Niente da fare: il confronto tv tra Elly Schlein e Giorgia Meloni che era stato annunciato per il 23 maggio su Rai 1, a Porta a porta, non ci sarà. A comunicarlo è proprio la Rai. Gli altri partiti, infatti, non hanno accettato l’invito ai dibattiti “a due”, e così diventa impossibile rispettare le regole sulla par condicio.

(di Luca Pons – fanpage.it) – Non ci sarà nessun duello televisivo tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito democratico Elly Schlein. A poco meno di una settimana dall’annuncio, il progetto di Bruno Vespa per il suo Porta a porta è crollato. Un risultato prevedibile da ieri, quando l’Agcom (il Garante per le comunicazioni) aveva fatto sapere che il confronto sarebbe stato legittimo solo se l’avesse accettato la “larga maggioranza delle liste in competizione”. Oggi, la Rai ha fatto sapere che “soltanto quattro delle otto liste rappresentate in Parlamento hanno accettato l’invito di Rai a un confronto a due tra leader sulla base della forza rappresentativa”.
I partiti che hanno accettato non sono citati, sicuramente ci sono Pd e Fratelli d’Italia. Ma senza il consenso della maggioranza dei partiti, diventa impossibile organizzare il dibattito a due: “Per questo motivo, in assenza della maggioranza richiesta dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Rai ritiene di non poter programmare alcun confronto nei termini precedentemente proposti”.
È il risultato in cui speravano diversi partiti dell’opposizione che si erano lamentati dell’iniziativa, portando anche a una lettera della presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia. Fin dall’inizio, la protesta era stata chiara: ospitare solo Meloni e Schlein in un confronto a due avrebbe dato l’impressione agli elettori che fossero le uniche due esponenti degli schieramenti che si presenteranno alle elezioni europee. Invece, trattandosi di elezioni proporzionali, ogni partito corre per sé e non ci saranno coalizioni né alleanze.
Sia Schlein che Meloni naturalmente si erano invece dette pronte a partecipare al dibattito. La presidente del Consiglio aveva anche detto che sarebbe stato “un errore” cancellarlo perché era giusto far capire agli elettori che ci sono “due modelli di Europa, quello socialista e quello dei conservatori”. Ma non è servito, di fronte all’intervento dell’Agcom.
La Rai aveva provato a mediare, offrendo una serie di dibattiti a due – prima Meloni-Schlein, poi Salvini-Conte, e così via – ma il Movimento 5 stelle aveva rifiutato anche questa ipotesi. “Il servizio pubblico continuerà a garantire, come ha sempre fatto, il rispetto della par condicio nei notiziari e nei programmi di approfondimento”, ha fatto sapere l’azienda di viale Mazzini. Ma dovrà farlo rinunciando al formato dei duelli tv. Ora si riapre l’idea di ospitare un dibattito più ampio, con diversi leader di partito contemporaneamente.
Anche perché nel frattempo la competizione si è mossa. Enrico Mentana ha già proposto un confronto tra diversi leader, da effettuare nelle due serate del 5 e 6 giugno, su La7. Giuseppe Conte ha accettato, mentre gli altri partiti non hanno ancora dato risposta, almeno pubblicamente.
Il M5S si è mosso bene. Ha bloccato l’ennesima truffa Made in Nasona-Melensky.
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Alle due Vespe Terese è andata male… 😁
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Portella della Ginestra, 1° maggio 2024
Una studentessa pd implora Conte di unire le forze per battere la destra.
Conte risponde:
“Ti ringrazio e ti garantisco che stiamo lavorando, io con la mia comunità politica, per garantire un progetto serio, forte, credibile, coeso e coerente per garantire una vera alternativa nel paese a queste forze di centrodestra” .
L’ unica risposta seria, forte, credibile, coesa e coerente necessitava di una premessa: 👉appena il pd smette di pugnalare alla schiena il M5* 👈si potrà lavorare per garantire ecc ecc ecc
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Ha fatto di meglio, Giansenio…rileggi la dichiarazione: l’ha proprio ignorato, non coinvolgendolo affatto. (“io con la MIA comunità politica” 🤭😆)
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Che vi sia, tra noi due, una qualche divergenza riguardante percorsi e modalità, è un fatto evidente. E va bene così, si tratta di una semplice constatazione, niente di più.
Io credo che una dichiarazione 5* colga nel segno solo quando si alza un coro di sdegno e proteste. In effetti la signora Schlein era pronta a partecipare allo show di Vespa, incurante della palese disparità di trattamento che avrebbe prodotto il faccia a faccia con Meloni.
In pratica: la segretaria pd va per la sua strada come nulla fosse. Almeno la soddisfazione di cantargliele come si deve!
Tra i due, non è il pd che esce male da questa storia, il pd fa il pd, come sempre. Chi esce male è il movimento, perché ha un futuro e certo alleato che è totalmente privo di scrupoli.
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Ho riletto anch’io e penso che presidente Conte conosca a fondo il significato delle parole quindi sta lavorando per portare il m5s a raggiungere il 51%.
chi vivrà vedrà 🥂
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Previsione benaugurante e generosa
Il movimento (supponiamo) ha guadagnato un (1) punto in 18 mesi, quindi è al 17%. Per arrivare al 51 mancano 34 punti. Se ho fatto bene i conti, dopo 22.6 anni l’ obiettivo verrà raggiunto . Certo, se il movimento guadagnasse 1.5 punti ogni 18 mesi verrebbe tutto stravolto.
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