(Radio Cusano campus) – Questa mattina è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, ospite della trasmissione di approfondimento ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e da Roberta Feliziani, Danilo Toninelli che ha fatto un’analisi sul forte astensionismo.
“Era scontato, era assolutamente prevedibile. Siamo in una crisi sociale e culturale che definirei quasi come un decadimento umano generale e la nostra classe politica è la rappresentazione plastica di questo decadimento. Una grande fetta sempre maggiore di popolazione che non è legata da rapporti di connivenza, di appartenenza o di tifoseria di un partito non trova nessun tipo di rappresentanza, fa un discorso che è anche umanamente comprensibile: ma che cosa vado a votare che nessuno parla di me, che tanto non cambia niente. È oggettivamente così.”
E ha aggiunto: “è un momento difficile, io spero sempre nei giovani che sono sempre pochi, perché l’8% degli aventi diritti al voto sono ragazzi mi pare tra i 18 e i 24 anni quindi sono anche oggettivamente e matematicamente ininfluenti però sono più che convinto che se si dovessero unire quei 25milioni mi pare di italiani che non sono andati a votare, parecchi milioni li voterebbero perché hanno bisogno di avere una rappresentanza seria e concreta che solo i giovani con la loro libertà, ideatività e creatività possono dare a questo elettorato.”
Sul M5S ha detto: “il M5S era forte, noi dicevamo concretamente non siamo né di destra né di sinistra perché siamo programma, idee, un contratto di governo. Univamo le persone aldilà delle ideologie politiche, sulle idee di un programma.
Questa programmazione del futuro è venuta meno all’interno del M5S che si è politicizzato e in quanto tale ha dovuto sostituire le idee con la tattica e la tattica lo ha portato in un campo di centrosinistra definito con un aggettivo imbarazzante che non significa niente che è “progressista” e di conseguenza è stato identificato dalle persone come un partito percepito come gli altri. Non è più un partito rivoluzionario” ha aggiunto Toninelli.
Il problema secondo Toninelli è che manca Beppe Grillo: “Lui faceva sognare, entusiasmava le persone che, emozionandosi o incazzandosi, partecipavano e partecipando andavano a votare. Conte è un tecnico, bisogna avere il coraggio di dire che è una brava persona ma i tecnici non hanno capacità di emozionare.”
Sulla Premier Giorgia Meloni che ha sfiorato 2milioni e 300mila preferenze, ha commentato: “E’ bravissima a comunicare, nell’epoca in cui la politica è solo comunicazione: posso dire una cosa ma il giorno dopo il contrario, posso dire 100 volte una menzogna e nessuno mi dice niente. La Meloni è bravissima, batte anche 3 a 0 Salvini senza alcun problema. Il problema però è la sostanza.”
E sul generale Vannacci che ha ottenuto mezzo milione di voti personali ha concluso: “stiamo vivendo un momento di decadimento culturale, sociale, relazionale della società umana. Sta cambiando la società ma non sta cambiando la cultura della società. Infatti nella mia famiglia se per esempio a una persona piuttosto anziana chiedi ‘se fosse omosessuale tuo figlio?’ è un dramma. E l’altro discorso è a scuola sono tutti figli di extracomunitari che non pagano le tasse. Questo è il modo di pensare di tutti o quasi tutti gli anziani che si sentono rappresentati da Vannacci. L‘Italia è questa, non è cresciuta, c’è stata una retrocessione”.
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“Il M5S ha dovuto sostituire le IDEE con la TATTICA e la tattica lo ha portato in un campo di centrosinistra definito con un aggettivo imbarazzante che non significa niente che è “progressista” e di conseguenza è stato identificato dalle persone come un partito percepito come gli altri. Non è più un partito rivoluzionario”.
È molto tagliato con l’accetta, come si usa dire, ma CHIARO e soprattutto VERO.
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È come dire: ora non è più giovane e si occupa di politica reale, non più di concetti rivoluzionari astratti.
Chi lo nega? Ma che cosa fai, torni indietro nel tempo?
Regredisci per la nostalgia di un passato che fu?
Non esiste in natura.
Leggere la realtà dei fatti, se ineluttabile, non significa poterla cambiare.
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Assecondare la propria natura sarebbe un’involuzione? Io dico istinto di sopravvivenza.
Ti consiglio di ascoltare questa breve disamina di Marco Venturini(spin doctor e articolista del Fatto Quotidiano) che ha inquadrato alla perfezione la situazione.
https://www.youtube.com/watch?v=izRxH7nZgH4
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Toninelli:
Il M5S si è politicizzato, ha sostituito le idee con la tattica; e la tattica lo ha portato nel campo progressista, che non significa un ca**o e di conseguenza viene percepito come un partito come gli altri
RE SALMONE (in disaccordo totale con Elena che aveva coniato l’acronimo P5S, ovvero Partito 5 Stelle):
P5S non si può leggere. A volte somigliate a quei subumani renzomeloniani. Non scendete ai bassissimi livelli di quei pezzenti.
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La natura dice che non si resta adolescenti e neanche giovani per sempre, Re.
Tutto il resto non è cambiato…ma non si può tornare indietro nel tempo… (Magari!🥺)
Non sono d’accordo con l’articolista già dal titolo.
Qui in Sardegna, intanto, abbiamo vinto!
Massimo Zedda, campo progressista(m5s, Pd, AVS e liste civiche), dopo anni, di nuovo Sindaco di Cagliari💕
Qui funziona… 🤗 ✌🏻😃
Ps Sarà l’aria di mare, del nostro mare da favola… 🤩
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Anail, ormai siete assuefatti all’inciucio col PD. Irrecuperabili come Conte.
Marco Venturini dice che si può ritornare alle origini ma non con Conte. Qua sotto il mio commento e la sua risposta.
Una puntata al giorno sarebbe un sogno. 🥹
Io: “Quanto al M5S Made in Conte tra noi c’è lo diciamo da anni che confinare il movimento nel campo progressista era e si è rivelata una gran stron**ta. Una scelta suicida.
Il M5S originario aveva molti nemici (destra, sinistra, UE, Soros, ecc) e nessun concorrente. Nessuno dei partiti allora, e pure oggi, poteva spaziare con nonchalance da destra a sinistra per rubacchiare idee come faceva il M5S. Possiamo dire che il M5S di allora si era creato il suo oceano blu? Oggi Conte lo ha spostato in quello rosso.
Ma il punto è, come resusciti quel M5S? Cambiando leadership? Non credo che Conte abbia la credibilità, la capacità e il coraggio per riportare il M5S alle origini”.
Marco Venturini: “Concordo su tutto e credo anche io che Conte non sia la persona adatta per tornare a quel M5S. Dovrebbero trovare qualche volto nuovo, come fu con la prima ondata in Parlamento. Ma all’epoca c’era più attivismo, quindi c’era più scelta”.
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REGINA SALMONELLAAAA!!
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Danilo Toninelli commenta i risultati elettorali del M5S su Radio Cusano https://www.youtube.com/watch?v=PuigjFMJayQ
Danilo Toninelli commenta i risultati elettorali del M5S su ControInformazione https://www.youtube.com/watch?v=agoz1POYSuI&t=
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Toninelli si è scordato che il M5S ha cominciato a perdere vagonate di voti già dopo un anno di governo in cui lui era ministro.
Contemporaneamente Salvini cresceva a dismisura.
Ora sfido chiunque a dire che in quell’anno il M5S non ha realizzato niente. Ha attuato gran parte del programma, ma non entusiasmava quelli che vogliono solo lo show, la rissa e il colpo di scena.
Ma siccome “il cliente ha sempre ragione”, si ha timore di dire che una parte di loro è immatura e preferisce l’apparenza alla sostanza. Senza contare la disinformazione che, in un certo senso, trucca le elezioni.
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Però almeno una volta vorrei leggerlo anche da parte dei sostenitori 5stelle più radicati alla cultura di sinistra. Quando il Conte 1, 5stelle-Lega, faceva leggi e provvedimenti anche di compromesso ( come da contratto stilato dai 2 partiti) e oggettivamente faceva soprattutto cose legate al programma grillino, come Decreto Dignità, Spazzacorrotti, Reddito di Cittadinanza etc. dalla parte leghista, sia a livello di esponenti politici sia da parte dell’elettorato non si storceva la bocca. Anzi il consenso c’era eccome. E se alle europee il M5s scese dal 32,6 al 17,1% la Lega salì dal 17,4 al 34%, la somma del consenso al Governo era inalterata, anzi migliorata. Uno potrebbe dire che la Lega era altra cosa rispetto ai 5stelle. Vero. Ma come quel M5s era altra cosa rispetto a tutti i Partiti, PD in testa. Quindi se l’elettore privilegiava poi alle Europee la Lega era fondamentalmente per la vulgata che malignamente gli avversari, soprattutto dell’informazione, diffondevano continuamente e cioè che il Governo giallo-verde era dominato da Salvini. E un elettore poco attento esprime consenso anche solo a sensazione. Pensa “mi piace questo Governo”, allora sostengo chi lo comanda. Alla percezione sbagliata contribuiva inoltre la visibilità mediatica di Salvini con le sue “menate” sull’immigrazione. Che pagavano. Perché molta opinione pubblica era ed è contro gli sbarchi senza controllo. La simpatia verso i 5stelle c’era comunque da parte di tanto elettorato non condizionato dall’establishment politico-mediatica.
La caduta di quel Governo, per mano di Salvini e per l’insolazione presa al Papetee, non distrusse solo quel progetto ma trasfigurò il Movimento. Che da allora non ne azzeccò più una. Non tanto per il Governo Conte 2 col PD , ma perché quel Governo nasceva con la metastasi renziana dentro. Poi il Governo Draghi e la follia di Grillo di considerarlo “grillino” fu il colpo di grazia. Ovviamente anche Salvini si autodistrusse spianando la strada alla Meloni.
Insomma il Conte 1 è stato il miglior Governo della Seconda Repubblica, non il Conte 2. Nè i Governi Prodi o D’Alema. Tanto meno i Governi Berlusconi o tecnici.
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Pabkenorww
👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
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