Cinque scheletri con i piedi e le mani mozzate ritrovati nel bunker del delfino di Hitler, fondatore della Gestapo: forse uccisi durante un rituale religioso

(Tonia Mastrobuoni – repubblica.it) – Cinque scheletri con i piedi e le mani mozzate, sepolti sotto la camera da letto dove dormiva uno dei maggiori criminali della storia: Hermann Goering, fondatore della Gestapo, ministro dell’Aviazione nel Terzo Reich, una delle menti più diaboliche della Shoah. E il mistero scuote gli archeologi: a chi appartengono i resti dei cinque cadaveri scovati sotto la sua camera da letto? E li ha uccisi lui, il numero due di Hitler? Infine, sono morti durante un inquietante rituale religioso, come sembra indicare qualche indizio?
Secondo gli esperti gli scheletri appartengono a una famiglia: tre adulti, un adolescente e un neonato. E sono stati ritrovati in uno dei luoghi più cupi del regime nazista, nella “Wolfsschanze”, la “Tana del lupo” del Fuehrer, il quartier generale del regime nazista nei territori orientali occupati. Un complesso di circa duecento edifici nascosto tra i boschi e le paludi dell’odierna Polonia e fatto saltare nel 1945 dai nazisti stessi, quando fuggirono dall’Armata rossa. Un luogo dove Hitler e i suoi scherani si sentivano talmente al sicuro che il Fuehrer trascorse lì quasi tre anni, nel corso della Seconda guerra mondiale. È nella “Tana del lupo”, ad esempio, che Hitler sfuggì nel 1944 all’attentato di un pugno di ufficiali rivoltosi capitanati dal generale von Stauffenberg.
Non deve meravigliare, insomma, che a ottant’anni dalla fine della guerra quell’area misteriosa nella vecchia Prussia orientale attragga ancora tanti archeologi e cacciatori di tesori, anche dilettanti, polacchi e tedeschi. Nei giorni scorsi uno di loro, Jens Hlafek, ha individuato nel bunker di Goering un vecchio pavimento di legno rimasto finora nascosto. Ha cominciato a scavare e ha fatto la macabra scoperta degli scheletri senza mani e senza piedi. Una famiglia sepolta sotto la camera da letto del criminale di guerra, scomparsa in circostanze oscure. Forse durante un rituale religioso, come sembrerebbe indicare qualche indizio.
Qualche esperto ha tentato di smorzare l’eccitazione generale: mani e piedi degli scheletri si disintegrano spesso per primi. Ma altri esperti insistono: le estremità sono state mozzate. Per ora, non c’è certezza di nulla. Gli archeologi, peraltro, non riescono neanche a individuare un momento preciso in cui potrebbero essere morti. Ma pensano che sia probabile che siano stati seppelliti nei sotterranei durante la costruzione del bunker del gerarca nazista.
“Eravamo totalmente scioccati” dalla scoperta, ha raccontato Oktavian Bartoszewski, archeologo per hobby e direttore della rivista di scavatori appassionati Relikte der Geschichte (“Relitti della storia”). Da anni lavora insieme al team di ricercatori “Fundacja Latebra” agli scavi nella “Tana del lupo”. E pensavano di aver perlustrato a fondo i terreni, di aver scoperto tutto ciò che c’era da scoprire. E invece.
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