Quell’offesa che sa di minaccia: fenomenologia di un insulto. Perché proprio “stronza”? Per quanto Meloni voglia volgerla verso un significato anti-sessista, l’espressione usata con De Luca tradisce una carica aggressiva

(di Marco Belpoliti – repubblica.it) – Perché non: «Sono quella merda della Meloni?» O invece: «Quella cacca della Meloni», o ancora: «Quell’escremento della Meloni?». Perché proprio “stronza”? Nella Semantica delle brutte parole Nora Galli de’ Paratesi spiega che nella scatologia la parola più offensiva è proprio stronzo. Mentre merda ci viene dal francese, come una esclamazione, e cacca è tipicamente infantile, escremento è invece termine dotto e scientifico. I dizionari definiscono stronzo “pezzo di sterco sodo, di forma cilindrica”. Che sia proprio la forma che ne determina la valenza offensiva?
Secondo il DELI verrebbe dal latino medievale di Torcello nel 1290-1291, forse perché nella chiesa dell’isola veneziana c’è un magnifico mosaico del Giudizio Universale? Gli strunz vanno all’Inferno? Probabile. In alcune pitture del Giudizio i diavoli cagano i dannati dall’ano. In verità uno dei significati originari indica una “persona inetta, tale da essere ingiuriata”. In realtà i linguisti segnalano che il termine ha assunto una coloritura decisamente ingiuriosa diffondendosi a Roma, ma la parola è probabilmente venuta dall’Italia meridionale, dalla Sicilia, con il significato di uomo dappoco.

Le parole cambiano valore con il tempo e “stronzo” non significa solo uomo o donna dappoco, ma persona cattiva, o almeno volta a compiere atti deliberatamente malevoli. Certo, ci sono stronzi e stronzi, ma l’aspetto della malvagità ha oggi un certo peso. Lo stronzo e la stronza includono infatti un sottofondo di crudeltà e d’accanimento. L’interdizione che ha sempre colpito gli argomenti scatologici, come quelli sessuali, è stata a lungo uno dei più forti divieti lessicali nelle società contemporanee. Oggi è invece ampiamente superato, in particolare per quello che riguarda l’ambito della evacuazione, così che dare dello stronzo assume di volta in volta un significato differente a seconda del tono con cui lo si dice, c’è anche un soffiato: “sei un adorabile stronzo” – i linguisti lo definiscono aspetto paralinguistico. Insomma il «sono quella stronza della Meloni», ascoltando l’audio diffuso dagli altoparlanti del suo comizio, suona come un’evidente minaccia.
E per quanto la Presidente del Consiglio voglia volgere l’espressione verso un significato anti-sessista – sono una donna che non si sottomette – non c’è dubbio che la sua voce e la rapidità con cui ha pronunciato la frase, e persino il passo di corsa con cui è avanzata verso il Presidente della Campania, tradiscano una inveterata carica aggressiva (è la sua vera natura?).
siete bravi a non farci parlare a noi di classi proletarie perchè stronza/o sarebbe un elogio.
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Nel caso specifico aggiungerei quello galleggiante sulle cristalline acque del mare proprio per dare un’ immagine esaustiva dell’ individuo/a.
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anche fecaloma non è male
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