendere il buco”.

Meloni ha magnificato il cibo servito ai suoi ospiti e le loro reazioni estasiate. Per la stampa l’abbondanza era garantita. Cibo quasi tutto pugliese certo, come da panegirico mediatico, però l’olio era toscano, il prosciutto di Parma… e lo stesso Borgo Egnazia è apparso solo una rappresentazione di una regione in verità molto diversa dalla costosa esclusività del villaggio per turisti facoltosi. La Disneyland pugliese, con un grande giro di affari alle spalle. Un tocco di improvvisazione non avrebbe risparmiato nemmeno i leader. Al momento del corteo di auto-caddy a favore dei fotografi ci sarebbe stato un disguido tra l’autista e Meloni: lui era incerto sul dove andare, lei ha indicato il percorso: “vai de là, vai de là”. Più maschia la reazione di Macron che, innervosito, si è caricato la sicurezza – che intimava di non fotografare la scena – a bordo della Panda Safari, guidando direttamente lui.