
(di Milena Gabanelli, Simona Ravizza e Alessandro Riggio – corriere.it) – «Non c’è futuro per i popoli europei se non nell’Unione». Sono parole di Jean Monnet, universalmente considerato il padre della Comunità Economica Europea. Era il 1950. Da allora si è costruito molto, e oggi l’Europa è messa di fronte a nuovi rischi: come si intende affrontarli? L’esito delle elezioni dell’8 e 9 giugno orienterà il futuro dell’Europa, che non potrà mai essere più forte e democratica se metà della popolazione non va a votare. Se guardiamo all’Italia vediamo che nel 2022 l’astensione alle Politiche arriva al 36,1%. I cittadini dunque votano sempre meno, e ancora di meno alle Europee: nel 2019 non va alle urne il 45,5% della popolazione contro il 29% del 2004.
Chi vota per la prima volta
In tutta la Ue, su 359 milioni chiamati complessivamente alle urne, ci sono 23 milioni di giovani che voteranno per la prima volta. La tendenza, soprattutto nei Paesi fondatori, è che l’astensione sotto i 35 anni diminuisce. In Italia i 18-34 enni sono 10 milioni, di cui quasi 2,8 nuovi giovani elettori. Cosa possiamo aspettarci da loro? Insieme a Davide Angelucci (Unitelma, La Sapienza) abbiamo elaborato i sondaggi elettorali dell’Italian National Election Studies (Itanes) e del gruppo di ricerca dell’European Election Studies (Ees) che fa capo a istituzioni accademiche di tutta Europa.
I dati mostrano che gli over 35 sono decisamente più interessati alla politica interna, mentre dai 35 in giù le elezioni Europee vengono considerate importanti al pari delle Politiche. Si può quindi affermare con ragionevole certezza che i più giovani non considerano il voto per il Parlamento europeo solo un referendum che esprime il gradimento sul governo di turno; cosa che invece purtroppo emerge dalla campagna elettorale, dove lo scontro politico ruota più sulle questioni interne che sul potenziale della Ue.
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Il peso dell’Europarlamento
Guardiamo le ultime tornate elettorali: nella fascia 35-54 anni alle Politiche del 2018 si astiene il 31%, e il 44% alle Europee 2019. Anche per gli over 55 l’astensione alle Europee aumenta: si passa dal 25-28% al 36%. Fra i 18-34 enni alle Politiche 2018, Europee 2019, e Politiche 2022 l’astensione è del 38-40%, cioè praticamente la stessa, indipendentemente dal fatto che si tratti di votare per eleggere il governo italiano o chi ci rappresenta a Strasburgo.
Andiamo ora a stringere il campo sugli Gen Z, cioè i nati dal ’97 al 2012. È la generazione che si mobilita contro il riscaldamento climatico con i «Fridays for Future», la difesa dei diritti umani e Lgbtq+, condanna il body shaming e il bullismo. Sono soprattutto questi giovani che adesso devono assumersi la responsabilità di scegliere da chi vogliono essere rappresentati per l’Europa di domani, altrimenti qualcun altro lo farà per loro. Hanno debuttato in massa alle Politiche 2022 dove i nuovi elettori sono stati 4,7 milioni: ebbene in quell’occasione l’astensione della loro generazione è scesa al 35%. Un segnale che fa ben sperare. Ma cosa ha fatto la Ue per i giovani?
Dall’Erasmus ai tirocini retribuiti
Dal 1987 l’Erasmus cioè il «Programma di azione della comunità europea per la mobilità degli studenti universitari», suggerito dagli insegnanti italiani Domenico Lenarduzzi e Sofia Corradi, ha permesso a 15 milioni di ragazzi di frequentare gratis un’università straniera. E dal 2014 il programma è esteso anche agli studenti delle scuole superiori. Tra il 2021 e il 2027 sono stati messi a disposizione 26 miliardi in borse di studio per 10 milioni di studenti (qui). Una costola dell’Erasmus è DiscoverEU, più conosciuto come il vecchio Interrail, che per il 2024 ha un fondo di 41 milioni. Il programma offre ai 18enni il biglietto del treno valido un mese per visitare i Paesi della Ue (qui). Dal 2018 ne hanno usufruito quasi 250 mila giovani. I candidati devono rispondere a un quiz riguardanti la Ue in generale, e altre iniziative dell’Unione europea rivolte ai giovani. Il portale Erasmusintern.org mette a disposizione apprendistati o tirocini retribuiti, in tutti i Paesi membri e in altri come la Norvegia. E proprio sui tirocini, che oggi in Italia hanno come cifra garantita per legge solo 300 euro mensili, il Parlamento europeo si sta impegnando per varare una normativa che garantisca una remunerazione in grado di coprire le necessità incomprimibili (cibo, vestiario, alloggio, trasporto) e in base al costo della vita dei singoli Stati (qui). E’ attivo il fondo di 1 miliardo per dare a 270 mila giovani un’esperienza di volontariato retribuito dai 2 ai 12 mesi (qui e qui) nei Paesi Ue. Per chi vuole mettersi in proprio c’è la possibilità di accedere a un microprestito di 25 mila euro (tecnicamente si chiama «Strumento Progress di microfinanza», qui pag. 80).
Green Deal
L’Europa è stata la prima a preoccuparsi della salute del pianeta in cui vivranno i giovani, imponendo la riduzione delle emissioni inquinanti. E gli altri Paesi hanno poi dovuto fare altrettanto. L’obiettivo Ue è di ridurre le emissioni nette di gas serra entro il 2030 almeno del 55% rispetto al 1990. Per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Non a caso lo strumento con cui sta finanziando con 1000 miliardi il costo della transizione ecologica per cittadini e imprese (qui) si chiama «Next Generation Eu».
Acquisti online e Internet
L’Unione Europea promuove le connessioni Wi-fi gratuite in piazze, biblioteche e negli edifici pubblici con finanziamenti di 15 mila euro per ciascun Comune che fa decollare i progetti (qui). Quando si esce dal proprio Paese e si entra in un altro della Ue, dal 2017 non si pagano più costi aggiuntivi sui servizi telefonici grazie al regolamento Ue che consente di usare lo smartphone pagando la stessa tariffa di casa propria. Dobbiamo a una norma dell’Unione (qui) la possibilità di restituire entro 14 giorni gli acquisti fatti online, senza dover fornire alcuna giustificazione.
Per le donne
Ci sono poi le categorie dei grandi astensionisti: donne, disoccupati, il Sud. Una donna su due alle ultime Europee non ha votato (contro il 27% degli uomini). Eppure il nostro Paese ha incassato 14,8 miliardi dal Fondo Sociale europeo 2021-2027 (qui e qui): una parte di questi soldi devono essere spesi per incrementare la parità di stipendio e l’occupazione femminile che, secondo i dati Eurostat, è messa malissimo. Tra i 20 e i 64 anni in Italia lavora solo il 56,5% delle donne contro il 70,2% della media Ue. Anche il divario tra l’occupazione maschile e quella femminile è di 19,5 punti, quasi il doppio della media Ue, che si ferma al 10,3% (qui). Grazie ai contributi Ue molte donne hanno potuto avviare un’impresa; altre hanno potuto espandere la propria attività accedendo ai fondi del Programma Cosme, che riconosce alle imprenditrici un punteggio più alto. Ci sono poi i 10 giorni di paternità retribuita. Quando nell’aprile 2019 la Plenaria approva le nuove misure – che per facilitare la conciliazione tra lavoro e vita di famiglia prevedono per il padre o il secondo genitore equivalente, se riconosciuto, il diritto a ricevere in busta paga il 100% dell’intera retribuzione per 10 giorni dai 2 mesi precedenti la data presunta del parto ed entro i 5 mesi successivi(qui) – la durata del congedo in Italia è di 5 giorni. La direttiva è stata recepita a partire dal 2021 (qui).
Fondi per i disoccupati e il Sud
Fra i disoccupati l’astensione alle ultime Europee è salita al 55% (più 11 punti rispetto al 2014), contro il 38% di chi un lavoro ce l’ha. La Ue li aiuta a trovare un impiego attraverso i fondi per i corsi di inclusione digitale; alle Regioni ha elargito 4,9 miliardi tramite il Pnrr, da spendere entro il 2025, per la formazione e riqualificazione professionale di 3 milioni di disoccupati (qui). Vediamo infine chi non vota in base alle circoscrizioni elettorali: alle Europee 2019 l’astensione al Nord è del 37%, quasi del 42% al Centro, del 53,5% al Sud e del 65% nelle Isole. Ebbene, da dove arrivano i fondi strutturali e di coesione destinati allo sviluppo territoriale, economico e sociale delle Regioni meno sviluppate? Da Bruxelles. Solo per il 2021-2027 si tratta di ben 30 miliardi (qui). Se poi le Regioni del Sud non li utilizzano non è certo colpa della Ue.
Benefici per tutti
Oltre alle singole categorie ci sono poi le direttive a beneficio di tutti, a partire dall’adozione degli standard di sicurezza alimentare più elevati al mondo. E non solo sulla trasparenza dell’etichettatura, ma anche sul «Sistema di allerta rapido per cibi e mangimi», il Rasff. In Italia sono arrivati pistacchi turchi e iraniani con alti livelli di aflatossine; carote dall’Egitto con residui di Linuron, un pesticida vietato in Europa; fagioli del Madagascar con Chlorpirifos, una sostanza bandita in Ue perché sospettata di danneggiare il cervello dei bambini (qui): su questi prodotti è scattato l’allarme e sono stati banditi dal commercio. In ogni Paese Ue c’è un punto di raccolta che notifica a tutti gli altri, in tempo reale, i sospetti di eventuali contaminazioni. Se l’Efsa, l’Agenzia Ue per la sicurezza alimentare, conferma la validità dell’alert, tutti gli Stati hanno l’obbligo di ritirare il prodotto. Sono tra i più alti al mondo anche gli standard Ue per il benessere degli animali: norme che coinvolgono soprattutto gli allevamenti intensivi (qui), sui quali spetta poi ai singoli Stati vigilare. Il programma di monitoraggio europeo sui limiti dei pesticidi ammessi per legge è il più completo: ogni anno si analizzano 75 mila campioni di alimenti rispetto a 600 pesticidi diversi.
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Come siamo usciti dagli anni bui
È il caso di ricordare gli anni della pandemia. La Commissione europea ritiene fin da subito i vaccini una priorità nella risposta al Covid incentrando i suoi sforzi sullo studio di un vaccino sicuro ed efficace, e si impegna a negoziare per conto di tutti gli Stati membri. Stipula contratti per 71 miliardi di euro: «Si tratta di accordi preliminari di acquisto – ribadisce la Corte dei conti europea –, in cui la Commissione condivide con il produttore il rischio di sviluppo di un vaccino in tempi più rapidi e sostiene l’allestimento di capacità produttive su vasta scala a carico del bilancio Ue». A fine 2021 gli Stati membri hanno ricevuto quasi 952 milioni di dosi, garantendo così a tutti, Nord, Sud, ricchi e poveri, l’accesso al vaccino. La Ue poteva non farlo visto che la Sanità è di competenza dei singoli Stati, ma cosa sarebbe successo se per esempio la Germania, che è un Paese più ricco, avesse trattato per conto suo e acquistato vaccini prima di noi? Ci sarebbe stata la rivolta dei cittadini, e sarebbe scattata la corsa al rialzo dei prezzi. Per inciso: la Ue è stata l’unica area geografica del pianeta che ha regalato all’Africa 145 milioni di dosi. In quel periodo, nonostante fosse tutto chiuso, non sono mai mancati gli approvvigionamenti perché l’Unione ha garantito il funzionamento della filiera. E come ha fatto il nostro Paese a riprendersi e ripartire? Prima la Bce ha comprato 730 miliardi di titoli di Stato italiani, e poi sono arrivati i fondi del Pnrr, consentendo così l’indebitamento a un costo molto basso.
Il momento è ora
Certo, le istituzioni europee hanno spesso mostrato debolezza, inciampi e disaccordi al loro interno, ma quando si dice: «dov’è l’Europa, perché non fa di più?» è utile sapere che le decisioni le prende chi alza la mano a Strasburgo e a Bruxelles, non a Roma. E un’Europa più forte passa dal Parlamento Europeo, a condizione che sia legittimato da una forte partecipazione al voto.
dataroom@corriere.it
Europa, euro e loro benefici… Mancano alcuni punti “abbastanza” pregnanti , ma fa niente.
https://infosannio.com/2024/06/02/in-quasi-tutta-europa-italia-compresa-si-sa-pochissimo-sui-finanziamenti-ai-partiti/ = sono scesi in campo e lo hanno fatto per noi.
https://infosannio.com/2024/06/02/quel-ributtante-spot-ultra-bellicista-di-ursula-von-der-leyen-per-le-elezioni-europee/ = ci portano in guerra ma lo fanno per noi.
https://infosannio.com/2024/05/31/banche-sempre-piu-ricche-redditi-degli-italiani-fermi-allultimo-anno-della-lira/ = la maggioranza siamo più poveri (comunque NON più ricchi) rispetto 25 anni fa, però lo fanno per noi.
Grazie, non vedo l’ora di correre alle urne per mettere una croce. Bella grossa. ❌
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Grazie! il comitato per la rielezione della guerrafondaia Ursula von der Leyen la ringrazia sentitamente per l’aiuto che ci sta dando. Mi raccomando si dia da fare il più possibile per convincere molti altri a non andare a votare.
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Chi ha capito come funziona il mondo, ops, l’Europa, non ha bisogno della mia spinta, tutt’altro. Caso mai discorsi vacui e promesse elettorali per andare alle urne, cosa che – tra l’altro – io farò, manifestando sommo dissenso. Se lei ha l’ardire di pensare che le guerre siano determinate dal voto…, in modo particolare dal voto italiano, quando sul nostro territorio abbiamo oltre 100 basi USA, anche nucleari, non c’è esempio che io possa farle per smentirla.
N.b.: una piccolissima chiosa. L’Italia è il Paese europeo che ha il maggiore fatturato per produzione armi: Leonardo, partecipata al 30% dallo Stato, è la tredicesima al mondo. Cioè… siamo tutti “parrucchieri” ma vorremmo un mondo di calvi. Vorrei concludere con l’aforisma di Orson Scott Card, ma qualcuno in passato si offese, quindi… Buona crocetta a tutti.
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👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻 applausi a scena aperta! Un altro che gá capio tuto!! Grandeeeee!! 🤬🤬🤬🤬🤬🤬
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@Mokj Cukj anziché mettere in sequenza una serie (inutile) di emoticon, prova con parole tue a spiegare al sottoscritto quali esperienze hai vissuto, tali da farti pensare che con il voto qualcosa possa cambiare nelle politiche europee, quando la mia d’esperienza dice che oltre 40 anni di elezioni non hanno cambiato un c@zzo nemmeno nel ns. Paese. Anzi, persino i risultati di un referendum – massima espressione democratica, ancor più delle elezioni, in quanto viene fatta domanda precisa all’elettore – vennero ignorati… Ebbene, quando riuscirai a mettere meno faccine e più argomenti, forse potrà esserci confronto.
N.b.: tra l’altro, ipocritamente, non insulti nella forma però nella sostanza sì. “Un altro che gá capio tuto”, dopo aver sugà el Canal, vallo a scrivere a tuo fradèl.
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Pino, servirebbe a qualcosa ripetere quanto da tempo molti in questo contesto spiegano? Ci provo.. Dico solo: astenersi dal voto, fa sì che tutto rimanga uguale.. abbiamo una possibilità che ci spetta di diritto, il voto del dissenso!! Se tutti coloro che si astengono andassero a votare, allora potremmo capire se lo stato delle cose deve rimanere uguale o può cambiare! Se tu non voterai perché tutti ti fanno “schifo”, voterai ugualmente per chi ti fa schifo maggiormente pur non votando e nulla cambierà.. volete capire che è necessario votare? Perché non riuscite ad andare oltre al vostro pensiero e comprensibile incazzatura! Nessuno vi rappresenta nella totalità? Impossibile! Ci sarà pur qualche cosa che vi può rappresentare in un partito o movimento!! Secondo me c’è è che siete sfiduciati.. proviamoci almeno, proviamoci a scardinare il sistema siamo ancora in democrazia diamo una possibilità!! Volete la guerra? Davvero? Se tutto rimarrà così allora ci andremo veramente! Avete voi astensionisti una immensa responsabilità! Non siate ignavi fatelo almeno per le future generazioni! Io mi sto impegnando moltissimo per dare il mio piccolissimo contributo e lo faccio non per me ma per mio figlio e per i figli degli altri! Non siate egoisti non pensate solo a voi stessi e alla vostra insoddisfazione, nei confronti di una politica che vi fa schifo!! Siate responsabili nei confronti di tutti!! P.s. se ti sei offeso mi spiace ma sono incazzata nera e anche io perdo le staffe!!
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P.s. ti ho risposto ugualmente.. anche se so che non conterà nulla.. ognuno si tiene il proprio pensiero! Ma io sarò in pace con me’ stessa perché so di aver fatto tutto il possibile nel mio piccolo.. tu non lo so..
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ho dimenticato!! Ci sono stati referendum che sono stati applicati invece, vedi le azzate si sparano a random!! Divorzio, aborto, nucleare.. tanto per fare qualche esempio.. tea poco anche l’autonomia differenziata.. che purtroppo non sarà quella per cui ho votato anche io ma sarà completamente un’altra cosa ma questa è un’altra storia.. se c’è un’ampia maggioranza come c’è ora purtroppo vedi come si fanno le cose!! Eccome si fanno!! Ora stanno distruggendo l’Italia proprio grazie a chi si astiene!! GRAZIEEEE DAVVERO!!
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Non si vive senza una guida, quello si chiama anarchia! E l’anarchia è caos! Se voi comunque vivete in un parse che è ancora per poco, democratico è perché persone coraggiose, sono morte per la nostra libertà! Non dimenticarlo!
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@Mokj Cukj il valore delle elezioni, soprattutto in Italia, oltre che dai risultati ignorati di un referendum, è stato determinato in modo definitivo in questo ultimo trentennio, dove un’alternanza ha prodotto sempre stessi risultati: sul “ring” mediatico si danno pestoni, per dividere i cittadini, poi dietro le quinte si stringono le mani. Patto del Nazareno e della crostata docet. Che poi tu, fondamentalmente, non hai ancora compreso due cose
1) le politiche europee non saranno di certo determinate dal voto italiano; il nostro Paese in Europa conta niente e se pensi di poterti togliere il giogo USA votando 5 stelle…, beh, ricordati che loro ne hanno 50… e che, dal dopoguerra, fanno il bello e cattivo tempo dove e quando vogliono, remember votazioni non gradite in Sudamerica? Pensi che lascerebbero in mano l’Italia, che è la nazione con più basi americane fuori dal loro territorio, compreso DUE nucleari, in mano ad un’amministrazione antiamericana? Suvvia, siamo seri, per favore.
2) che io e altri astenuti si vada a votare o meno non cambierebbe una beata mazza!! Cioè, tu speri che chi non andrà a votare, dovesse recarsi alle urne, voterebbe 5s e non gli altri schieramenti? Ma dico, stai scherzando? Le persone non si recano alle urne per i motivi più disparati, ne conosco per così che, delusi da PD, Meloni o Salvini non andranno, ma se fossero costretti voterebbero quei partiti. Il M5s sta sulle balle a milioni di elettori, credimi. E’ proprio logica matematica: il 50% di elettorato è più che dimostrativo di un risultato finale. Mai guardato le proiezioni delle elezioni? Già quando hanno fatto lo spoglio di poche decine di migliaia di schede sono in grado di dare, con minima approssimazione, i risultati finali.
Infine, l’ho già scritto MILLE volte ma tutto tace, per non dovervi arrampicare sugli specchi… Il sottoscritto iniziò a sostenere i 5s dal 2006 (quando molti che oggi strepitano a loro favore votavano sinistra o destra, incredibile). Nel 2019 hanno vinto e dopo nemmeno DUE anni oltre la metà dei parlamentari eletti erano transumati in altri gruppi a far altro… Poi, governo Draghi sono venuti a meno ad una promessa per me inderogabile, ovvero “mai con Berlusconi” mentre con lui, Pd, ed i 2 inguardabili Matteo hanno fatto governo. Se a te sta bene tutta questa ipocrisia…, vai alle urne e vota, e lascia stare la Brexit, gl’inglesi hanno tutt’altra concezione del referendum. Non è che un pneumatico, per essere definito affidabile, deve andare bene 9 volte su 10, perché una volta, magari a 130 l’ora, potrebbe scoppiare, eh? UN referendum ignorato basta e avanza, oppure facciamo come i bambini, “va beh, per questa volta non vale”?
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okkay hai ragione tu!!
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@Mokj Cukj avrei preferito risposte nel merito, evidentemente non trovi argomenti, in quanto ho scritto verità incontestabili. Anni 70/80/90 e persino primi anni 2000 si recavano alle urne da oltre il 90% fino un minimo superiore comunque all’80… COSA CAMBIAVA? Nulla, continuo degrado politico, ipocrisia imperante, da sempre. Poi: è forse falso che oltre metà degli eletti (con il mio por..to voto!) nei 5s sono transumati in altri gruppi? E’ forse falso che, dopo aver spergiurato che mai e poi mai si sarebbero alleati con Berlusconi, perché da decenni rappresentava la peggior politica in Italia, si sono seduti accanto a lui? Vota, nessuno lo vieta, come nessuno vieta di annullare la scheda. Tu vivi sperando che votare “X” farà cambiare la storia, quindi ti scagli sempre e solo contro “Y” e “Z”. Chi vota “Y” fa stesso ragionamento e uguale chi vota “Z”. Il sottoscritto, da sempre, pensa che solo disgiunti da qualsivoglia partito si possa giudicare obiettivamente, per scendere in piazza senza bandiere. Non un milione, non 5 ma decine di milioni.
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non rispondo a chi vuole avere ragione a tutti i costi.. ciò che dovevo scrivere l’ho scritto.. sai ora devo andare, l’organizzazione della serata su Conte e la proiezione del film sono importanti per una sciocca come me! Organizzare una campagna elettorale per il territorio non è semplice..
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@Mokj Cukj guarda, penso abbia scritto uno dei concetti più assurdi letti in questi ultimi anni. Perché TU non vuoi avere ragione? E, sinceramente, non capisco perché ti sia data della “sciocca” da sola… A me piace discutere nel merito, comunque nex problema. Quanto al tuo impegno per la campagna, auguri… so bene di cosa parli, proprio per questo sto a debita distanza. Buona serata.
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Buongiorno,
@pinolucino
Una cosa è considerare l’Europa come istituzione un altro criticare chi in Europa agisce fuori da essa.
Sono due ambiti differenti.
Il programma Erasmus ha consentito qualcosa che NON sarebbe mai stato possibile senza un punto di riferimento, un aiuto, un finanziamento.
Sono il futuro quei giovani che ne hanno usufruito.
A chi li ha preceduti NON è stato dato.
Limiti?
Certamente, ma sulla strada migliore possibile.
La lotta al Covid-19 NON sarebbe stata possibile ognuno per sé: qualcuno si sarebbe “salvato” altri, molti altri, no.
Limiti?
Certamente, perché ci si è fermati al minimo sindacale, perché il costo dovevano essere basso, i brevetti andavano immediatamente NON riconosciuti, la gamma di vaccini doveva essere più ben distribuita tra diverse tecnologie.
Ma gli stati africani che da soli NON avrebbero potuto far altro che contare i morti quotidiani, hanno ricevuto milioni di dosi gratuitamente, assistenza e filiera derivante.
Dosi che hanno salvato milioni di persone.
Senza una regia centrale NON sarebbe accaduto.
Limiti?
Certamente, perchè NON sono state accolte le istanze di chi quotidianamente opera per l’assistenza sanitaria come le centinaia di organizzazioni no-profit sparse (Emergency è solo una) che avevano chiesto la moratoria, lo stop ai brevetti, l’abbassamento dei costi and so on.
Io non voterò, scelta individuale, perché non vedo forze omogeneamente “concepite” e in grado di far nascere qualcosa che essendo la nemesi di tradizioni, storie, eredità, anche “storture”, “crimini”, “abusi” è estremamente difficile da costruire.
Ma non esiste alternativa.
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Gentile Stefano buongiorno, scusami (possiamo darci del tu? Io non sono un ragazzino e trovo decisamente più facile un confronto formale sulle idee, non sull’etichetta!) però faccio fatica a capire anche se… capisco!! 😉 Non mi sembra di aver parlato, tanto meno criticato, il progetto Erasmus (tra l’altro mia moglie insegna all’università e l’Erasmus fece agli albori della creazione), mentre per la questione COVID avrei molto da dire ma non è questo il thread, mi sembra. Poi, onestamente, acqua passata non dovrebbe macinare più, “let mi roll it”, vale anche per me. Ho usato il condizionale in quanto non è detto non si debba nuovamente incrociare un periodo nefasto come è stato il biennio 2020/2022. Tu non voterai, quindi qual è il vulnus? Dove sbaglio, quale offesa (ironico) arreco a chi si comporterà come il sottoscritto? Non voterò nemmeno io per “scelte personali” come le tue: dunque alcune scelte sono “personali” ed altre sarebbero…”impersonali”? Ciao, buona giornata.
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Let me roll it, ovviamente. Sorry(di)!
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Perché ci deve essere per forza un vulnus?
Forse non sono stato chiaro io.
Bisogna separare quello che i partiti o movimenti hanno sbagliato a fare in Europa AL DI FUORI della istituzione UE.
Dal suo commento originale, ad esempio, se ne deduce che uno dei problemi per Lei è il finanziamento “nascosto” dei partiti in ogni singolo paese
Cosa c’entra con la istituzione Comunità Europea?
Il Post della Gabanelli tratta della istituzione ed elenca, dettagliando alcune sue capacità.
Io ne ho riprese alcune che sono proprie di quella Istituzione e non perché Ella caro collega ne abbia parlato magari contestandole.
E’ a sé stante.
Se reputa più importante la vergogna del finanziamento ne scriva ma non lo colleghi al funzionamento, buono o cattivo della istituzione UE.
Il fatto che i partiti che esprimono i rappresentanti nella istituzione abbiano “scheletri” nell’armadio non determina il malfunzionamento della istituzione UE.
Se così fosse, nessuna istituzione sovranazionale sarebbe “salva”: anche all’ONU ci sono STati con partiti “corrotti”, così come nell’UNCHR, UNRWA, come nei BRICS, come nel Commonwealth, come nella Lega Araba and so on.
Guardi, io e Lei siamo solo due, pensare che in qualche modo si possa recare offesa a milioni di altri è una sopravalutazione massima.
Quello che ci fa diversi è che, per Lei, almeno così intendo, la istituzione UE comunque non va, non deve esistere, è una “fregatura”.
Per me no, l’istituzione è una cosa che va mantenuta e migliorata, istituzione che ha enormi limiti mica un letto di rose, mentre i partiti che esistono in Europa sono altro.
Alcuni di questi partiti, corrotti oltremisura, neanche sono presenti nella istituzione UE.
Per paradosso, se tutti i partiti corrotti fossero non presenti nella istituzione UE per magia la istituzione UE sarebbe perfetta? Non avrebbe limiti? Soddisferebbe tutti i cittadini Europei?
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Ne parlo volentieri io, Pino…
OT:
Cancro e vaccini, storia di una censura
Date: 3 Giugno 2024Author: ilsimplicissimus 6 Comments
Mi chiedo sinceramente cosa sappiano di quella che viene chiamata “scienza” coloro che l’hanno privata del dubbio metodico, ovvero della sua natura, per metterla sugli altari dei riti sacrificali della medicina. Oggi tratteremo un capitolo di questa nuova religione e del modo con cui vengono esclusi gli studi apocrifi, ovvero quelli che non tengono conto che il dio padre di tale culto è il denaro. Come dovremmo sapere, ma è difficile sapere visto questa realtà viene trattata come “disinformazione” da tutti coloro che hanno guadagnato e ancora guadagnano sui vaccini, i casi di cancro, oltretutto particolarmente aggressivo, metastatico e dunque più facilmente mortale, sono aumentati in maniera tragica a partire dal 2021 ovvero dall’inizio della sierizzazione di massa, particolarmente nelle persone sotto i 45 anni.
Tanto per riportare alcuni numeri britannici dove un comitato di matematici e statistici ha studiato la questione avendo a disposizione per legge i dati pubblici, la situazione – poi riproposta in un libro – è questa:
Questo è un fatto: il turbo cancro provoca più morti. A cosa sia dovuto tale fenomeno dovrebbe essere tema di analisi e di studio e di certo una parte di colpa va al collasso dei sistemi sanitari che hanno rinviato le cure necessarie in caso di tumore. Ma a quanto pare la scienza è libera solo finché non scopre nulla che contraddica gli interessi economici: ecco perché uno studio dell’ottobre 2021 sul cancro e sulla vaccinazione contro il Covid è scomparso misteriosamente con metodi che ricordano l’inquisizione. L’articolo riguardava il potenziale dei vaccini Covid di provocare il cancro, ma non si poteva permettere che i risultati fossero pubblici e la censura è stata applicata in violazione di qualunque etica accademica e di qualunque buona pratica scientifica. La giornalista Rebekah Barnett, che ha rivelato lo scandalo, spiega che esso coinvolge l’Università di Stoccolma, il rinomato editore scientifico MDPI e un alto funzionario del National Institutes for Health (Nih) americano, quello dominato da Fauci per intenderci.
La storia inizia nell’ottobre del 2021 quando un importante articolo scientifico venne pubblicato sulla rivista peer-reviewed MDPI Viruses evidenziando che la proteina spike – che i sieri genici fanno produrre alle cellule umane spesso in maniera incontrollata, molto più vasta e duratura del previsto – interferisce in maniera negativa con i fattori di riparazione dei danni al Dna, favorendo perciò l’insorgere di mutazioni di tipo tumorale. Lo studio, successivamente confermato da altre ricerche, attirò l’attenzione diffusa a causa delle sue implicazioni sui tumori derivanti dall’esposizione ripetuta a vaccinazioni Covid. Ma la scoperta era assai pericolosa per la reputazione dei sieri a mRna e così ci furono fortissime pressioni e minacce perché il lavoro intitolato “SARS-CoV-2 Spike Impairs DNA Damage Repair and Inhibits V(D)J Recombination In Vitro” prodotto dalla dottoressa Hui Jiang dell’Università di Stoccolma e dalla dottoressa Ya-Fang Mei dell’Università di Umeå, venisse ritirato. Da un fitto scambio di email, viene fuori che sia l’Università di Stoccolma, sia lo stesso editore, pretesero su insistenza anche Nih, che la ricerca venisse ritrattata e di fronte alle esitazioni, anzi al rifiuto degli autori, decisero di ritirare lo studio senza il loro consenso, cosa che costituisce una violazione dì tutte le regole dell’ambiente scientifico. Per evitare il licenziamento le due ricercatrici alla fine hanno accettato di ritrattare, ma ora che altri studi hanno analizzato gli stessi problemi e sono giunti a risultati simili , hanno deciso di rendere pubblico il loro caso che certamente non è isolato.
Ora per chi non ha idea di come si svolge la ricerca questa storia potrà apparire marginale, ma in realtà rende fin troppo chiaro quale sia la situazione nella ricerca medica che ormai è ostaggio delle multinazionali farmaceutiche così come lo sono gli editori che pubblicano gli articoli, gli atenei, i media e infine le burocrazie di controllo che non svolgono più alcuna attività scientifica e si limitano a prendere la “propina” per il loro assenso a qualunque cosa.
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Con tutti gli effetti collaterali che hanno questi vaccini, è sorprendente che l’umanità sia sopravvissuta alla “sierizzazione di massa”.
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Ho usato il termine “vulnus”, per estremizzare un concetto non certo perché mi sia sentito offeso: dai, Stefano, mi fossi risentito non avrei risposto pacatamente. Il concetto è che non voterai, io non voterò, dunque cosa serve puntualizzare motivazioni che giocoforza saranno divergenti? Avessimo stesse identiche ragioni saremmo gemelli… “a nostra insaputa”, argomento che tanto piace ai politici. L’Europa doveva essere costruita dalle fondamenta, quindi “nazione” omnicomprensiva, magari qualche “difettuccio” da correggere e non colabrodo di contraddizioni! Prima di una moneta e l’abbattimento dei confini, ogni SINGOLO aspetto avrebbe dovuto venire considerato, in primis tutta una serie di regole condivise e inviolabili su ogni argomento. Poi, dopo decenni e decenni di confronti (diciamo come fu per la costruzione della Costituzione italiana) avrebbero dovuto procedere. Leggi europee che dovrebbero essere sovrannazionali vengono bellamente calpestate e proprio nel periodo covid una – molto stringente – venne bellamente disattesa dal ns. Paese, perché non propedeutica alle leggi varate. Torno a ripetere: ho forse scritto che l’Erasmus non fu bellissima creazione, ben prima però dell’abbattimento dei confini? Confini che, secondo convenienza, vengono nuovamente delimitati, con la milizia o costruendo barriere, da nazioni “europee” se i migranti che sbarcano sulle nostre coste diventano troppi? E dovrei recarmi a votare, sponsorizzando un’inutile e demagogico carrozzone nel quale non credo minimamente? Lascio a te il compito… anzi no, scusa, non andrai! 😉
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Scusa collega,
Perchè ripeti che avrei criticato Lei sull’Erasmus?
Ho già detto he ho esposto una capacità positiva e relativa attività per evidenziare un suo pregio NON certo in contrasto ad un suo scritto!
Magari qualche difettuccio e non colabrodo di contraddizioni, doveva essere dalla nascita omnicomprensiva.
Non doveva essere limitata ad una moneta unica e l’abbattimento dei confini.
Mischia troppo concetti insieme con il rischio di creare caos.
Non c’è stato mai abbattimento dei confini, non sarebbe possibile anche tecnicamente.
Omnicomprensiva, stesso come sopra.
Non si può abbattere il sistema vigente in ogni singolo Stato, pensi solo che noi siamo una repubblica Parlamentare e, per ora con tre poteri formalmente separati.
In Europa ci sono 6 Monarchie, In Spagna la magistratura è assoggettata al potere politico formalmente.
In Francia chi comanda è uno, anche militarmente.
In Germania il governo dei singoli “mini stati” a volte è superiore a quello centrale.
Le dimensioni di abitanti paesi tipo L’Estonia sono infinitamente più piccole dell’Italia,
Quale modo centrale sarebbe omnicomprensivo?
Datosi che non ci può essere un’Europa “monarchica”, neanche presidenziale quale sarebbe il “comun gestire”?
Le leggi sovrannazionali esistono e sono anche rispettate, anche se non “immediatamente”, il caso Salis sta lì a dimostrarlo.
Non ci sono TUTTE quelle necessarie, se ne dovrebbero fare altre.
Purtroppo, per quanto ho scritto sopra alcune regole sovranazionali non possono proprio esistere.
In che lingua dovrebbero svolgersi i normali processi amministrativi? Il tedesco, il francese, uno dei tre Paesi Bassi an so on?
Il cittadino belga che entra in un processo in Italia e NON conosce l’italiano, né le regole italiane “strette”, “nazionali” e commette una semplice infrazione, come può “capire” il senso logico delle regole e non certo solo la loro traduzione?
Non può.
E questo vale anche al contrario.
Se legge un libro di Storia utilizzato nelle scuole Austriache la narrazione di cause ed effetti della Prima Guerra Mondiale è tutta un’altra rispetto al nostro.
Chi ha ragione?
Cosa facciamo una via di mezzo?
E per gli altri Paesi, quale dovrebbe essere il giudizio?
E lo stato speciale di quel pezzo di Austria in Italia che è il Sud Tirolo come si giustifica in modo Europeo?
I confini NON sono stati “abbattuti” neanche negli USA che sono un po’ più vecchi della comunità Europea.
Bisogna cercare di cambiare il possibile, NON possiamo chiedere alla Spagna di eliminare il Re ed imitare noi che l’abbiamo mandato via.
Alcuni passi importanti sono stati fatti come l’Europa Ai Act che ha senso perché guarda principalmente al futuro.
Chi ne sa qualcosa ?
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@GATTO ciao, non ho voluto riaprire polemiche che, a questo punto, sarebbero inutili. Sai come la penso, mi sembra, per cui… Quello che volevo sottolineare è che l’Europa risulta essere un carrozzone inutile, ed è perfettamente superfluo, anzi ossimoro, disgiungere l’Europa… dell’Erasmus dall’Europa dei vaccini, della guerra o altro, quando l’articolo stesso chiama alle urne parlando – guarda caso – SOLO di quello che funziona: dunque l’Europa “che funziona” è propedeutica al voto mentre tutto quanto non funziona no? La classica ipocrisia, crassa e inutile per chi sa leggere oltre l’articolo che, forse, non mi aspettavo dalla Gabanelli. Poi, è veramente ridicolo pensare che il voto all’europee (e, nuovamente sottolineo, il voto italiano!!) possa cambiare dinamiche che la stessa Europa non può controllare, visto che siamo una specie di “protettorato” USA… e getta. Comunque, dato che hai tirato fuori l’argomento, la UE diede una regola – tra l’altro avrebbe dovuto essere recepita da tutti gli stati membri, in quanto sovrannazionale – secondo la quale nessun Paese avrebbe dovuto costringere o usare metodi coercitivi, per far vaccinare i cittadini(1). Ebbene, l’Italia lo recepì in pieno (ironico) e avendo come primo articolo della Costituzione (i primi dodici, ricordo per gli smemorati, sono FONDAMENTALI) “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” quale normativa misero per cercare di costringere più persone possibili a vaccinarsi? Un green pass che costringeva una persona a vaccinarsi per potersi recare sul posto di lavoro, mentre come cliente NO. Potrebbe sembrare una barzelletta, invece… lo è davvero! Inguardabili, inqualificabili, vergognosi, tanfo di marcio che riusciresti a sentirlo prevalere anche a Malagrotta.
(1) Della questione, ovvero la normativa europea, fu analizzato dallo Studio Cataldi, riconosciuto come superpartes anche nel trattare casi spinosi. Naturalmente, a parte loro, non ne parlo praticamente nessuno.
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“Associare OGNI morte prematura alla reazione al vaccino…”.
Questo è il livello delle rettifiche del deprimente faRt checker. Il tutto condito con l’espressione intelligente della facciona di San Piero Angela da Paperopoli, il cui attributo iconografico è l’ingranaggio.
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Stefano, mi sembra che stiamo facendo a gara a non capirci, quindi è inutile discutere. Innanzitutto, per cortesia, se vuoi colloquiare con me utilizza il “tu”, perché militare l’ho finito da un pezzo, dunque ho piacere parlare (e discutere) con chi – non potendoti guardare negli occhi – riesce a scrivere con meno formalità. Se non riesci… beh, ci sono altri utenti interessanti…, o forse no, tuo esclusivo giudizio! 😉Grazie mille!
Detto questo, parli di Erasmus già dal primo commento per elogiarlo: avevo scritto qualcosa contro? Non è che si possono usare argomenti – come fatto dall’articolista – per chiamare all’urna i cittadini e rifiutarne altri, che con la politica hanno strettissima attinenza, dicendo “no, questo non c’entra”. Cosa non c’entra Stefano, che siamo un continente subordinato agli Stati Uniti? Che con l’ingresso nell’Euro l’italiano medio si è impoverito? Che il parlamento europeo è un grandissimo carrozzone dove nessuno conta nulla – però quanto c@zzo guadagnano? – e i parlamentari italiani ancora meno? Strano però, perché quando viene bene, ho sentito più di un politico affermare “ce lo chiede l’Europa”: sbaglio?
Tu non andrai a votare, per ragioni personali, io ho le mie, quindi di cosa stiamo parlando? Detto che l’Erasmus è stata una bellissima iniziativa, iniziata persino prima dell’abbattimento dei confini e introduzione dell’euro, nel tuo post scrivi, testualmente: “Non si può abbattere il sistema vigente in ogni singolo Stato, pensi solo che noi siamo una repubblica Parlamentare e, per ora con tre poteri formalmente separati. In Europa ci sono 6 Monarchie, In Spagna la magistratura è assoggettata al potere politico formalmente. In Francia chi comanda è uno, anche militarmente. In Germania il governo dei singoli “mini stati” a volte è superiore a quello centrale. Le dimensioni di abitanti paesi tipo L’Estonia sono infinitamente più piccole dell’Italia.., etc.“. Ecco hai elencato tu un’altra sequela di motivi per non andare a votare.
N.b.: lasciamo perdere il covid, perché anche in tale situazione ogni stato ha varato normative differenti, spesso in barba alle indicazioni europee. Repeat, l’UE è un grandissimo carrozzone, ad ognuno scelta libera se… salirci oppure no. Ciao, buona serata.
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Stefano, scusa la postilla però scrivo quando posso (ovvero quando non ho clienti), in quanto sto lavorando. Solo per capire: in sintesi, se ho interpretato bene tuo pensiero, dovrei recarmi alle urne perché il progetto Erasmus, peraltro iniziato nel 1987, che diede vita nel 1994 al primo “Socrates”, ha funzionato? Oppure, avendo deciso di annullare la scheda, le mie preoccupazioni dovrebbero essere altre, non quelle esposte? Cioè, tutto l’ambaradan di politici europei e costi miliardari nel mantenere quel baraccone, si ferma all’utilità di un peraltro meritevole Erasmus, che partì quando per andare in Francia (o altra nazione) si veniva bloccati alla frontiera? Oppure (citando l’articolo) per…”gli acquisti internet, la “Green Deal”, etc. etc., con l’incombenza di una guerra nucleare alle porte, per evitare la quale l’UE non avrebbe nessun potere? Dove andranno in “Erasmus” i futuri giovani, se la cosiddetta Europa unita non serve ad evitare un conflitto che potrebbe diventare nucleare? Ripeto: dovrei andare a votare per proseguire politiche marginali mentre sui grossi temi… Ehhhh, però non si può costringere la Francia a fare questo, non si può dire alla Spagna di…., non vorrai per caso cambiare testa ai tedeschi, ma l’Italia è l’Italia, come la puoi “europizzare”…, però l’Olanda ha diritto di dichiarare che le sue armi inviate in Ucraina potrà usarle per bombardare la Russia, e via discorrendo? Per dirla alla ligure, che andassero a menare dei belini belli lunghi, salvo – dopo le melanzane – non abbiano deciso anche la misura dei “piselli”! 🤔😉 Altroché “mucche in corridoio”, qui abbiamo un t-rex in cucina all’ora di cena e stiamo per sederci a tavola… Ciao, buon appetito!
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Collega @pinolucino,
non è che no possiamo capirci: è che non è possibile per Lei intendere, glielo ripeto per l’ultima vola poi basta, la differenza tra istituzione e formazioni politiche che la popolano anche “indebitamente”.
Ella, @pinolucino, ha un copione che recita “non voterò, non vado a votare perchè la istituzione è un ossimoro, ci portano alla guerra nucleare, ci fregano i soldi per non far niente” and so on.
Siccome deve dargli una “via d’uscita” cerca di scaricare su di me quello che dice il Post come se lo avessi scritto io, come se io lo condividessi.
Le ho detto, che personalmente non andrò a votare e ho spiegato perchè, Ella si inventa che abbia invitati Lei a votare e tira giù una serie di cliché degni del più antiquato repertorio democristiano.
Continua a non voler capire che il mio riferimento all’Erasmus, ma potrei citarne altri, è al programma che ha consentito una condivisione lata di culture, spesandola, finanziandola.
Per Lei diventa un baraccone, un’illusione: a quando non un altro modo per “fregare più soldi”?
Visto che lo ha scritto Lei, la sua compagna è stata retribuita tramite questo “baraccone”? Anche Lei ha “fregato soldi”, sfruttando un ossimoro? Aveva coscienza che stava lavorando per una inutile istituzione che andrebbe smantellata altro che distributrice di soldi a vanvera?
Sulla politica “estera”, mi perdoni, non ne capisce nulla.
Se non all’iterno della UE, la Slovenia, l’Estonia, la Slovacchia quanto potrebbero fare per interrompere la guerra “Ucraina Russia”, quanto potrebbero fare per evitare un conflitto nucleare agendo singolarmente visto che come dice Lei TUTTA la UE non server ad evitare un conflitto che potrebbe diventare nucleare?
Non ce la fa la UE e allora ce la fanno loro, singolarmente?
Poi, la “carrettella” che utilizza, mimando al peggio “Francia non può fare, non si può dire alla Spagna così etc.” non le fa onore.
Ho spiegato i limiti che si devono tenere in conto quando si debbono stringere accordi fra Nazioni, Ella li trasforma in burletta, come se fossero scuse per giustificare che la UE debba restare così come è.
Se Le fa piacere il suono della sua voce, lo dica pure, ma non è che per questo sia vero.
Io do del Lei per educazione, normalmente con colleghi, dottori, ricercatori, amministratori delegati, professori, bidelli, donne di servizio.
Il tu con parenti stretti e amici, compagne.
In un Forum ci siamo io e Lei e tanti altri con differenti età, pensieri, simpatie, storie.
Se pensa di trovarsi in “caserma” solo perchè qualcuno si comporta come si dovrebbe quando non si è “confidenzianti”
Ha un vero grosso problema e io non glielo posso risolvere.
PS:
non scriva fesserie: l’Olanda ha dato il consenso non a bombardare la Russia come vorrebbe Lei per giustificare il castello di carte, ma per colpire le postazioni russe che dalla Russia bombardano l’Ucraina anche quella “civile”.
Non certo per bombardare le città, le case, le scuole, gli ospedali, le centrali elettriche come fa da due anni la Russia.
Se l’Ucraina, ammesso che le utilizzi, non farà questo sarà in tutto e per tutto come la Russia: criminale.
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Basta dire che 4 liste su 10 presentano candidati che non potranno andare al PE, una ha il nome di un morto (FI), un’altra è quella di Bonino che nel 2019 al PE non ci metteva piede, e un’altra è di Renzi (e qui basta la parola). Sono ancora più inutili delle politiche…
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E’ vietato rispondere a ELLA Tufillaro? Chiedo per un amico che prova ma nulla. Gentili moderatori, se consentite ad un piccolo abitante di Creta, che pensa di essere professore (e lo è, ma di sticojoni), di alzare i toni di una discussione, dovreste usare par condicio. Grazie 😉
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Proviamo in risposta ad un mio commento e vediamo se lo passano:
Prossima serie in uscita su Netflix: “Shameless Tufi”, in due parti. Parte prima: Frequentando forum da oltre 20 anni, di piccoli abitanti di Creta pensavo di averne conosciuti abbastanza; in realtà l’ottimismo, ancora una volta, è stato nemico. Oltre ai piccoli ne esistono grandi, grandissimi, incommensurabili… Ricevere lezioni da Ella sTufill@ro, in quanto al sottoscritto piacerebbe “ascoltare la mia voce” quando Ella, da sempre, scrive post che nemmeno la Ella mammà potrebbe sopportare, tanto sono prolissi, noiosi, ripetitivi, logorroici, spesso incomprensibili, è davvero ironico. E’ vero – come altri utenti – sono di periodo lungo, però se a farlo notare è lo “sTufillaro”, diventa ironia del miglior Zelig.” Ridondante (non è un prete, Stefano) interminabile, barboso, uggioso, palloso, insomma sTufillaroso, Ella ha rotto i covoni per anni firmandosi “Senior systems Engineer stef@no tufill@ro (secondo lampione a destra)” come se a qualcuno fregasse qualcosa dell’Ella professione millantata o meno sia! Quindi i problemi li avrei io, semplicemente perché ho chiesto ad Ella se potevamo discutere con forma verbale meno retorica, dato che nessuno sa nulla di nessuno di chi scrive dietro lo schermo? Ed è proprio per questo i vigliacchi alzano i toni, vero Ella?
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Visto che non passano seconda parte del commento, una chiosa sul “buon stufillaro” che si è inalberato perché gli chiesi se poteva passare dal… ELLA al tu e così dimostrando di essere ipocrita, doppio, falso etc. Ebbene, lui marchese del Grillo con marchese ad inizio ciclo, che non vuole dare confidenza, esordisce quasi sempre chiamandomi “COLLEGA”. Sinonimi di collega, che il buon Tufo, senior system engineer tonic, non conosce: “compagno di lavoro, pari grado, collaboratore, camerata, conoscente, amico, socio”… Ma lui, il “tu” lo da solo a compagne, amici… ops, sono sinonimi di “collega”. Penso non ci sia bisogno, in realtà, di aggiungere nulla. C’è chi nasce signore e chi stufillaro e lui, ahimé, lo nacque. Peccato che oltre a “nacquerlo” entra per dar lezioni su Infosannio che, dopo aver letto suo commento, si trasforma in InfoSONNO.
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