Le aree sono, per lo più, quelle di dieci anni fa. In Sicilia case popolari, abitazioni civili, magazzini, persino stalle e scuderie, ristoranti, bar, panifici, macellerie. Sono un centinaio le diffide già pronte a partire contro la Stretto di Messina spa

(ENRICA RIERA – editorialedomani.it) – Quasi mille pagine, ciascuna con una serie di documenti pieni di numeri e tecnicismi. All’interno ci sono anche le mappe e le tavole collegate alle liste di chi, a causa del Ponte fortemente voluto dal leader della Lega Matteo Salvini, sarà costretto ad abbandonare la propria casa, quella costruita o comprata coi sacrifici di una vita. Parliamo di intere famiglie, tra proprietari e affittuari, ma anche di enti pubblici e di imprenditori, questi ultimi titolari di quegli immobili che dovranno lasciare spazio alla grande opera.
Per legge le carte sugli espropri saranno pubblicate ufficialmente sui giornali. Ma da poche ore sono anche rintracciabili sul sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Valutazioni e autorizzazioni ambientali), tra la documentazione riguardante il «collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria».
I cittadini soggetti all’esproprio avranno un limite di tempo per proporre osservazioni. Non più sessanta giorni come avvenne nel 2011, quando allo stesso modo di oggi sui cittadini di Villa San Giovanni e Messina incombeva il rischio esproprio. Ma trenta, «considerando – spiegano gli attivisti della rete No Ponte – l’intervento e l’estensione della nuova normativa circa le procedure Pnrr-Pniec».
E il fatto che sul sito del ministero campeggi la data del 13 aprile, in relazione appunto al termine entro cui il pubblico potrà presentare osservazioni, conferma le nuove tempistiche, più rapide e veloci. Che dicono anche un’altra cosa: c’è una scadenza per farsi avanti coi propri dubbi e perplessità «che quindi decorre – spiegano ancora gli attivisti – dalla data di pubblicazione sul sito».
Peccato, tocca ribadire, che nessuno sia stato formalmente avvisato. D’altronde in base a quanto prevede il testo unico sugli espropri, caldeggiato ai tempi dall’esecutivo Berlusconi, quando in ballo ci sono più di cinquanta “espropriati” non c’è bisogno di alcuna comunicazione diretta. L’onere di informarsi grava su chi, in queste situazioni, rappresenta a tutti gli effetti la parte debole.
IL PILASTRO NELLA PIZZERIA
Sotto il sole non c’è comunque nulla di nuovo. Sulle liste espropri i nomi sono, per lo più, quelli di dieci anni fa. In Sicilia case popolari, abitazioni civili, magazzini, persino stalle e scuderie, ristoranti, bar, panifici, macellerie. Uno dei pilastri del ponte bucherà, ad esempio, la Pizzeria Gitano’s di Messina.
Più di mille e ottocento pagine di nomi riguardano tutta l’isola, mille e quattrocento il solo Comune di Messina. Per la Calabria i fogli sono al contrario circa seicento. E per quanto riguarda le case dei privati, ci si prepara ad espropriarne trecento dal lato Sicilia e centocinquanta su quello calabrese.
Si rilevano, tuttavia, alcune integrazioni: non tanto di nuovi proprietari da espropriare, quanto di metri quadrati. Come a dire che, in certi casi, i pezzi di terra da portar via in dieci anni sono aumentati. Daniele Ielacqua del comitato No Ponte, che oggi si riunirà per un’assemblea pubblica in attesa dell’arrivo – il 18 e 19 marzo – dell’ad della Stretto di Messina spa Pietro Ciucci, ci racconta quello che gli accadrà personalmente. «A causa dei lavori per questa infrastruttura – dice – dovrà essere demolito l’atrio della mia casa, come entreremo?». E non è vero che l’erba del vicino è sempre più verde. Per il dirimpettaio di Ielacqua, infatti, «la particella da espropriare coincide col suo salotto».
PRONTE LE DIFFIDE
Sono un centinaio le diffide già pronte a partire contro la Stretto di Messina spa. «L’opposizione legale c’è e ci sarà – chiosa ancora Daniele Ielacqua -, I nostri avvocati hanno già pronte le lettere da inviare alla società amministrata da Ciucci che nei prossimi giorni ha intenzione di parlare alla cittadinanza, sia qui in Sicilia sia in Calabria. Cos’ha da dirci? Oggi intanto – prosegue il membro del comitato No Ponte -, nel corso dell’assemblea, distribuiremo un kit di resistenza al ponte: dobbiamo informare tutti i privati cittadini coinvolti e direttamente interessati sui modi attraverso cui tutelarsi e salvaguardare i propri beni».
Dall’altra parte però la Stretto di Messina avrebbe già messo in moto convenzioni e accordi con le associazioni di categoria, come quella dei piccoli proprietari. «La società – continua Ielacqua – ha intenzione di offrirci accordi bonari, magari anche indennizzi anticipati, ma noi non ci abbasseremo ad accettare tutto questo. Ci sono di mezzo i nostri diritti».
Più sereno si mostra al contrario Pietro Idone del Wwf Calabria nonché attivista della rete No ponte: «Non c’è bisogno di allarmarsi per gli espropri. Quest’opera presenta le stesse criticità del 2011, le stesse per cui non venne allora costruita. Non si farà».
Nel frattempo tra la documentazione disponibile sul sito del ministero dell’Ambiente anche la comunicazione di avvio della procedura di impatto ambientale integrata con la procedura di valutazione di incidenza e della verifica del piano di utilizzo delle rocce da scavo. Anche in tal caso è possibile effettuare osservazioni. Buono a sapersi.
L’ennesimo disastro annunciato
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Che poi… questo caxxo di ponte è FATTIBILE O NO?
Ma come possono andare avanti quando a parte Salvini, non se ne interessa nessuno? E poi CIUCCI, ci mancavano solo i quadrupedi ex ANAS.
Una grande opera di importanza storica
Che questa nazione salverà
Per la grande opera tutti i sudditi in città
Grideranno: “Viva sua maestà”
Una grande opera, macchina economica
Che i massoni rifocillerà
È la grande opera, stupido chi sciopera
Quante bastonate prenderà
Grandi opere che iniziano
Ma che non finiranno… mai
[Bridge]
Opera, opera
Opera, opera
[Strofa 1]
Più che l’hobby dell’edilizia ho la lobby dell’edilizia
Che infrange la legge come un bobby che ti sevizia
Assumo tutto, ma la gente minimizza
Perché arrotolo cartine che non si chiamano Rizla
Edifico e scasso, va magra e non collasso
Lo stemma della crew è una squadra col compasso
Parliamo in codice, talmente in codice
Che a volte nemmeno tra noi ci capiamo un clacson
Palazzinari fieri, geometri, ingegneri
E novizi iniziati con atti osceni
Li si traveste da Val di Susa
E in una stanza chiusa se ne abusa penetrandoli coi treni
Non abbiamo premi per gare di salto in alto, ma
Premiamo per vincere le gare d’appalto
Siamo balene in un mare di tanto plancton
Noi quelli dritti voi fritti come wonton
Nei cantieri se la cantano
Finché non gliela suoneremo
[Ritornello]
Una grande opera di importanza storica
Che questa nazione salverà
Per la grande opera tutti i sudditi in città
Grideranno: “Viva sua maestà”
Una grande opera, macchina economica
Che i massoni rifocillerà
È la grande opera, stupido chi sciopera
Quante bastonate prenderà
[Strofa 2]
Dall’oggi al domani noi loggia dei demani
Che intreccia legami da cui sbocciano denari
Capoccia e compari sloggiano i locali
Abbiamo appoggi tali che non ci scocciano i legali
Non ci fotti, dacci dei corrotti
Ma sappi che non ci abbatti come a punta Perotti
Qui si punta a ponti da tremila metri e rotti
Buoni come soffitti tenuti con i cerotti
Esclusiva la villa abusiva a riva
Se ti fidi di ‘sta casta non ti si castiga
Il divino tomo dice che il condono arriva
Noi bluffiamo solo se giochiamo la partita IVA
Viva la diga, iddio la benedica, ma
Non tratterrebbe nemmeno la mia vescica
Noi devastiamo il fondale abusando della credulità popolare
Tu non chiamare il CICAP
[Pre-Ritornello]
Uno spazioporto si farà
Conquisteremo pure il cielo con…
[Ritornello]
Una grande opera (Una grande opera) d’importanza storica (Ci conquisterà)
Che questa nazione salverà (E suonerà l’orchestra)
Per la grande opera (Hip-hip-hurrà) tutti i sudditi in città (In libertà)
Grideranno “Viva sua maestà” (Nessuno può stroncare)
Una grande opera (Inarrestabile), macchina economica (Larga di maniche)
Che i massoni rifocillerà (La fonte di ogni bene)
È la grande opera (La nuova speme), stupido chi sciopera (Non gli conviene)
Quante bastonate prenderà (Che grande opera sarà)
Inarrestabile
State costruendo davvero uno spazioporto?
Si! Così quelli del fronte vinceranno le elezioni!
Piacere! Io mi chiamo Caparezza!
Io mi chiamo Luigi Delle Bicocche, sono muratore! Lavorare qui è un incubo, ma in giro si pensa solo alla festa di inaugurazione! Pare che ci veniamo a ballare nei cantieri!
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Devo fare il ponte, quindi mi serve casa tua
Fascisti, questo sono
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Salvini&Ciucci……non costruirete nessun ponte…..!!!!!!
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