E MOSCA – “Colpiti arsenali Nato in Ucraina”

(DI ALESSANDRO PARENTE – ilfattoquotidiano.it) – Kharkiv (Ucraina). Nei gruppi social la buonanotte di venerdì è stata data con i festeggiamenti per il via libera di Stati Uniti e Germania, dopo la Francia, alla possibilità di attaccare in territorio russo con le armi di paesi della Nato e già ieri, secondo quanto dichiara il giornalista russo Voenkor Poddubny che esibisce prove fotografiche riprese anche dalla tv ucraina, sarebbero dieci i missili Himars di fabbricazione Usa abbattuti su Belgorod: sarebbe il primo attacco “ufficiale” quindi con missili di un paese della Nato su territorio russo. Vyacheslav Gladkov, il governatore della regione, ha denunciato diversi attacchi alle infrastrutture energetiche tra gli altri. “Nelle ultime 24 ore, la regione di Belgorod è stata bombardata almeno 95 volte – ha dichiarato Gladkov – e almeno 39 volte da droni”.

Ma una nuova pioggia di fuoco ha incendiato l’ennesima notte di guerra anche in Ucraina, dove un massiccio attacco con missili e droni russi si è abbattuto su cinque regioni arrivando fino ai territori occidentali, tanto da far prendere a Varsavia la decisione di far decollare i caccia polacchi e della Nato per “garantire la sicurezza dello spazio aereo” lungo il confine, mentre la tensione resta alle stelle sul fianco orientale dell’Europa. Mosca ha rivendicato di aver preso di mira gli impianti energetici ucraini e “gli arsenali per lo stoccaggio delle armi occidentali sono stati danneggiati”. Rispondendo con il fuoco alle autorizzazioni date dagli alleati di Kiev – ultimi Germania e Stati Uniti – di colpire in Russia con le armi occidentali.

Secondo l’aeronautica ucraina, nella notte sono stati abbattuti 35 missili da crociera e 46 droni kamikaze russi. Per il ministero dell’Energia gli attacchi hanno messo nel mirino gli impianti energetici nelle regioni ucraine di Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk, Donetsk, Kirovohrad e Ivano-Frankivsk. I russi hanno attaccato inoltre un’infrastruttura critica non meglio identificata nella regione di Vinnytsia, dove è scoppiato un incendio a causa della caduta di frammenti di un drone nemico abbattuto, secondo il capo dell’amministrazione militare regionale, Serhiy Borzov. Nessun accenno agli arsenali di armi che la Russia rivendica di aver colpito. E secondo Ria Novosti che cita un coordinatore militare russo, Sergei Lebedev, sarebbe stato colpito anche l’aeroporto militare di Stry, nella regione occidentale di Leopoli, destinato a ricevere gli F-16 della Nato. Sono stati proprio gli attacchi sulle oblast ucraine dell’ovest ad aver spinto Varsavia a far decollare i jet militari, nell’ultimo di ormai numerosi episodi simili per la Polonia che dal 24 febbraio 2022 ha rafforzato la difesa della sua frontiera orientale con l’Ucraina, da dove più volte hanno sconfinato i missili.