(ilfattoquotidiano.it) – “È molto grave che esponenti della maggioranza cadano in provocazioni, che aumenteranno“. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa finale del G7 a Borgo Egnazia, ha risposto in merito alla rissa accaduta nei giorni scorsi alla Camera. “Ma neanche questo – ha aggiunto – è riuscito a rovinare l’ottima riuscita di questo vertice”. Meloni, in sostanza, ha attribuito la responsabilità della rissa agli esponenti delle opposizioni, che “dileggiano i membri del governo pur di ottenere quello che abbiamo visto”. A stretto giro arriva la replica di Giuseppe Conte: “Martedì sventoleremo il tricolore tutti insieme a Roma. Se per Meloni e soci la bandiera dell’Italia è una provocazione allora la sventoleremo più forte. Abbiamo scoperto che per la presidente del Consiglio Meloni mostrare una bandiera italiana in Aula e consegnarla a un ministro per dire no all’Autonomia che spacca il Paese è una ‘provocazione’. La bandiera italiana non è mai una provocazione. È il nostro simbolo che ci ricorda di essere uniti. Mi sarei aspettato delle scuse da parte di chi guida una maggioranza che aggredisce con violenza inaudita, con calci e pugni, un parlamentare del M5S in piena Aula”.

A Fasano il corteo “No G7”. Affisse ai muri foto di Meloni a testa in giù. Il sindaco: “Spero nel senso di responsabilità dei manifestanti”

È partito intorno alle 15 a Fasano il corteo organizzato dal tavolo di coordinamento No G7. Prima dell’avvio sono state posate a terra le foto dei leader del G7 macchiate con pennarelli rossi come se fossero sporche di sangue. In città alcuni commercianti hanno chiuso i negozi, altri hanno protetto le vetrine con pannelli di compensato. Una foto della premier italiana a testa in giù con la scritta “Io sono fascista” è stata affissa sui muri di largo Palmina Martinelli. Al momento sono presenti al corteo alcune decine di persone, tra cui molti giovani studenti. “Mai più nella nostra terra – urlano – mancava solo Netanyahu e poi i macellai c’erano tutti”. “Abbiamo lavorato a lungo per questi due eventi, tra ieri e oggi, nulla è stato lasciato al caso e speriamo anche oggi nella responsabilità dei manifestanti che ieri si sono dimostrati eccezionali”, ha dichiarato stamane il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria.

“La nostra protesta – spiega Bobo Aprile referente del Tavolo di coordinamento No G7 – è per opporci in modo determinato alle guerre e alle politiche sull’immigrazione fatte di lager. Noi vogliamo che la gente torni in piazza, forse non ci riusciremo oggi ma continueremo ad essere in tutti i G7 ministeriali che proseguiranno. Non bisogna avere paura e invitiamo tutti a scendere in piazza”.

Giorgia Meloni rivendica il successo del G7. E avverte Von der Leyen per le nomine Ue: “All’Italia sia riconosciuto ruolo che le spetta”

Quella sull’aborto è stata una “polemica costruita in maniera totalmente artefatta“, stesso discorso sui diritti Lgbtq+: “La realtà è diversa da un racconto che vedo animato da diversi presunti osservatori, le cui aspettative sono state deluse”. Giorgia Meloni nella conferenza stampa conclusiva del G7 in Puglia tira le somme del summit che, per la presidente del Consiglio, “si è trattato senza timore di smentita di un successo“. Rivendica che sulle questioni riguardanti l’Africa nel G7 “è stato condiviso l’approccio italiano” e ricorda che sulla guerra “intendiamo continuare a sostenere l’Ucraina“. Sulle nomine Ue arriva anche un avvertimento per Ursula von der Leyen: “All’Italia sia riconosciuto ruolo che le spetta“. C’è anche spazio per commentare l’aggressione alla Camera al deputato Donno spostando l’attenzione sulle “provocazioni” dei partiti di opposizione, ritenendo comunque “molto grave che ci siano esponenti della maggioranza che cadono” in queste sfide: ma “neanche questo è riuscito a rovinare l’ottima riuscita di questo vertice“, assicura Meloni.

“Il vertice è stato un successo” – “Non posso non iniziare dicendo che è stato per me e per l’Italia nel suo complesso un onore presiedere il G7, si è trattato senza timore di smentita di un successo”, ha detto la premier aprendo la conferenza stampa conclusiva del vertice a Borgo Egnazia con una serie di ringraziamenti, in particolare a Papa Francesco per la sua presenza, e ai pugliesi che “sono stati molto oltre l’altezza del compito”. Sui contenuti della dichiarazione finale, Meloni parla di “un documento ampio e significativo con molti impegni davanti alle sfide globali, impegni concreti che riguardano questioni dirimenti per il nostro futuro”, sottolineando anche la “compattezza” del vertice e ringraziando “tutti i miei colleghi”, nominandoli per nome uno a uno.

L’avvertimento sulle nomine Ue – Spazio, infine, anche alle mosse future in Unione europea dopo l’esito del voto: “L’Europa deve capire il messaggio degli elettori“, ha detto Meloni. Sui vertici europei “farò le mie valutazioni come governo italiano e con gli alleati” con un punto centrale: “Che all’Italia venga riconosciuto il ruolo che le spetta in termini di competenze dei commissari“. Sostegno al secondo mandato di Ursula von der Leyen? “Lunedì ci sarà una riunione e quella sarà la sede per aprire le nostre valutazioni. La proposta della presidenza della Commissione spetta al Ppe, che ha ottenuto il maggior numero di parlamentari. Quando la proposta arriverà nel suo complesso, noi faremo le nostre valutazioni“, ha detto la premier facendo riferimento alla cena informale dei leader Ue a Bruxelles.

“Aborto? Polemica artefatta” – Niente per Meloni è riuscito a rovinare il summit dei sette Grandi della Terra. A partite dalle polemiche sul diritto all’aborto saltato dalle conclusioni: “Solitamente accade che nei documenti ufficiali le cose acquisite non vengano ripetute pari pari. Nella dichiarazione di Hiroshima il riferimento” all’aborto “era chiaro. Credo che la polemica sia stata costruita in maniera totalmente artefatta, la polemica non è esistita nelle nostre discussioni perché si questo non c’era motivo di litigare”, ha detto la premier Giorgia Meloni, ribadendo la sua posizione sulla legge 194: “Non sarà modificata ma solo applicata perché non c’è bisogno di modifiche”. “Nel governo in questi due anni non ci sono stati passi indietro rispetto a questioni come il diritto all’aborto o sui diritti Lgbt, la realtà è diversa da un racconto che vedo animato da diversi presunti osservatori, le cui aspettative sono state deluse”, ha detto la premier aggiungendo che allo stesso modo “non c’è stato nessun passo indietro“.

Africa e migranti – Sull’Africa, rivendica, al G7 “è stato condiviso l’approccio italiano”. Meloni ha sottolineato come l’Italia “ha cercato fin dall’inizio di creare un punto di riferimento” per quanto riguarda la linea da seguire nei confronti del continente africano: “Unire gli sforzi – ha detto – per continuare a costruire un modello che contribuisca a far crescere e prosperare l’Africa”. Nel contrasto all’immigrazione illegale, bisogna “seguire i soldi“, scomodando “Falcone e Borsellino” e il loro approccio “follow the money” contro la mafia. Giorgia Meloni ribadisce anche che al G7 “per la prima volta” si è discusso del tema migranti. In realtà già nel G7 di Taormina del maggio del 2017 l’argomento è stato affrontato: nelle conclusioni veniva sottolineata la necessità di rafforzare il controllo dei confini, di aumentare il contrasto a livello internazionale dei trafficanti di esseri umani e di investire in Africa. Quindi nessun primato su questo punto per il vertice pugliese a guida Meloni.

La guerra in Ucraina – Dal summit per Meloni parte un segnale importate: “Il G7 non vuole essere una fortezza chiusa, non si deve difendere da qualcosa o qualcuno ma” dà un sistema di lavori che “vuole offrirsi al mondo per cercare soluzioni legate allo sviluppo insieme“. Importante “smontare quella narrazione che vorrebbe l’occidente contro il resto del mondo, questo approccio è stato confermato durante la presidenza italiana e sono orgogliosa” di avere offerto “un racconto completamente” diverso, ha detto la presidente del Consiglio. Le proposte di Vladimir Putin per lanciare una trattativa di pace in Ucraina? “Mi sembra più una mossa propagandistica che reale”, commenta Meloni, sottolineando che “il G7 ribadisce l’impegno compatto per difendere il sistema internazionale di regole basato sul diritto, messo a repentaglio con la guerra di aggressione russa”. Anche se c’era chi pensava il contrario, “intendiamo continuare a sostenere l’Ucraina e abbiamo scelto di rafforzare le nostre linee di azione con un impegno a 360 gradi”, ha detto Meloni ricordando “l’accordo non scontato” sui profitti degli asset russi, “da definire dal punto di vista tecnico nelle prossime settimane”. Per quanto riguarda la “tregua olimpica” presente nel documento finale, la premier fa presente che “è stata una richiesta francese, una buona richiesta” e che “è stata inserita all’unanimità“.

La rissa alla Camera e “le provocazioni” – Durante la conferenza stampa Giorgia Meloni ha risposto anche alle domande riguardanti l’aggressione alla Camera dei deputati avvenuta mercoledì scorso. “Trovo molto grave che ci siano esponenti della maggioranza che cadono nelle provocazioni, prevedo che aumenteranno“, ha commentato la presidente del Consiglio puntando il dito contro i partiti di opposizione: “Penso che i cittadini si debbano interrogare su quale sia l’amore per la nostra nazione di esponenti politici che cercano di provocare per ottenere un risultato dileggiando e occupando banchi del governo: per tutti quelli che sono bravi a darci lezioni sul rispetto delle istituzioni, forse se si parte dal rispetto per la propria nazione si arriva anche al rispetto delle istituzioni, che non ho visto”, ha incalzato.