IN UCRAINA PER PROCURA – “È pericoloso essere nemici dell’America, fatale esserle amici” diceva Kissinger. La nostra rottura con la Russia ha fatto degli Stati Uniti il maggior fornitore europeo di gas e petrolio. Imponendoci la stagnazione

(DI PINO ARLACCHI – ilfattoquotidiano.it) – Nessun Paese ha mai tratto profitto da una guerra prolungata (Sun Tsu, V secolo a. C.)
Diceva Henry Kissinger che essere nemici degli Stati Uniti può essere pericoloso, ma esserne amici è fatale.
E nel caso dell’Europa odierna la fatalità, il “fattore Kissinger”, consiste nel suicidio economico impostole dagli Stati Uniti e culminato con la guerra in Ucraina, ma preparato e istigato da lungo tempo. La vocazione autodistruttiva del nostro continente è stata preconizzata da Nietzsche due secoli fa con il concetto di “nichilismo europeo”. La sua prova generale sono state le due guerre mondiali del Novecento, e il percorso verso la soluzione finale è iniziato con il vassallaggio verso gli Usa instaurato dopo il 1945. La sudditanza dell’Europa non è stata lineare. Si è dipanata in fasi alterne, con sussulti di indipendenza durante i quali il Vecchio continente ha reclamato la sua sovranità.
Il più importante sobbalzo ha prodotto la nascita dell’Unione europea e di una valuta, l’euro, potenzialmente alternativa al dollaro. Ma si è poi caduti sempre più in basso, fino alla corrente fase terminale. La rottura con la Russia del 2022, con la guerra in Ucraina, capovolge il cammino verso Est dell’Unione europea e vanifica la formula del suo capitalismo. Questa rottura comporta tre conseguenze letali, destinate ad aggravarsi nei prossimi anni salvo reazioni dettate dall’istinto di sopravvivenza. Il primo effetto è la prosecuzione della stagnazione di lungo periodo del capitalismo europeo iniziata negli anni 70. Le previsioni del Fondo monetario parlano chiaro: il Pil dell’Unione resterà vicino allo zero per almeno tre anni, in controtendenza rispetto a quello degli Usa, della Russia e del resto del mondo. Lo stop è dovuto in massima parte alle sanzioni contro il petrolio e il gas che l’Europa acquistava a basso prezzo dalla Russia prima del 2022. Petrolio e gas che dopo lo scoppio della guerra vengono acquistati dagli Usa a prezzi fino a 4-5 volte superiori. Nessuno parla dei veri termini della questione dei rifornimenti di energia. Troverete centinaia di articoli su quanto siamo stati bravi a ridurre nel giro di un anno le importazioni di gas dalla Russia, senza che quasi alcuno di essi parli dei folli prezzi della bolletta energetica pagata ora agli Stati Uniti. Gli Usa hanno spinto gli alleati europei verso sanzioni estreme contro Mosca. Dopo poche settimane dall’inizio delle ostilità hanno pressato l’Ucraina a combattere invece di concludere un accordo già quasi negoziato. E hanno completato l’opera distruggendo il gasdotto Nord Stream nel settembre 2022: tutto alla luce del sole, dopo che Biden aveva avvertito gli alleati che quel gasdotto era condannato. Un atto di guerra contro la Germania ingoiato dalla sua élite come se nulla fosse. È con questi metodi che gli Stati Uniti si sono assicurati il primo posto tra gli esportatori di gas liquefatto verso l’Europa e verso il mondo. L’Europa è divenuta, inoltre, la prima destinazione del loro petrolio: 1,8 milioni di barili al giorno contro 1,7 verso l’Asia e l’Oceania. Un colpo “alla Kissinger” contro gli alleati d’oltreatlantico che il centro Bruegel ha valutato costare quasi un punto e mezzo del Pil dell’Unione europea. Un colpo che è il costo più grande della guerra Nato contro la Russia. Sommato alle spese in armamenti e agli altri oneri della belligeranza, siamo intorno – sempre secondo Bruegel – a 316 miliardi di euro, pari al 2% del Pil dell’Unione nel 2022. Cifra aumentata nel 2023 e che corrisponde, guarda caso, alla differenza tra il +2,4 del Pil Usa e il +0,4 dell’Unione. Il tutto tramite contratti-capestro firmati con gli Usa dalla Von der Leyen e da vari governi europei che proteggono lo Zio Sam da eventuali rinsavimenti della controparte tramite scadenze pluriquinquennali. L’aumento dei prezzi dell’energia, inoltre, è responsabile del 40% dell’aumento dell’inflazione in Europa. E un altro 40% è dovuto ai superprofitti degli importatori europei di gas. Non ci si deve meravigliare, allora, se Politico.eu raccoglie gli sfoghi di alti dirigenti di Bruxelles “furiosi con l’Amministrazione Biden che sta accumulando una fortuna con la guerra a spese dei Paesi europei. Gli Stati Uniti sono il Paese che sta approfittando di più dalla guerra perché vendono più gas a prezzi più alti, e perché vendono più armi” (24.11.2022).
Ma la storia del nichilismo europeo non si ferma qui. Il secondo elemento letale è la secca perdita di competitività delle industrie europee rispetto a quelle americane causata dall’impennata dei prezzi dell’energia. Non c’è industria manifatturiera nostrana che possa reggere un costo dell’energia 4 volte maggiore di quello sostenuto dalla concorrenza. Non troverete cenno al “fattore Kissinger” nei rapporti angosciati e codardi di Draghi e di Letta sul futuro del sistema Europa. Il Paese più bastonato (o meglio, auto-bastonato) è stato la Germania, che sta assistendo alla distruzione della sua base industriale e alla fuga di centinaia delle sue imprese verso gli Stati Uniti. Attratte, queste ultime, anche dagli incentivi dell’Inflation Reduction Act. Un mix di misure di favore equivalenti ai famigerati “aiuti di Stato” di Bruxelles che Biden sta distribuendo a piene mani agli “amici” d’oltreatlantico per far trasferire negli Usa pezzi interi del loro apparato produttivo. La mitica Germania è diventata un Paese in via di de-industrializzazione nonché la nazione con la peggiore performance tra tutte le economie avanzate: Pil a -0,3% nel 2023-24. La terza pozione letale che deve trangugiare l’Europa è la fine del suo modello di crescita degli ultimi trenta anni, basato sulla Russia e sulla Cina. È stato proprio Josep Borrell a dichiarare candidamente agli ambasciatori Ue, nell’ottobre 2022, che “la nostra prosperità si è basata sulla Cina e sulla Russia: energia e mercato. Energia a basso costo dalla Russia e accesso al mercato cinese per importazioni, esportazioni, investimenti e beni di consumo a basso prezzo… Quel mondo non c’è più”. Il tramonto di quella formula di crescita ha spinto ciò che resta del capitalismo europeo in un vicolo cieco. La Russia ha reagito allo scontro con l’Europa accelerando la sua integrazione in uno spazio economico asiatico sempre più vincente. In soli due anni il commercio della Russia con l’Asia è passato dal 26 al 71%. In questo spazio Cina e India diventano ancora più competitive rispetto a Europa e Stati Uniti grazie allo sconto sui prezzi degli idrocarburi importati adesso dalla Russia. Uno spazio divenuto, inoltre, più sicuro perché le transazioni tra le potenze maggiori dell’Asia avvengono ora tramite le loro valute nazionali invece che con i dollari. C’è qualcuno in grado di affermare, allora, che esista un modello di crescita del capitalismo europeo alternativo a quello appena distrutto dal “fattore Kissinger”? Potranno mai i balbettii neoliberali su “più mercato” e “più Europa” sostituire una credibile nuova narrativa sul posto dell’Europa nell’ordine mondiale post-americano e multipolare emerso ormai nitidamente?
l’elite europea diversamente deficiente.
intanto qualcosa si muove anche nelle nazioni più filo-mericane
i tories ieri hanno preso una batosta elettorale, speriamo bene nelle prossime tornate elettorali nei vari paesi, anche negli altri continenti.
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e c’è chi ancora crede ai pifferai magici che si dichiarano convintamente euroatlantisti pro NATO pro sanzioni,
spero che gli itaGGliani aprano, una buona volta, gli occhi e prendano ad uova marce questi traditori camuffati da salvatori della patria,
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Sconfortante.Mi chiedo se il nichilismo spieghi tutto. La Germania ha accettato di suicidarsi senza motivo? Dove è finito il nazionalismo tedesco e la grandeur francese ? Cosa ne dicono i loro popoli che ancora adesso pretendono di guidare l’Europa ? Lasciando stare l’Italietta nostra con i quattro pagliacci che si scambiano le poltrone ogni tanto, ma tutto il resto che segni di vita da ? In fine avrà ragione Putin e la cultura russa che ci considera decadenti, nella fase storica finale,incapaci di reagire a che ci sta mettendo sotto i piedi. Altro che indipendenza dell’ Ucraina,dovremmo reclamare la nostra d’indipendenza.
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Insomma per Pinuccio Arlacchi tutti vanno a gonfie vele tranne l’Europa. Questo naturalmente per colpa degli americani, ca va sans dire. Poi leggo un articolo del Sole24ore, questo 👇
https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AFrdHTqD
… e qualche dubbio mi viene sulle sorti meravigliose della Federazione Russa verso est. Mah. Questi articoli scritti a colpi d’accetta solo per dimostrare un teorema precostituito li trovo oltre che noiosi, poco credibili.
p.s. Ma poi chi caxxo è Pino Arlacchi? Un economista? Un esperto di geopolitica? Chi?
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Loguasto, perché ti annoi con gli articoli di Pino Arlacchi? Non li leggere. Vuoi un’economista da leggere? Hai l’imbarazzo della scelta tra i campioni nazionali ed internazionali. Ti consiglio, in casa nostra, i….coniugi De Romanis…. Vuoi un geopolitico….di statura e stazza? Vai su Parabellum di Mirko Campochiari. Saranno soddisfazioni.
E poi chi sarebbe mai questo Pino Arlacchi, dai? Oltretutto uno che è pure sociologo ( con un curriculum che…ma che te lo dico a fare…) non può, né deve affrontare temi che riguardano i comportamenti e le scelte strategiche dei Paesi europei. Si dia al Burraco.
Ad ogni modo grazie all’articolo sul Sole24ore ( ma potevi mettere tutti i quotidiani mainstream, entusiasti col copia e incolla) hai scoperto che se Gazprom perde quella cifra blu….la Russia sta fallendo. Non ha speranze. Le sanzioni funzionano. La Russia ha perso.
W l’Ucraina….
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Trai delle conclusioni da perfetto idiota con tanto di sciarpa e bandierona. Per quanto mi riguarda, tranquillo. Se in futuro leggerò il nome Pino Arlacchi andrò felicemente oltre.
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Pino chi?
Nel 2008 è divenuto responsabile del dipartimento per la sicurezza internazionale dell’Italia dei Valori, nelle cui liste verrà eletto al Parlamento europeo in occasione delle elezioni europee del 2009; insieme agli altri eurodeputati dell’IdV, aderisce al gruppo dell’ALDE. Il 19 novembre 2010, tuttavia, Arlacchi abbandona il partito di Antonio Di Pietro alla volta del Partito Democratico, ufficializzando il passaggio all’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici[6]. Si candida con il PD per le successive Elezioni europee del 2014 nella Circoscrizione Italia meridionale ma con 82.136 preferenze non viene eletto.
Svolge da aprile 2016 attività di consulente per il Gruppo Itinera nella conclusione di accordi con due primarie società di trasporti ferroviarie iraniane.[7]
Alle elezioni europee del 2024 si candida con Pace, Terra, Dignità, lista pacifista promossa da Michele Santoro e altre forze di sinistra.
Da wikipedia.
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Me’ cojoni…
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Attività politica e diplomatica
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Nel 1994 è stato eletto alla Camera dei deputati, nelle file dell’Alleanza dei Progressisti, in quota Partito Democratico della Sinistra; nel 1996 è stato rieletto al Senato con L’Ulivo.
Dal 1997 al 2002 ha ricoperto l’incarico di sottosegretario generale delle Nazioni Unite, direttore dell’UNDCCP (ufficio delle Nazioni Unite per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine) e direttore generale dell’ufficio delle Nazioni Unite a Vienna. Come direttore esecutivo dell’UNDCP, Arlacchi ha proposto e fatto approvare nel 1998 all’Assemblea generale delle Nazioni Unite una strategia decennale di riduzione della domanda di droghe e di eliminazione delle colture di oppio e coca in tutto il mondo, chiamata “un mondo libero dalla droga”; si è inoltre fatto promotore della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale approvata a Palermo da 124 paesi nel dicembre 2000 e pienamente operativa dal 2003.
Pino Arlacchi ha ripetuto l’esperienza di creazione della DIA promuovendo la nascita di una agenzia speciale antidroga nel Tagikistan, paese collocato lungo la rotta nord della droga che parte dall’Afghanistan e raggiunge i mercati russo ed europeo.
Nel campo della lotta al riciclaggio del denaro sporco, Pino Arlacchi ha promosso la firma nel 2001 da parte di 34 paradisi fiscali di un accordo che li ha impegnati a lavorare assieme all’ONU per adeguare le loro legislazioni agli standard internazionali di trasparenza finanziaria e di contrasto del riciclaggio. L’accordo coinvolgeva il 70% del mercato finanziario offshore, la cui dimensione era nel 2000 di 4.000 miliardi di dollari.
Nel 2004, su incarico della Commissione europea, ha redatto il progetto della agenzia antiriciclaggio del Kosovo. Tra il 2006 e il 2008 ha fatto parte del comitato internazionale di tre esperti costituito dalla Repubblica popolare cinese sul tema della sicurezza dei Giochi Olimpici del 2008.
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leggi il SOLE24ORE co$lione, “fonte autorevole” della confindustria covo di anime pie.
https://www.rinnovabili.it/mercato/politiche-e-normativa/gnl-dalla-russia-ue/
https://www.shipmag.it/russian-oil-export-uk-london-accuse/
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Più che di nichilismo, oserei dire di tafazzismo bello e buono.
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Caro Loquasto, non è che se tu fai il finto idiota ( ma non perfetto…) con un intervento come quello sopra, poi godi di immunità e in chat nessuno ti può “perculare”. Inoltre non puoi impedire di indossare sciarpe e sventolare bandiere di altro colore rispetto alle tue. Non c’è nessun ente superiore che ha stabilito che la tua “fede” che manifesti da oltre 2 anni, con tutti gli oggetti del tifoso, trombette ( e tromboni) comprese, sia l’unica consentita. O forse mi stai dicendo che ti hanno assoldato e il tuo controcanto alle voci del dissenso al mainstream si giova del Potere superiore degno dei Parenzo. Perché se è così mi fermo qui. Non oso. Mi limito ad una pernacchia che vale ora e per sempre.
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È il solito troll con più Nick name che infesta il blog,
e più specificamente una 🎃 vuota riempita di propaganda e spazzatura che gli serve per separare le orecchie e appoggiarci il cappello,
Pertanto, non dare mai da mangiare ai troll, ignorarli o sbeffeggiarli,
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pablero,
“hai scoperto che se Gazprom perde quella cifra blu….la Russia sta fallendo. Non ha speranze. Le sanzioni funzionano. La Russia ha perso.
W l’Ucraina….”
Queste conclusioni come ti appaiono?
p.s. Pensi sul serio che abbia postato quell’articolo per raccontare che la Russia sta fallendo? A voi poi?? Ma lo hai visto come il soldatino Adriano58 si è messo subito sull’attenti?
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Buongiorno,
In ordine.
Se dico chi è pinco pallino posso farlo perché non lo conosco io.
Ma se lo faccio perché debbo sottolineare che non è nessuno rispetto all’argomento in oggetto deve essere evidente almeno per chi non conosce me e non sa lui, chi è pinco pallino.
Basta una ricerca in Internet e posso decidere di scrivere in modo esauriente.
Santo Loquasto, per quel che vale, non dia troppa importanza al “soldatino”.
Si tratta di un chiaro esempio di “superminus” “habens”.
Se perde tempo ad andare sui due articoli nei link segnalati è squillante che il loro contenuto volge altrove i “cannoni” e cita l’acquisto di GNL e petrolio come aiuto al criminale Putin e non come testimonianza di inefficacia delle sanzioni. Questo argomento quasi non lo tratta. Pensi che nel primo chiamiamolo commento, sostiene che si tratta di un articolo copia/incollato da altri e poi fa egli lo stesso, neanche li legge, probabilmente ha cercato le paroline magiche e si è fermato lì.
Il primo link racconta come ormai è uso, quello che raccontano altri. Semplicemente copia/incolla.
I link da cui preleva sono orientati a criticare il fatto generale che più GNL più inquinamento perché sono di ong che come mission combattono per co9ntrastare l’alteramneto climatico.
Alla fine quasi tutti rimbalzano per il vero contenuto dati ad un altro sito e nel primo link è sbagliato porta altrove, pensi quant
o ne può aver capito il “soldatino”.
Il link è questo
UK purchases of Russian-origin jet fuel worth at least £40m to the Kremlin | Global Witness
Ma ne ha altri che trattano lo stesso argomento a livello europeo, uno è qeusto
EU purchases of laundered Russian oil worth an estimated €1.1 billion to the Kremlin in 2023 | Global Witness
Come si può leggere il target non è l’UE di cui UK non fa più parte bensì il proprio governo che viene accusato di registrare zero traffico ufficialmente e in modo nascosto acquistare “triangolando” acquistando da India, Cina in misura minore.
Chiede un cambio strategia che è in corso di valutazione al parlamento UK.
Nonostante questo, l’articolo al link da Lei segnalato lo dice in forma quasi comica quando viene richiesto agli specialisti che avevano “cannato” il calo economico, diciamo profondo rosso, dovuto alle vendite che ora è circa 7 miliardi di dollari, sostenendo al contrario che la Russia avesse guadagnato a nostre spese, si sono giustificati che non avevano tenuto conto delle triangolazioni.
Ma se sei analista finanziario e non tieni conto del meccanismo con cui quasi tutti i paesi circuiscono i blocchi è meglio che cambi mestiere.
Quello che tramite la triangolazione viene addirittura non pagato è l’ammontare di tasse che nel caso triangolato possono sparire perchè dipende da accordi compratore venditore, che nel caso UK India è molto basso per cui indirettamente l’India può comprare di più e vendere con maggior guadagno.
L’India e la Cina non vendono il gas Russo così come, è, cioè grezzo, ma lo raffinano ed è quindi già pronto all’uso ed ha un prezzo superiore.
In più, cosa che la Russia non può fare, Cina ed India possono vendere in dollari o euro la Russia no per via del blocco.
Allora la Russia vende in rubli convertiti nella moneta dell’India che vale a livello mondiale come “la pizza de fango del Camerun”, L’india per vendere alla UK deve convertirla in dollari od in euro perdendo valore concreto nel cambio.
Esempio oggi
rublo dollaro 0,011
rublo rupia indiana 0,91
rupia indiana dollaro 0,012
prima della guerra nel 2022
rupia indiana dollaro 78,02
rublo prima nel 2020
rublo dollaro 91,09
In pratica per vendere quanto basta per ottenere ciò che otteneva direttamente nel 2020 la russia deve vendere all’India ad
8281
al cambio che può fare solo se vende almeno 8281 litri di gas grezzo al prezzo di 1.
E riceve dall’India in rubli l’equivalente de “la pizza de fango del Camerun” che grosso modo la lasciano alla stessa situazione, perchè vale solo per il mercato interno.
I dati esposti in copia incolla guarda caso sono esposti anche indovinate da chi
Primo bilancio in rosso in 24 anni per la russa Gazprom. Pesa soprattutto il crollo del prezzo del gas – Il Fatto Quotidiano
Peccato però che, come al solito, il direttore del cartaceo ieri raccontava un’altra favola e come consuetudine la versione web documentava il contrario copia / incollando come gli altri.
In ogni caso consiglio
Gazprom plunges to first annual loss in 20 years as trade with Europe hit | Reuters
dove scrive direttamente la Gazprom
Ma il cambio di gestione di Ariston Italia e BSH verso Gazprom con acquisizione azioni c’entra qualcosa ?
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Sempre grazie a Stefano Tufillaro.
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L’accusa di Isw, azioni di Mosca contro i neonati del Lugansk sono genocidio
Le autorità della regione occupata di Lugansk, nell’Ucraina orientale, minacciano le madri negli ospedali di portare via i loro neonati se nessuno dei genitori riesce a dimostrare di avere la cittadinanza russa: lo riporta l’Isw, l’Istituto per lo studio della guerra, commentando che queste azioni violano l’Articolo 2 della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio. Il capo dell’Amministrazione militare del Lugansk, Artem Lysogor, ha annunciato che da lunedì prossimo le madri che partoriscono negli ospedali della regione dovranno dimostrare la cittadinanza russa di almeno uno dei genitori del neonato affinché quest’ultimo possa essere dimesso dall’ospedale, afferma il centro studi statunitense citato da Ukrainska Pravda. Secondo gli analisti dell’Isw, tali azioni violano in particolare l’articolo 2d della Convenzione, che definisce il genocidio come l’introduzione di «misure miranti ad impedire nascite all’interno» di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.
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ahahahah ahahah ahahahah ahahah ahahahah ahahah ahahahah ahahah
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Caglio’, mi hai tolto le risate di bocca…
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Vuongiorno,
in cascata
La pagina del sito Ucraino che rimbalza al sito americano Tradotta da loro in Inglese
La pagina del sito americano
Un avviso.
Il sito americano è fatto in maniera insuperabile. Presenta la possibilità di osservare la situazione, giorno dopo giorno, anche in formato grafico.
Avvisa che bisogna avere un computer tra mite SmartPhone è non fruibile.
E’ vero.
Il report che presenta è ricco di riferimenti ad altre specifiche fonti ed è molto lungo perchè racconta fatti e collegamenti.
Non è per chi ha bisogno di slogan battute imbecillaggini varie non essendo in grado neanche di leggerlo.
Non è parziale o meglio schierato.
La denuncia dell’orrendo provvedimento annunciato dal militare ha bisogno di “essere calato” nel contesto, comunque.
Si tratta di un provvedimento di un militare “acquisito” in seguito all’annessione, non è detto che sia condiviso da Mosca.
Se Putin dovesse approvarlo anche la vittoria militare non aggiusta nulla anzi prolunga la guerra economica che la Russia sta pagando e la sconfitta totale anche sulle architetture digitali future che sono rappresentate per ora principalmente dai Cloud e dagli apparati di scambio finanziario / valutario, ma col crollo del rublo giornaliero al momento di un eventuale riallineamento perderà issofatto la ricchezza “falsata” comunque ridotta, che ora possiede sulla carta.
È come il gioco delle azioni: se perdono valore e non valgono niente, se non le vendi in teoria hai potenzialmente la ricchezza iniziale ma al momento della “vendita” perdi tutto.
Il problema che se vai dal salumaio non lo puoi pagare con le azioni.
Se devi pagare bollette, mutuo, se devi chiedere un prestito la stessa banca che ha le tue azioni non ti fa certo il giroconto.
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Ci avviamo a diventare quello che la Cina era cent’anni fa, quando prendevano schiaffi da tutti e dicevano pure grazie.
Evviva!
Basta trovare un Mao, e forse tra cent’anni ridiventiamo un tigrotto.
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Pepe Escobar
Mosca è molto chiara su ciò che già sanno tutti coloro che hanno un cervello funzionante.I giochi di guerra della NATO che attualmente utilizzano “armi ibride e convenzionali” vicino ai confini della Russia camminano come un’anatra e parlano come un’anatra.E l’anatra è una chiara preparazione per una Guerra Calda.Andare avanti. Non hanno idea di cosa li colpirà
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