L’intervista alla candidata della lista Stati Uniti d’Europa

(di Concetto Vecchio – repubblica.it) – ROMA — Sandra Lonardo, perché concorre col nome di suo marito, Mastella?
«Perché al tempo del processo voi giornalisti non mi chiamavate Lady Mastella?».
Mastella lo conoscono tutti?
«Di certo è più conosciuto di Lonardo, ma non ci vedo niente di male».
Per carità.
«Ci sono donne che hanno usato il cognome del marito per una vita, non capisco perché non posso farlo io, per un’elezione. Le cose che facciamo noi assumono un clamore nazionale. E sa perché?».
Me lo dica lei.
«Perché la gente ci vuole bene».
Dove sarà candidata?
«Nel collegio Sud: Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise. Una piccola passeggiata, diciamo, ma dentro territori bellissimi».
Sarà eletta?
«Sono domande da farsi a una candidata? Certo che sì!».
Com’è nata la candidatura?
«Con l’appello pubblico di Renzi. Anch’io sono un testimonial di malagiustizia. Dieci anni sotto processo senza che comparisse mai la parola soldi».
Renzi conta ancora?
«In tanti mi dicono: meno male che ti candidi con lui, perché noi lo avremmo votato lo stesso».
Italia Viva non è al 2 per cento?
«La nostra lista, gli Stati Uniti d’Europa, è stimata al 4,5, sopra la soglia».
Si sarebbe candidata anche con Calenda?
«Assolutamente no. Quello litiga con tutti».
Mastella le dà una mano?
«È in prima fila. Come le fa lui le campagne elettorali non le fa nessuno».
Cioè?
«Non ha mai cambiato numero di cellulare: significa che non ha mai perso il contatto con le persone».
I figli sono mobilitati?
«Certo. E la rete dell’Udeur».
Ma il partito dell’Udeur non c’è più.
«La rete di amici è rimasta intatta».
Andrà in giro a fare i comizi?
«Beh, le campagne elettorali non sono più quelle di una volta. Ci sono i social, la tecnologia, certo il contatto con la gente resta fondamentale, quindi andrò dove sarà possibile andare. E poi farò valere qualche segretuccio».
Che segretuccio?
«Me lo tengo per me».