L’AFFAIRE DELLA MINISTRA ROCCELLA – L’informazione. In questa realtà ormai capovolta il governo è silenziato dai collettivi, i politici sono vittime degli adolescenti, il dissenso è terrorismo

(DI TOMASO MONTANARI – ilfattoquotidiano.it) – “La guerra è pace”, “la libertà è schiavitù”, “l’ignoranza è forza”: ai tre slogan incisi sulla facciata del Ministero della Verità in 1984 di George Orwell (spaventosamente adatti a descrivere la situazione politico-culturale dell’Occidente del 2024), nell’Italia dei Fratelli d’Italia bisogna aggiungere “la contestazione è censura”. È ora di rileggersi non solo i romanzi, ma anche i saggi di Orwell: per esempio quelli raccolti in Il potere e la parola (Piano B 2021), alcuni dei quali mai prima pubblicati in italiano, tra cui l’attualissimo Che cos’è il fascismo.
Pochi giorni fa, la Grande Sorella (non Arianna, proprio Giorgia) ha tuonato: “Ancora una volta è stato impedito ad un Ministro di intervenire e di esprimere le proprie idee”. E ha aggiunto: “Responsabile è un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono ad una donna di parlare perché non ne condividono le idee … È ora di dire basta”. Il riferimento è al gruppo di ragazze e ragazzi che agli Stati generali della natalità (un nome già orwelliano da sé) aveva osato contestare la ministra Roccella, la quale aveva rinunciato a parlare, invocando: “Parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti, dopo l’atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare”. Subito, i liberissimi media italiani hanno acceso i megafoni gridando in coro, appunto, alla censura. “Non si impedisce mai a nessuno di parlare” è diventato il mantra bipartisan, con pochissime, preziose, eccezioni (segnalo quella di Roberto Saviano). Anche questo slogan è pronto per essere inciso sulla facciata del nostro ministero della verità: perché pur essendo (ovviamente) giustissimo in sé, si ribalta nel suo contrario quando viene applicato rimuovendo e occultando il contesto.
Prendiamo il caso specifico. I contestatori (in massima parte contestatrici) appartengono ad associazioni come il collettivo Transfemminista, l’assemblea Aracne, il collettivo Artemis: ecco le potenti lobbies capaci di censurare questo indifeso governo senza voce. Dall’altra parte, ecco la vittima: gli Stati generali della natalità. Che sono sponsorizzati (tra gli altri) da Eni, Enel, Fincantieri, Generali, e sostenuti da Cassa Depositi e Prestiti, Angelini, Esselunga (chissà se Toti ha dato il permesso…), hanno un media partner che paghiamo tutti perché si chiama Rai (ecco la garanzia oggettiva di una liberissima informazione!), e il giorno dopo hanno ospitato… il Papa! Basterebbe questa oggettiva descrizione dei rapporti di forza per iniziare a chiedersi chi impedisca davvero di parlare a chi.
Ma siamo solo all’inizio: il contesto più largo è fatto dall’occupazione politica manu militari della Rai, dall’organicità di Mediaset al governo, dalla capillare colonizzazione di istituzioni culturali, dalla campagna feroce contro l’autonomia delle università, dalle querele contro gli intellettuali dissenzienti, dalla repressione delle manifestazioni… Il risultato è che il governo parla ovunque e ossessivamente, e lo spazio di chi pensa altrimenti si riduce ogni giorno. Se questo è il contesto (e lo è), dire che “ancora una volta è stato impedito ad un Ministro di intervenire e di esprimere le proprie idee” significa ribaltare la realtà in senso precisamente orwelliano.
Ma c’è un altro piano, ancora più importante. Il potere esecutivo parla con i fatti: anche quando poggia sul voto di meno di un terzo degli aventi diritto al voto (come accade al governo Meloni), ha il potere di cambiare anche radicalmente la vita di tutti i cittadini, anche di quelli con idee opposte. Su nodi esistenziali essenziali come costituzione di una famiglia, aborto, maternità, fine vita la ministra Roccella ha il potere di imbrigliare secondo le sue idee la vita di ciascuna delle ragazze che l’hanno contestata. Parla, cioè, con la restrizione dei diritti, l’allocazione delle risorse pubbliche, le politiche della formazione. E ciò che dice è forte e chiaro: nessuno ha il diritto di vivere come vuole, è il governo che esercita sorveglianza e disciplinamento sui corpi.
Chi subisce, si dice ora, deve anche farlo in silenzio: non può nemmeno contestare, perché anche la debolezza della nuda parola fa paura a questo governo di prepotenti e vigliacchi. Il comandamento democratico violato è dunque quello per cui “non si impedisce a nessuno di parlare”, o quello per cui ‘non si impedisce a nessuno di vivere come vuole’? La libera stampa non ha dubbi: il primo! In questo ribaltamento della realtà, il governo è censurato dai collettivi, i ministri sono vittime degli adolescenti, la contestazione è terrorismo, la manifestazione del pensiero un abuso. Come scrive Orwell, “occorre un grande sforzo per riuscire a vedere cosa c’è sotto il proprio naso … la schizofrenia onnipresente nelle società democratiche, le menzogne che devono essere raccontate a fini elettorali, il silenzio sui temi più importanti, le distorsioni della stampa…”.
Finalmente un po’ di buonsenso, grazie!
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Praticamente Montanari ha dato del deficiente al Presidente della Repubblica. Mi scuserete ma tra Montanari (una delle persone più violente e antidemocratiche mai viste) e Mattarella sto tutta la vita con Mattarella.
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e chi aveva dubbi che tu non fossi tra i deficienti
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BUUUAHAHAH!
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Tu hai superato tutti da una vita: stai con i cogl*oni. Ma hai generato figli normali o sono minorati mentali come te?
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Guarda che tu con i tuoi metodi fascisti non intimidisci nessuno. Vieni un po’ a parlare in faccia e poi vediamo se parli o come tutti i ratti vai a nasconderti. Hai passato i sessanta da un pezzo e non arrivi a 12 anni mentali, forse qualche psichiatra ti può dare una mano.
Sei il classico bullo fasciomafioso di Scampia o della Kalsa.
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Certamente l’offesa non è mai un buon punto d’arrivo ma Adriano rileva un tempo comico e una efficacia perfetta.
Trascendere fino a minacciare un duello alla Sergio Leone mi pare un po’ troppo…..
In ogni caso, dare a Montanari del violento è un’assurdità, e benché si possa condividere o meno il suo pensiero, non ha ad oggi manifestato alcun tipo di atto che giustifichi tale accusa, a differenza del Governo in carica che invece mena a destra ma pure a manca.
Su Mattarella…..
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Guarda, io non ho mai insultato nessuno, mai, nonostante sia stato minacciato più volte, anche di morte (anni fa mi arrivò una busta a casa con tre proiettili).
Quel “signore” lì non fa altro che insultare chiunque non la pensi come lui o osi contraddire il verbo. Sono metodi che conosco bene, tipici degli over 50 e di stampo fascista.
Ma io non mi faccio intimidire di certo dai bulli in stile Casamonica. Non mi sono spaventato quando mi sono caduti i missili di Hezbollah in testa figurati se mi spavento con i cyberfasciobulli.
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Montanari dice una verità di fondo, le contestazioni sono sempre legittime, le abbiamo fatte tutti e in tutti i modi.
Poi bisogna fare attenzione al confine tra contestazione e violenza, che non è solo fisica ma anche verbale: se urli di continuo sulla voce dell’altro stai contestando sì, ma di fatto stai impedendo all’altro di parlare.
Alla fine ci vuole equilibrio, come in tutte le cose.
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Non condivido la tua chiusa: la contestazione che non esprima violenza fisica è sempre legittima, non esiste una contestazione in stile minuetto…
Temo anche che il Governo giochi al gatto con il topo, prepari “la trappola” e poi si finga vittima per tacciare gli studenti di censura e violenza….e il teatrino sta diventando ridicolo.
Si continua a menare il torrone dicendo che questi personaggi (giornalisti e politici) non possano parlare ma sono ogni giorno in tv, radio e convegni. Gli atenei sono spazi pubblici: se sali su un palco e ti prendi il diritto di imporre dall’alto il tuo pensiero, ti puoi beccare anche i pomodori dal pubblico.
Ormai anche le manifestazioni di piazza sono diventate una ridicolaggine: percorsi autorizzati e scortati, documenti depositati in prefettura, la digos che ti chiama sul cellulare….ma dai!!! Le manifestazioni di dissenso non sono mica una sceneggiata! Così non è dissenso è una farsa.
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di nuovo, la mia replica è in moderazione e forse non verrà manco pubblicata
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mentre il caro Dellavalle Incantata mi ha sfidato a duello
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ma allora lo vedi che stuzzichi:
https://youtu.be/IoEK2Z3-JH8?si=JlsBedPe-OJkux_K
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Scoppiare un palloncino senza toccarlo
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@domenico della valle
Ue’ Paisà, se c’è da menare le mani su un fascio tienimi presente.
Ma da dove katso sei sbucato? Questo profilo deve essere un alias di qualche vecchia conoscenza che, per vigliaccheria, preferisce nascondersi. O sarà stato bannato.
Conosco adriano58 da 6/7 anni di frequentazione di questo blog. E a parte una certa distanza sulla guerra russo-ucraina, per il resto abbiamo idee allineate e comuni.
L’unico bullo che si pone con strafottenza sei proprio tu.
Abbassa le penne, perché qua non potrai correre a frignare sotto la gonna della Santanchè. Sotto il Meloni no che rischieresti di picchiare la testa sul pavimento. Ma te lo meriteresti.
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vediamo se questo passa
“Nessun genocidio sta accadendo a Gaza , dice il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jacob Sullivan”
se non son scemi non li vogliamo
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non so se siano scemi o solo drogati….ma sicuramente non stanno bene….
https://www.thegatewaypundit.com/2024/05/bill-gates-wants-vaccine-stop-cow-farts-save/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=bill-gates-wants-vaccine-stop-cow-farts-save
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