I giornali e le tv sono piene delle balle di Matteo Renzi sul caso Consip. L’unica cosa vera è che i carabinieri Gianpaolo Scafarto e Alessandro Sessa sono stati condannati […]

(DI MARCO LILLO – ilfattoquotidiano.it) – I giornali e le tv sono piene delle balle di Matteo Renzi sul caso Consip. L’unica cosa vera è che i carabinieri Gianpaolo Scafarto e Alessandro Sessa sono stati condannati mentre Alfredo Romeo, Italo Bocchino, Luca Lotti, Tiziano Renzi, Emanuele Saltalamacchia e Filippo Vannoni sono stati assolti. Sui reati per i quali sono stati condannati e sul senso politico del caso fioccano mistificazioni e bugie. Al Giornale Matteo Renzi lamenta “la vicenda Consip ha indebolito il mio governo prima della botta del referendum e per delle accuse false ho perso il 10 per cento”. Peccato che il governo cadde per il referendum del 4 dicembre 2016 prima dell’emersione del caso Consip sul Fatto del 21 dicembre 2016.
L’altro cavallo di battaglia dell’ex premier è il complotto del Noe ai suoi danni. Davanti al primo Vespa o Parenzo che gli capita a tiro seguita a sostenere la tesi dei falsi dei carabinieri. Peccato che quella tesi sia uscita sconfitta dal processo. Bisognerà attendere la motivazione ma una cosa è certa: Scafarto è stato assolto per le tre accuse di falso sulle quali Renzi basava la tesi del complotto. I giudici probabilmente ritengono che – quando ha fatto i suoi errori indubbi nelle informative – il carabiniere abbia sbagliato ma non con il dolo di incastrare Tiziano Renzi o indebolire il premier-figlio. Eppure all’Aria che tira Renzi sentenzia: “I carabinieri sono stati condannati perché hanno falsificato degli atti perché dovevano arrivare a colpire Renzi, cioè dei carabinieri hanno cercato di fabbricare degli atti contro il presidente del Consiglio (….). Vi sembra normale un carabiniere che falsifica i documenti e ora con il dossieraggio siamo alla solita”. Per i giudici il reato di falso non c’è ma Renzi crede di più a Porta a Porta.
Nella trasmissione di Bruno Vespa è andato in onda un servizio innovativo sul verdetto: “Sono stati condannati il colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa e il maggiore del Nucleo Ecologico Gianpaolo Scafarto ritenuti colpevoli di avere falsificato alcuni verbali…”. Un errore può capitare a tutti, non è quello il problema. A differenza di quel che dice Porta a Porta, i carabinieri Scafarto e Sessa non sono stati condannati per aver falsificato alcunché. Sessa non era nemmeno imputato per questo, Scafarto è stato assolto “per non aver commesso il fatto”. Il maggiore è stato condannato invece solo a un anno e sei mesi e solo per due rivelazioni di segreto. La prima nei confronti proprio del Fatto. La seconda verso i colleghi transitati ai servizi segreti che lavoravano con lui in passato. Sessa invece solo a tre mesi per omessa denuncia. Il punto è che proprio facendo leva su questi svarioni Vespa alza la palla a Renzi: “Lei dice che i due carabinieri condannati (senza dire i reati, ndr) hanno tramato contro di voi” e l’ex premier schiaccia: “Non lo dico io, lo dice la realtà dei fatti corroborata dalla sentenza di primo grado”. Bum. Seguono commenti sull’analogia tra il caso Consip e il caso dossier che uniscono pere e mele. Mai come in questi giorni è evidente da che parte sta il potere e da che parte sta l’informazione.
Per esempio Il Riformista e L’Unità hanno lo stesso editore, Alfredo Romeo, e hanno avuto la stessa idea: pubblicare, accanto alla notizia (vera) di lunedì 11 marzo 2024 dell’assoluzione di Romeo per il traffico di influenze, le prime pagine dedicate nel marzo 2017 da Repubblica e Fatto all’arresto dell’imprenditore. “Così fucilarono Romeo, giornalismo farabutto”, titola sobriamente L’Unità. L’assoluzione odierna sarebbe la prova ex post dell’errore mediatico di allora. Peccato che Romeo fu arrestato per una mazzetta a un funzionario minore di Consip, Marco Gasparri e il processo per quella vicenda si è chiuso con la condanna (appellata) in primo grado per corruzione a due anni e sei mesi, nel 2022. In quell’inchiesta emergevano alcune conversazioni che indussero i pm a contestare a Romeo un traffico di influenze attuato con la presunta mediazione illecita di Carlo Russo e Tiziano Renzi su Luigi Marroni, non indagato, allora ad Consip. Per questa accusa Romeo è stato assolto come Tiziano Renzi. Mentre i giudici per Carlo Russo hanno riqualificato il traffico di influenze in truffa. Bisognerà attendere le motivazioni per capire ma probabilmente i giudici pensano che Romeo sia stato vittima di un raggiro da parte di Russo. Di qui la riqualificazione del reato per il giovane amico di Tiziano Renzi in truffa che però è non punibile per mancanza della querela di Romeo, che sarebbe la vittima. Resta una domanda: anche se indotto in errore sulla sua capacità e-o volontà di aiutarlo con la Consip, Romeo ha dato qualcosa a Carlo Russo contando sul suo rapporto con Tiziano Renzi, all’insaputa di quest’ultimo? E infine Romeo ha offerto soldi a Russo per Tiziano (a sua insaputa)? Bisognerà attendere il deposito delle motivazioni della sentenza per capire. Queste sono domande che però interessano poco a tv e giornali. Vuoi mettere i falsi dei carabinieri contro Renzi?
Beh, oramai non c’é niente da fare per salvare questo miserabile paese.
Insomma, giorni fa hanno condannato Davigo, persona integerrima, per un reato simile a quello contestato a Scafarto e Sessa.
Nel mentre lo scandalo CONSIP non si capisce a chi si riferisca. O non sanno cosa fare nelle procure e non c’era nessun reato, oppure i potenti non si toccano e addirittura, in questo caso le ‘divise’ si processano e si condannano.
E poi ci mettiamo pure le lamentazioni da martire del senatore rignanese e del giornalista dei VIP che gli dà manforte.
Veramente, ma quanto siamo caduti in basso per essere a questo livello?
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Certo che l’informazione è proprio libera, eh?
Libera di sparare le caxxate che più convengono ai loro protetti e referenti.
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Le falsità pubbliche non le digerisco proprio, come ho sempre detto, se chi ha un seguito importante (politici, giornalisti, influenzatori, ecc.) viene beccato a dire una comprovata fandonia, va punito con l’ergastolo al pari di un assassino pluri omicida. Così ci penserebbero 100 volte prima di sparare ca22ate e magari potranno giustificare l’eventuale errore con concreta documentazione.
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Magari sull’ergastolo no (era un’iperbole, vero?) … ma su una congrua pena e una forte penale, sono MOLTO d’accordo!
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A me questa di Lillo sembra una affannosa (e purtroppo per lui, obbligata) arrampicata sugli specchi.
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Beh ovviamente!
Prima regola che insegnano alla sQuola renziana di “politica”: mistificare senza tema di smentita.
Tanto chi ti smentisce si arrampica sugli specchi!
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@Santo Loquasto quella di Renzi e dei suoi fan….no vero????😂😂Lillo cita date con riferimenti precisi….e non storytelling….!!!
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“… i carabinieri Gianpaolo Scafarto e Alessandro Sessa sono stati condannati mentre Alfredo Romeo, Italo Bocchino, Luca Lotti, Tiziano Renzi, Emanuele Saltalamacchia e Filippo Vannoni sono stati assolti”.
Io leggo questo.
Poi siamo in Italia, dove anche le sentenze vengono spolpate a seconda delle convenienze, privando la pubblica opinione di una verità chiara e inattaccabile.
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Loguasto, ma dì la verità: Pengue ti paga per fare il disturbatore. Mica si può credere seriamente che tu sia un cr3tino sincero quando ti esprimi così.
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Sparvierone, soprassiedo per una volta ai tuoi insulti e rubo trenta secondi al mio tempo. Non essendo un fine giurista come te, mi spieghi come interpretare una sentenza di assoluzione e di condanna? In modo tecnico, aspettando le motivazioni, o in modo poetico e arrabbiato alla De Andrè, ossia cantando “Anche se voi vi credete assolti / Siete lo stesso coinvolti”?
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Il Cazzaro Rosa può dire e fare quello che vuole e non pagare mai, perchè?:
il fantasma di GELI vi mostrerebbe un elenco VERO e ve lo spiegherebbe molto bene.
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