A Madrid “Europa Viva 24”, l’evento dell’ultradestra ospitata da Abascal con Milei e la leader francese sul palco. La presidente del Consiglio in videocollegamento in diretta: “Siamo il motore del rinascimento del nostro continente”

(Benedetta Perilli – repubblica.it) – A Madrid s’è fatta l’Europa. Di destra. Un messaggio comune corre tra le varie anime, presenti rappresentanti dei gruppi europei dei conservatori (Ecr) e di Identità e democrazia, che hanno calcato il palco di “Europa Viva 24”, la convention dell’ultradestra ospitata da Santiago Abascal e dal suo partito Vox: nonostante le differenze, la destra confluisce.
Tra tutti a fare più clamore è l’avvicinamento tra Giorgia Meloni e Marine Le Pen che oggi si sono incrociate soltanto virtualmente ma che guardano a un cammino comune. Lo conferma la leader del Rassemblement National Marine: “Ci sono punti in comune. Non è questione di persone ma di libertà, Meloni e Salvini hanno a cuore la libertà. Non c’è dubbio che ci siano delle convergenze per la libertà dei popoli che vivono in Europa”.
Poi tocca a Giorgia Meloni, “Georgia” come mostrano per errore le scritte proiettate sul palco. Non ha mandato un video messaggio ma ha preteso una diretta per sentire l’arena. Parla in spagnolo: “Buongiorno patrioti”. Saluta gli invitati internazionali ma soprattutto ai militanti e ai giovani, ricorda l’importanza dei valori conservatori e spiega: “Il nostro continente sta sperimentando una fase di incertezza e di declino, noi possiamo costruire una Ue differente e migliore, può cambiare identità”. E poi aggiunge: “L’Unione europea che abbiamo in mente deve ritrovare l’orgoglio della sua storia e della sua identità. Quando la storia chiama la gente come noi non retrocede”.

Meloni: “Possiamo costruire una Ue differente e migliore”
La premier italiana racconta degli esordi e del cammino comune iniziato con Abascal. “Hanno provato a isolarci”, “ci dicevano che volevamo distruggere l’Europa e mentre loro sfruttavano le loro certezze tranquillizzanti noi abbiamo guadagnato credibilità e spazio. E siamo ancora qui, Fratelli d’Italia è il primo partito in Italia”. E ricorda di essere il primo presidente del governo di destra d’Italia.
Più tardi spiega che tutti insieme possono costruire una Unione Europea differente, “migliore”, perché il continente “è in declino”, dice in video mentre in prima fila Le Pen la ascolta con attenzione. E ancora: le elezioni dell’8 e il 9 giugno saranno “decisive”: “Un cambio in Europa è possibile se i conservatori europei saranno uniti. Siamo il motore del rinascimento del nostro continente”.
Poi affronta le politiche migratorie “che solo possono essere regolari”. “Già ora in Italia abbiamo un 62% in meno rispetto all’anno scorso, pensate cosa possiamo fare nel prossimo Parlamento europeo”. Nel suo discorso c’è spazio anche per le tematiche green e strizza l’occhio sia al mondo degli agricoltori che al tema della natalità. “Siamo conservatori ma la differenza tra noi e loro è che noi vogliamo difendere la natura con l’uomo dentro, non c’è sostenibilità ambientale senza l’attività umana. Siamo arrivati al punto che ci dicono di non fare figli perché inquinano”. Attacca la maternità surrogata e lo sfruttamento dei corpi delle donne povere, parla della legge di FdI per rendere un reato universale l’utero in affitto: “Ci opporremo a chi vuole mettere in discussione la famiglia”, dice.
Prima in video interviene il premier ungherese Viktor Orbán che entra dritto nel tema della migrazione. “I patrioti devono occupare Bruxelles” solo così si possono aiutare le famiglie e tornare a fare figli.
Le Pen: “Noi siamo i difensori dell’Europa, loro i distruttori”
Prima ancor aveva preso la parola Marine Le Pen, vestita di bianco: “L’Europa ha bisogno delle nostre forze unite”, dice dal palco con la platea in piedi. “So di poter contare su Vox per far rivivere l’Europa. La vera Europa, quella della libertà e dei popoli, quella della sovranità e degli Stati, quella delle identità e delle Nazioni ha bisogno delle nostre forze riunite. L’amicizia e la fraternità tra i nostri due partiti è fondamentale. Siamo tutti insieme verso il 9 giugno”.
Le Pen affronta il tema dell’immigrazione, dell’islamismo, del wokismo ma soprattutto attacca l’Unione Europea. “Noi siamo i difensori dell’Europa, loro i distruttori”, e loro sono Macron e Von der Leyen.

Javier Milei e l’attacco al socialismo
Al grido di “libertad” il popolo di Vox esplode quando arriva Javier Milei che grida “Viva la libertad, carajo” e di nuovo il pubblico risponde “Argentina, Argentina”. Il presidente argentino è dinamite per l’arena Vistalegre. “Quando venni qui due anni fa ero un deputato nazionale, ora ho un lavoro un po’ più complicato. Ma resto un umile divulgatore delle idee della libertà che oggi devono essere difese dalla minaccia del velenoso socialismo”.
Poi, dopo un excursus storico-economico sull’Argentina, affronta il tema del mercato libero chiedendo di mettere fine alla protezione dello Stato: “Dobbiamo distruggere questa idea parassitaria dell’Occidente. Questa idea che i politici debbano prendersi cura del cittadino dalla culla alla tomba”, ha detto. “La giustizia sociale è sempre ingiusta”.
Più che un intervento quello di Milei è una vera e propria lezione impartita a una platea che ascolta rapita interrotta a tratti da battute e da espressioni colorite. “Il compito dello Stato ossia del burocrate è controllare ogni aspetto della vita del cittadino ma il compito dello Stato è difendere la vita la libertà e la proprietà privata”. Poi, sempre parlando dei limiti del socialismo, attacca Sánchez e la moglie Begoña parlando di “persone che hanno mogli corrotte”.

Abascal: “Un’alleanza globale contro la minaccia”
A chiudere la giornata arriva l’intervento del padrone di casa Abascal che saluta uno per uno i suoi ospiti, in particolare a Le Pen futura presidente francese, e per ultima Meloni per dimostrare che è possibile, per tutto e per la sua amicizia. Poi tira le somme di questa giornata fondativa di una nuova idea di destra europea e lo spiega chiaramente: “Oggi qui ci sono tanti partiti distinti che lottano davanti alla stessa minaccia. Per risolvere queste minacce siamo disposti a collaborare uno con l’altro, questa è la chiave. Tutti difendiamo le nostre sovranità nazionali ma sappiamo che non possiamo farlo da soli. Dobbiamo rispondere con una alleanza globale perché condividiamo la minaccia”. Per lui tutti in piedi, dai colleghi leader al pubblico in estasi. Niente unisce questa arena come l’urlo contro i socialisti.
Bandiere rosso oro e “Que viva España”
In apertura Santiago Abascal, il presidente di Vox che ospita il meeting dell’ultradestra internazionale, ha salutato dall’alto i 15-20mila del Palacio di Vistaalegre a Madrid e in migliaia hanno seguito anche le dirette online. Si siede vicino a Le Pen, in prima fila: in mattinata avevano avuto un incontro privato. Bandiere rosse oro, ma anche tante argentine e addirittura una cubana, clima da stadio o meglio da corrida, cantano “Que viva España” di Manolo Escobar, e agitano i drappi come si fa per salutare i toreri. Ogni volta che si pronuncia il nome Pedro Sánchez si sentono soltanto fischi.
I trumpiani
Quando sale sul palco Abascal l’arena esplode di applausi. Iniziano i suoi, José Antonio Ortega Laga, il fondatore di Vox sequestrato dall’Eta, il tema è unico: siamo diversi dagli altri, noi risolveremo i problemi. Poi arriva dagli Usa il repubblicano Roger Severino, parla subito di Trump e di come la legge può accusare un innocente di un delitto che non esiste. Denuncia le violenze e l’antisemitismo, l’ideologia gender ma poi ricorda “Dio non fa errori”. Applausi.
La crociata trumpiana verso la Casa Bianca passa anche da qui. E poi la promessa: “Trump tornerà per finire quello che ha iniziato”. Poi Matt e Mercedes Schlapp, della Conservative Political Action Conference, ricordano il Maga e invitano a tenere le mani lontane da bambini e libertà. “Viva Spagna, Viva gli Stati Uniti, Viva Israele”, grida lei, e il pubblico risponde “Viva”. Tutti in piedi quando invoca: “Basta comunismo”.
Kast, Ventura e Chikli
José Antonio Kast, fondatore del partito repubblicano cileno, ricorda gli esordi Vox e del giovane Abascal che munito di megafono ha portato la voce della destra fino in Sudamerica e poi ringrazia gli amici Milei e Meloni per aver aperto la strada.
Poi arriva il presidente portoghese di Chega André Ventura. “Qui tra di noi oggi ci sono tanti leader dell’Europa e del mondo del futuro. Qui c’è il prossimo presidente di Spagna, Abascal, e la prossima presidente della Repubblica francese Le Pen, e poi io, il prossimo premier portoghese”. E poi ricorda: “Non siamo la destra radicale, siamo gli unici difensori della libertà in Europa. Fondiamo le nostre forze, l’Europa è nostra”. È lui, tra l’entusiasmo della sala, a introdurre uno dei temi più caldi per il pubblico della convention: l’immigrazione. “Dobbiamo bloccare gli islamisti”.
A seguire parla il candidato Vox alla presidenza del Parlamento Europeo Jorge Buxadé e si concentra sul concetto di “popolo europeo della destra” che poi è il grande tema della convention ovvero la costruzione di una destra trasversale che metta i valori della destra a servizio dell’Europa.
Da Israele è arrivato sul palco di Madrid anche Amichai Chikli, ministro della Diaspora e della lotta all’antisemitismo. Affronta il tema della guerra contro Hamas, delle violenze subite dalle donne prese in ostaggio. Legge il testo della telefonata di un miliziano di Hamas del 7 ottobre: “Papà ho ucciso gli ebrei”. Poi l’attacco a Sánchez che “pensa che i palestinesi debbano essere premiati per il loro massacro e il loro stato riconosciuto”.
Ma pure in Spagna ci sono il 27 per cento di cojoni che votano la destra dei Flintstones 🤔
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Questa UE ha rotto le scatole a tutti, tranquilla che fra poco finirai come Salvini e Renzi
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🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻
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Slogan e solo slogan, nazionalisti.
Si sono ritrovati insieme con un unico fine, quello di demolire l’unione europea per tornare agli Stati nazione.
E nella prevedibile gara a chi c’è l’ha più grosso cominceranno a pestarsi i piedi.
Ritorneranno le frontiere, i dazi doganali, la fine degli aiuti europei perché ognuno farà da sé.
E alle prime frizioni risponderanno con politiche muscolari, si comincerà con micriconflitti che potrebbero sfociare negli stessi errori commessi dal continente europeo nei secoli precedenti.
Questi cavernicoli accontenteranno quelle superpotenze globali che sognano la dissoluzione europea.
Gli USA, che vedono minacciati i loro colossi digitali da regole antimonopolistiche e il mondo legato a Sanità e Previdenza dallo Stato Sociale, che mette al centro il cittadino invece che il profitto sulla sofferenza.
La Russia, ostile alla transizione Green, alle energie rinnovovabili e a tutta la ricerca di nuove soluzioni per continuare a lucrare sulle fonti fossili altamente inquinanti.
La Cina, a cui non pare vero di poter disporre di Stati trasformati in teste di legno del proprio apparato industriale e logistico, attraverso l’implementazione di fabbriche transplant che assemblano i componenti cinesi in prodotto finito, come la DR in Molise con le auto.
Si assisterà ad uno smembramento dell’Unione in una gara a sottomettersi ai nuovi padroni, come vecchie star del cinema alla ricerca di un contratto di sopravvivenza.
I pplaesi anglosassoni e scandinavi sotto gli USA.
Il bacino del Mediterraneo cinese.
Ad Est ritorno del fu Patto di Varsavia a forte influenza/dominio russa.
Questi stati vassalli si presteranno, grazie al nazionalismo guerrafondaio, a guerre locali per regolare i conti dei rispettivi padrini, un antipasto è l’attuale conflitto in Ucraina.
Tutti ci perderanno, innanzitutto le nazioni come l’Italia che hanno sempre beneficiato dei commerci internazionali. Ci perderanno, secondo SDENG, gli Stati con elevato debito pubblico e tracollo demografico.
I settori economici sussidiati dalla UE come l’agricoltura. La salute dei cittadini senza più limiti di inquinare l’ambiente e il cibo.
Sarà tragica la demolizione del sistema sanitario pubblico nel caso dovesse apparire un’altra, CERTA, pandemia.
Negli USA l’aviaria ha già fatto il salto di specie colpendo i bovini, lo step successivo, ultimo e definitivo, riguarderà l’essere umano. E tra novax e mancanza di coordinamento la strage sarà bella che apparecchiata.
Ma con un’ignoranza così diffusa e alimentata dalla propaganda destronza assisteremo ad un’accelerazione nella velocità dello schianto.
Amen, amenità.
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in pratica una manica di CO….NI GRANDI COME STA TERRA!!🤬🤬🤬🤬🤬🤬🤬🤬
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I CO…NI rischiano di vincere le elezioni europee e dopo saranno ca@@i amari, perché il conservatorismo elitario europeo a servizio di multinazionali, finanza, industria delle armi e ovviamente dei loro interessi economici via guerre, sarà aggravato dal fanatismo ideologico di questi CO….NI, da cui ne deriva una condizione di m….in politica interna ed estera……m….a al quadrato! Ci penseranno quelli che pensano di boicottare le elezioni europee stando a casa invece di votare, a risolvere una situazione estremamente pericolosa che tutti stanno allegramente sottovalutando, tranne i CO…NI che hanno invece capito che questa potrebbe essere la loro occasione storica, la seconda a distanza di 80 anni che nel computo complessivo della storia europea è un quarto d’ora! Insomma sono appena andati via che già tornano……mica proprio cojoni!
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sulla propaganda becera e muscolare sono d’accordo.
sull’egemonia Russo-Cinese no,
l’Europa è una colonia,
se il CAPITALE vede che gliela stanno sottraendo,
prima cercheranno di comprarseli,
se non funziona, useranno le maniere forti,
sono 80anni che lo fanno, e l’ITALIA lo sa bene, ha pagato conseguenze molto sanguinose.
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Si, credici.
Vale sempre il refrain sull’articolo 40, chi ha i soldi COMANDA.
E gli Usa sono lo Stato più indebitato al mondo, e i vassalli europei non stanno messi meglio.
Il futuro che ci attende, grazie a questi cavernicoli corporativi, ci vedrà divisi in caste, con la stragrande maggioranza plebea e ancora più ignorante.
Per condizionarla sono sufficienti le idiozie trasmesse H24 in TV, le campagne social dei falsi profeti, casualmente tutti destronzi e il classico panem et circenses per abbindolarla e farla sfogare.
La Cina e la Russia hanno cominciato con l’Africa l’opera di sostituzione del colonialismo occupante.
passeranno alla Grecia, risalendo i balcani e prendendosi chi gli slavi e chi i latini.
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Sta RANOCCHIA non conta una cippa, e’ palese che sia il solito trito e ritrito teatrino elettorale, sempre piu’di basso livello, e questo vale anche per la Le pen allineata e atlantista piu’ che mai, queste donnette sono il PALEOLITICO.
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Meloni non si sforzi troppo.La nuova Europa esiste già: Dio,patria (intesa come USA) e guerra .
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Io invece sono molto preoccupata, questi sono organizzati, elettoralmente sostenuti, hanno come obiettivo una destra trasversale che metta i valori della destra, leggi i disvalori del nazionalismo, fascismo, nazismo e razzismo, a servizio dell’ Europa! Chi pensa che certi disvalori siano relegati al passato recente dell’ Europa, appena dietro l’angolo, fa lo stesso errore di sottovalutazione del secolo scorso , perché considera fascismo e nazismo solo come eventi storici, aperti e chiusi, e non come una forma mentis di fanatismo ideologico, che potrebbe aggravare il conservatorismo elitario europeo con le peggiori pulsioni! Come si fa a non vedere un parallelismo di condizioni storiche, sociali e geopolitiche del secolo scorso nell’ attuale contesto europeo ed internazionale, e lo stesso atteggiamento di considerare come impossibile che certi disvalori possano diventare progetto politico realizzabile e fattibile attraverso libere elezioni! E’ già successo in Europa, con le stesse dinamiche di fascinazione delle masse ed immobilismo di chi avrebbe dovuto organizzarsi per opporsi dentro e fuori la cabina elettorale! Anche nelle conversazioni comuni, ora tecnologicamente social, ricorrono gli stessi discorsi del recente passato “ ma dove volete che arrivi questo fanatico caporale ? “ oppure “questi derelitti fasci guidati da un istrionico direttore di giornale, si schianteranno alle prime elezioni “……invece hanno vinto e ,dopo il danno , tutti a chiedersi ma come è stato possibile, e Gramsci a spiegare perfettamente che ciò che accade storicamente non è colpa del fato, ma di chi avrebbe potuto e dovuto agire ed ha invece preferito l’ indifferenza! Gli indifferenti sono la massa informe ed immobile della storia che ne determina i peggiori avvenimenti e non il motore politico di cambiamento, una convinzione bislacca furbescamente indotta che non ha alcun riscontro storico, storiografico o letterario! Pensiamoci prima che sia troppo tardi!
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Melensky “Possiamo costruire Ue differente e migliore”.
Immagino replicando il modello italiano.
Uno. Melensky si fa baciare sulla testa da Biden. Sottomissione totale agli USA.
Due. Melensky svende le aziende pubbliche italiane come Draghi e Prodi.
Tre. Melensky infrange ogni record e in appena 18 mesi fa sbarcare in Italia 220.000 immigrati.
Quattro. Grazie alla lungimirante politica economica del governo Melensky la produzione industriale registra il quattordicesimo mese di fila in calo.
Cinque. Il senso materno di Melensky fa segnare un aumento record di poveri, soprattutto tra lavoratori e bambini.
Sei. Melensky, senza battere ciglio, firma il patto di stabilità franco tedesco che costerà agli italiani 13 miliardi di euro all’anno in tagli a sanità, istruzione e pensioni. Totale sottomissione ai falchi dell’UE. Ritorna l’austerità.
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