(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Per irridere l’arrivo sul suo territorio di volantini inneggianti ai diritti umani, la Corea del Nord ha lanciato su quella del Sud centinaia di palloni aerostatici ripieni di escrementi e spazzatura. Una shit storm, e non in senso metaforico. 

Prima che il solito intelligentone dica «avresti preferito fossero bombe?», risponderò: «Ovviamente no, ma è ancora possibile immaginare una terza via?». Appartengo a una generazione cresciuta con l’idea che i meno abbienti si sarebbero potuti arricchire attraverso la buona educazione e la cultura. Invece è accaduto l’inverso: sono i beneducati e i colti a essersi impoveriti. Il discorso pubblico è dominato da vocaboli e gesti scurrili che ci indignano solo quando a pronunciarli e a compierli è l’avversario politico.  Altrimenti vengono considerati un segno di vitalità e di schiettezza, oltre che di vicinanza ai gusti del popolo, mentre chi segnala la spaventosa regressione all’infanzia che sembra aver colpito le classi dirigenti del mondo intero passa ancora per un ipocrita o un bigotto.

In quella che potremmo ormai chiamare «goliardia di Stato», ci manca solo che Kim sfidi il collega sudcoreano a una gara di puzzetteTrump abbatta Biden con una raffica di rutti, il Papa racconti barzellette sulla prostatite dei cardinali e De Luca si dichiari indignato per l’evidente caduta di stile della Meloni nei suoi confronti, come se non fosse stato lui a dare l’esempio. (Ops, mi sa che l’ha appena detto).