
(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – L’Iran ha coordinato l’attacco con la Casa Bianca per evitare a Israele qualsiasi danno, se non accidentale. È un paradosso della politica internazionale, ma anche una prassi ormai consolidata, che l’Iran si accordi con gli Stati Uniti prima di vendicare un torto subito. È accaduto anche l’8 gennaio 2020, quando l’Iran lanciò i missili contro le basi americane in Iraq per vendicare l’uccisione del generale Soleimani per mano di Trump. L’Iran fece sapere alla Casa Bianca luogo e giorno dell’attacco.
Il Medio Oriente funziona prevalentemente in questo modo perché una scintilla può appiccare incendi impossibili da spegnere. Ad esempio, Trump anticipò a Putin giorno e luogo del suo attacco contro la base di Shayrat, il 7 aprile 2017 in Siria, per non colpire i soldati russi presenti in quel Paese. È pertanto errato valutare la capacità offensiva di Teheran in base a questo attacco. Gli iraniani hanno comunicato agli Stati Uniti, quasi certamente attraverso l’Oman, il giorno, le traiettorie e le armi che avrebbero utilizzato. Gli iraniani hanno poi dato 72 ore di tempo a Israele per organizzare la difesa antiaerea e abbattere il cento per cento dei missili contro il proprio territorio. L’Iran ha agito in questo modo per compiacere i propri cittadini ed evitare una guerra con gli Stati Uniti, che Netanyahu ambisce a scatenare. Netanyahu ha bisogno di una guerra Usa-Iran per molte ragioni. La prima è che una guerra di questo tipo lascerebbe Israele con le mani libere di condurre la pulizia etnica a Gaza mentre gli Stati Uniti hanno le mani impegnate con l’Iran. La seconda è che Netanyahu immagina che uno scontro Usa-Iran allungherebbe la sua vita di governo. La terza è che una guerra Usa-Iran passerebbe quasi certamente in eredità a Trump, che odia l’Iran con tutte le sue forze. Netanyahu pensa che una guerra Usa-Iran nel 2024 potrebbe prolungarsi almeno per la durata della prossima presidenza americana.
Dal canto suo, Biden non vuole una guerra con l’Iran per cinque ragioni. La prima è che ha lavorato per la distensione con l’Iran sotto Obama. La seconda è che l’Iran è un Paese di 90 milioni di abitanti con risorse energetiche pressoché illimitate e un arsenale missilistico molto temibile. La terza è che la Russia appoggerebbe l’Iran. Putin darebbe volentieri all’Iran la difesa anti-aerea per abbattere gli aerei americani invertendo lo schema d’Ucraina, dove la contraerea americana abbatte gli aerei russi. L’Iran ha assunto importanza vitale per la Russia che si prepara alla Terza guerra mondiale con la Nato. La quarta è che l’Iran verrebbe appoggiato anche dalla Cina. Una guerra Usa-Iran potrebbe durare a lungo e sfociare addirittura nella terza guerra mondiale. La quinta è che Biden perde voti soprattutto per la sua politica estera fallimentare: Biden ha fallito in Ucraina e pure in Palestina, dove migliaia di bambini palestinesi vengono uccisi con i suoi proiettili. Una guerra con l’Iran decreterebbe, quasi certamente, la sconfitta elettorale di Biden con il record assoluto di tre fallimenti in politica internazionale su tre, a cui bisognerebbe aggiungere l’Afghanistan lasciato in mano ai talebani. Nella prospettiva americana, Biden ha avuto il merito di separare la Russia dall’Europa e di avere espanso la Nato, cioè gli Stati Uniti, ai confini con la Russia. Ed è un successo. Però ha perso la guerra con Putin rovinosamente. La mortificazione che Putin ha inflitto a Biden in Ucraina è talmente grande per tutto l’Occidente da non essere quantificabile.
la pura verità di difficile accoglimento di tutti i co guerrafondai . Bravo Orsini !
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“L’Iran ha dato agli Stati Uniti, probabilmente attraverso l’Oman, tutte le informazioni sull’attacco condotto sabato. L’Iran ha cercato di porre Israele nella condizione di abbattere tutti i missili. Ecco perché il presidente americano Biden ha detto a Netanyahu di non reagire all’attacco, sente di avere una sorta di accordo con l’Iran. È sbagliato pensare di stimare la potenza dell’Iran dal lancio di missili e droni. L’Iran ha voluto che Israele abbattesse i missili”.
Questa è la teoria di Orsini. Così fosse, viviamo in un mondo di PAZZI.
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E invece secondo me è una delle rarissime volte che ci azzecca.
Per il resto, la solita valanga di castronerie: la Russia che darebbe i sistemi di difesa aerea all’Iran, magari gli scudi impenetrabili di Sebastopoli o a protezione delle raffinerie, Biden che ha fatto la guerra ed ha perso rovinosamente in Ucraina (è vero il contrario: è stato fin troppo pacifista se non codardo fornendo a Kiev a malapena i mezzi necessari a conquistare il Lussemburgo, nonostante il bilancio e gli armamenti Nato fossero VENTI volte quelli di Mosca), la Cina che appoggerebbe l’Iran (sì come no, magari mandandoci i battaglioni Uiguri), e mi fermo qui perchè mi viene da fare un’A-M-P-I-A risata.
Detto questo, è del tutto inverosimile che gli aiatollah vogliano una qualsivoglia guerra, dato che il loro potere è seduto su una pentola a pressione (e repressione) sociale interna che li farebbe saltare in aria alla prima scintilla.
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Ma io non ho mica messo in dubbio la sua analisi. O meglio, l’ho presa per buona. Da qui la mia reazione sulla FOLLIA generale che ci circonda. Io (Iran) per far felice il mio popolo lancio una sfilza di bombe su Israele, avvertendo però in anticipo gli Usa su quando e dove le lancerò. Subito dopo dico “per noi è finita qui”. Non credi sia un delirio assoluto?
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Buongiorno,
Un articolo come quasi tutti che mette insieme il tutto e il contrario di tutto.
Ci sarebbe da chiedersi in che modo l’estensore riesce ad avere dettagli così particolareggiati ad esempio quando e come i dirigenti iraniani abbiano comunicato agli USA obiettivi, numero, potenza degli ordigni che avrebbero lanciato.
Per telefono? Con un foglio Excel? via SMS?
Datosi che si tratta di informazioni specialistiche non certo degli avventori di un bar, ciò richiede contatti particolari tra diverse entitaà responsabili.
I quadri dirigenti militari iraniani che parlano con gli equivalenti USA sottintende un rapporto tra strutture non proprio use a reciproca fiducia visti i precedenti non proprio “pacifici”.
Addirittura gli elencano target, durata, potenza in modo preciso tale da farseli abbattere.
Se fosse vero il 10% è la più grande operazione anti guerra pensabile.
La comune azione per la distruzione condivisa degli strumenti di morte: io li sparo per non farti male e tu li abbatti per chiudere il giro.
La realtà “vera” è che la già minima consistenza della popolazione vivente in termini di possibilità di autodeterminazione, di affermazione del diritto all’esistenza degna e soddisfacente si riduce sempre di più costretta da entità che debbono sopravvivere a sè stesse, a qualsiasi costo anche con massacri, distruzioni, carneficine.
Tanti altri sicuramente più informati di me hanno già più volte detto che ci sono almeno 80 conflitti, piccole e medie guerre oggi nel mondo di cui la maggior parte neanche vengono citati.
Questo dovrebbe essere in cima ad ogni preoccupazione, davanti ad ogni priorità.
Ma è meglio buttare giù un articolo alla ricerca del tifoso perduto.
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Ma io invece Stefano, quando Orsini fa il professore lo leggo con attenzione. Certo ormai è tutto preso dalla smania di “distinguersi” da quello che viene definito mainstream, e deve per forza dire qualcosa di diverso. Però lo leggo, lo prendo per buono, e lo commento senza limitarmi a farmi quattro risate.
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non è difficile distinguersi da una massa di semianalfabeti che sono capaci di leggere e scrivere ma che non capiscono né cosa hanno letto e né cosa scrivono
e il Prof. Orsini si distingue perché legge e capisce cosa legge, al contrario di questo,
ci sono testimonianze dirette di ambasciatori che confermano quanto affermato dal professore,
Certo che chi si informa alla fonte MSN come Mentana ritiene il professore uno sparaballe.
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questo=guasto
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qui si sono radunati tutti i NAFO di infosannio.
raccomando a tutti di leggere attentamente e riflettere sulle cause della loro pseudomnesia
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Pseudo che?
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appunto!
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Da financial times ,
“L’Iran ha segnalato agli alleati e alle nazioni occidentali che reagirà contro un sospetto attacco aereo israeliano sul suo consolato di Damasco in modo “calibrato” per tenere a bada un conflitto regionale a tutto campo, secondo i funzionari informati sui colloqui.È improbabile che Teheran prenda di mira le strutture diplomatiche israeliane nella regione, ha detto un funzionario informato sui colloqui tra Iran e Oman, lo Stato del Golfo che ha spesso facilitato la diplomazia di secondo piano tra Teheran e Washington.
L’intelligence americana su qualsiasi attacco imminente sembra essere dettagliata e specifica, secondo i funzionari informati sulla situazione, dando a Israele una finestra temporale per preparare le sue difese. . . .
Anche un attacco diretto in territorio israeliano sarebbe probabilmente “calibrato” in modo da mostrare una risposta forte, senza innescare una ritorsione israeliana che porterebbe alla decimazione delle risorse iraniane in Libano e Siria, ha detto il funzionario occidentale, avvertendo che un è possibile un errore di calcolo”.
Funzionari turchi, giordani e iracheni hanno detto domenica che l’Iran aveva dato ampio preavviso giorni prima del suo attacco con droni e missili contro Israele , ma funzionari statunitensi hanno detto che Teheran non aveva avvertito Washington e che mirava a causare danni significativi. . . .Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha detto domenica che l’Iran ha dato ai paesi vicini e all’alleato di Israele gli Stati Uniti un preavviso di 72 ore per lanciare gli attacchi.Il ministero degli Esteri turco ha affermato di aver parlato sia con Washington che con Teheran prima dell’attacco, aggiungendo di aver trasmesso messaggi come intermediario per assicurarsi che le reazioni fossero proporzionate.“L’Iran ha detto che la reazione sarà una risposta all’attacco di Israele alla sua ambasciata a Damasco e che non andrà oltre. Eravamo consapevoli delle possibilità. Gli sviluppi non sono stati una sorpresa”, ha detto una fonte diplomatica turca.Naturalmente né Tel Aviv né Washington possono ammettere il preavviso dal momento che hanno costruito la loro narrazione sul 99%. Ma soprattutto non possono ammettere che i 12 missili balistici iraniani che hanno colpito aeroporti e postazioni militari in Israele siano riusciti a passare nonostante gli Usa dispongano nel deserto del Neghev di quello che viene definito il più avanzato radar del mondo in banda X AN/TPY-2, destinato rilevare i lanci di missili iraniani e trasmettere i dati di mira alle batterie israeliane Arrow e David’s Sling e alle batterie statunitensi Thaad Abm schierate per proteggere i siti israeliani sensibili, tra cui Dimona e le basi aeree di Nevatim e Ramon. Vale a dire quelle colpite. Ecco un brevissimo video che mostra l’impatto di un missile Iraniano Forse allora quel radar non è così sofisticato come si vuole fare credere o non lo sono le difese antimissile che beccano solo oggetti lenti come del resto le vicende ucraine hanno mostrato fin troppo chiaramente. Scott Ritter che di queste se ne intende ha scritto: “Per tutti coloro che cercano di far passare gli eventi di ieri come una vittoria israeliana, riflettete su questo fatto: il miglior sistema di difesa missilistica al mondo non è riuscito proteggere i siti che avevano il compito di proteggere dagli attacchi dei missili iraniani. Chi ha la supremazia nella deterrenza? Non è Israele”.
capisco che la realtà per chi è infarcito di propaganda è una cosa dura dà accettare,
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e qui in maniera più approfondito
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Ma perché solo al 99%? Non ci sono più le certezze di una volta.
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e qui l’immagine di quando la nave affonda e i topi scappano
https://nitter.poast.org/richimedhurst/status/1779870410764382368#m
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Guerrafondaio: chi è accanito fautore della guerra a ogni costo (Treccani)
“Biden non vuole una guerra con l’Iran per cinque ragioni.” (prof. A. Orsini).
Non ci sono più i guerrafondai di una volta, signora mia.
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Il teatrino è in piena attività.
🇮🇱🇮🇷 Un alto funzionario iraniano ha detto che gli Stati Uniti hanno chiesto all’Iran di accettare un attacco simbolico israeliano sul suo territorio per consentire allo Stato ebraico di salvare la faccia.
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Buongiorno,
la quantità industriale di fantasie addotte non è compensabile con ragionamenti logici.
Orsini “spara” per ottenere facile consenso e deve per forza di cose inventare, manipolare, ritenendosi il non plus ultra della situazione.
Mette insieme argomenti e nessuna prova se non “carpita”ciucciata” da chi rimbalza da un’altra che rimbalza da un’altra e così ad libitum.
E così contribuisce a mettere la sordina a ciò che conta veramente.
Il giorno 1 Aprile probabilmente Israele ma non c’è pistola “fumante” ha attaccato una sede consolare iraniana in Siria, uccidendo rappresentanti dello Stato cosiddetto islamico.
Questo fatto è gravissimo perchè avviene in uno stato terzo, violando parzialmente lo spazio aereo del Libano.
L’ Onu con la commissione speciale deputata nonostante il generale “andazzo” del cosiddetto doppio standard che porta al silenzio sui fatti, ha predisposto la condanna ufficiale che sta diramando in queste ore.
Nella foga di dover urlare a tutti i costi anche gli “addetti ai lavori” parlano di attacco all’ambasciata invece che come è stato attacco al consolato.
Chi attacca un’ambasciata attacca lo stato ed è de facto una dichiarazione di guerra.
Chi attacca un consolato attacca una parte burocratica di uno Stato ma non corrisponde ad una dichiarazione di guerra.
E’ grave ma molto meno.
Chi assassina non ha scusanti elevato all’ennesima potenza se c’era intenzione farlo.
Il susseguirsi caotico dei fatti e dei relativi commenti da ogni parte rende quasi inutile l’esame.
Quello che si sa in realtà in realtà è quello che si dice di sapere commettendo anche immani stupidaggini.
Ma soprattutto nascondendo quello che invece, per dar troppo fiato alle trombe, è la sequenza di fatti gravi che restano.
Il giochetto di quanti missili, droni, proiettili sembra la fiera del paese, 170 + 120, no 300, no 350, e chi più ne ha più ne metta.
Quello che racconta WSJ, quindi un giornale non una fonte autorevole o presunta tale, insieme a quello che racconta la Routers, insieme alle agenzia di stampa schierate a seconda della situazione geopolitica viene elevato a rango di certezza assoluta.
Quello su cui concordano le maggiori, e speriamo sia vero almeno la metà, è che nei giorni precedenti al giorno dell’attacco, l’Iran con suoi dirigenti avrebbe avvisato gli stati confinanti Israele che ci sarebbe stata una reazione di “compensazione” ai fatti dell’ 1 Aprile.
Qui divergono le varie fonti ognuna delle quali se la canta e se la suona a proprio gusto.
La Giordania, con il suo esecutivo dichiara che essendo stata avvisata ha girato le informazioni agli USA essa stessa e non quindi direttamente l’Iran come raccontato da Orsini.
E fa di peggio.
Concede agli USA l’utilizzo del proprio spazio aereo in funzione anti Iran cosa che avviene testimoniata dall’abbattimento da parte dell’aviazione USA di un centinaio di oggetti (missili, droni, weapons).
Questo abbattimento avviene senza utilizzare i sistemi intercettori israeliani e avviene completamente al di fuori di Israele.
A questa opera di difesa interposta partecipano anche i caccia della UK che a loro volta abbattono un certo numero di questi corpi.
La Francia non partecipa in forma armata tradizionale ma mette a disposizione il suo sistema radar per individuare i corpi e consentirne l’abbattimento.
La filiera si allunga perchè oltre alla Giordania, considerata “traditrice”, si aggiunge l’Arabia Saudita che addirittura rivendica di aver aiutato Israele a difendersi dall’attacco iraniano.
Chi dirige l’ìorchestra non è Israele bensì gli USA come centrale di controllo nel Qatar, ridimensionando quindi anche il presunto ruolo patriottico israeliano
Un altro punto di divergenza è perchè l’Irana avrebbe avvisato prima ed è la stessa Reuters a raccontarlo: per tranquillizzare gli stati “arabi” che non sarebbero stati coinvolti, che non sarebbero stati colpiti perchè l’Iran voleva colpire solo Israele.
Orsini ma non da solo la racconta diversamente e la Reuters smentisce sia lui che gli altri sul fatto che gli americani e gli israeliani avrebbero saputo in anticipo per grazia ricevuta direttamente dall’Iran in modo da farli sembrare anche impreparati ae non all’altezza nonostante l’avviso.
Il comando USA estende un rapporto dove viene conclamato che molti degli oggetti neanche ce l’hanno fatto ad arrivare in Israele, tecnicamente hanno cessato di esistere prima: non c’è stato bisogno di abbatterli.
Molti vengono abbattuti in Libano, in Iraq, in Siria, in Giordania e comunque al di fuori di Israele.
Molti vengono abbattuti in Israele e qui tramite i tre sistemi israeliani direttamente da Israele.
Israele per compiere l’opera si serve di almeno cento caccia che sorvolano la nazione abbattendoli insieme ai sistemi di intercettazione.
Ovviamente i report sono da chi mostra i muscoli, si dichiara ercole ed Ursus della guerra ma rimane il fatto che l’attacco iraniano militarmente è addirittura oggetto di migliaia di commenti ironici interni allo stesso iran presenti nei vari social network.
zero zero carbonella
Ma Israele non può gioire perchè, sempre a detta degli esperti americani e “filooccidentali” nonchè gli stessi israeliani, l’operazione gli costa economicamente circa un miliardo e 300 milioni di dollari in una sola notte tanto che viene paragonata all’intero costo della guerra del Kippur
E’ evidentemente che in caso di guerra prolungata Israele non potrebbe sostenere economicamente lo sforzo.
Ma quello che viene nascosto è che la difesa di una nazione è stata effettuata da “altre” nazioni spacciandola per azione “autonoma”.
Che sono saltati i cosiddetti patti di reciprocità, che buona parte degli stati arabi invece che “osteggiare” Israele l’hanno addirittura aiutata.
Ovviamente il giorno dopo retromarcia, La Giordania, l’Arabia Saudita ritirano fuori la questione Palestinese tanto per imbrogliare meglio la situazione.
Il fatto che in quelle ore, durante l’attacco nella West Bank i coloni israeliani briuciavano le case, hanno ucciso decine di palestinesi era scomparso dai loro radar.
Alla fine in questo pandemonio ci si trova davanti ad una scena del teatro dell’assurdo.
La presunta unica democrazia medio orientale può commettere genocidio che però siccome non è firmato anche se uccide, massacra migliaia di palestinesi genocidio non è.
E, ad osteggiarlo a parole, è la Giordania che a suo tempo ne ha eliminati anche essa un buon centinaio di migliaia (Remember Settembre Nero?), oppure gli Emirati Arabi che con l’accordo d’Abramo neanche la nomina la Palestina, o addirittura l’Iran che considera “organizzazioni terroristiche” i curdiOppure il Libano che a suo tempo quando ad Israele serviva chi facesse il lavoro sporco ne massacrò alcune migliaia principalmente a Sabra e Chatila..
per non parlare della stessa Siria e della democraticissima Turchia non chè dell’Arabia Saudita.
Alla fine ai disgraziati palestinesi, chi conviene li massacri ?
La questione è tutta lì, irresolubile per definizione.
Non c’è spazio per un Iran “pacifico”, insieme ad un Israele “pacifico”, a fianco ad un mondo arabo “pacifico”.
E’ un lusso che nessuno può permettersi.
Oggi, a tempo di record è stato inserito in Wikipedia un report molto approfondito non di parte con numerose collegamenti agli articolo citati e ad altri.
E’ già stato “rivisto” varie volte
2024 Iranian strikes in Israel – Wikipedia
Buona lettura
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