
(fanpage.it) – Enrico Mentana ha cantato a squarciagola coi sostenitori nerazzurri incontrati in strada, a testimonianza della fede nerazzurra che questa sera lo vede al Metropolitano per un match vietato ai deboli di cuore. “Mi sono ritrovato con i tifosi – ha ammesso nell’intervista del pregara a Prime Video -. Quando s’incontrano mi gridano sempre ‘Paga da bere’. E allora ho giocato d’anticipo”.
Ironia, ilarità e devozione. Mentana mescola tutto per stemperare la tensione e tenere a bada l’adrenalina che scoppia dentro a mano a mano che si avvicina il fischio d’inizio. Ha dinanzi a sé i colossi della squadra che conquistò il Triplete, ci sono il ‘principe’ Milito e il portiere Julio Cesar che con quelle sue mani grande ha parato l’impossibile in quella stagione leggendaria per gli interisti. “Questo signore (Milito, ndr) ha regalato a noi interisti una grande gioia. Anche Julio un grande protagonista, Clarence ha fatto sempre tante cose” dice il direttore che scandisce l’emozione per trovarsi lì, in quel momento, aprendo il cassetto dei ricordi e tirando fuori memorie personali e sportive.
“Qualunque cosa si faccia nella vita, che tu sia disoccupato oppure faccia il direttore, quando si è tifosi è bellissimo. C’è quella passione che uscire tutti… Io sono figlio di un giornalista sportivo, vi ho sempre invidiato. Raccontare il calcio è importantissimo”. Piano piano il discorso scivola sull’Inter di Simone Inzaghi, l’anno scorso finalista di Champions e quest’anno dominatrice assoluta in Serie A. “Una vita è fatta di dieci sofferenze e due momenti di gloria, sappiamo benissimo che si va sperando di giocar bene e vincere. Se si pareggia all’ultimo minuto è festa. Quest’anno il clima è diverso… l’Inter ha un suo gioco, resta la squadra che sta dominando in Italia, dobbiamo essere fieri”.
Poi, menzionando l’avversario, azzarda un paragone abbastanza curioso: “Si gioca con l’Atletico Madrid e non con la Scafatese quindi ci può stare tutto”. Fondata nel 1922, la società ‘canarina’ (che oggi milita nel torneo di Eccellenza campano) vanta nella sua storia due partecipazioni al campionato di Serie B che si perdono tra le foto virate seppia, nelle stagioni 1946-1947 e 1947-1948. “Abbasso la Scafatese” disse Totò durante una sequenza del film “Totò al giro d’Italia”.
Il momento amarcord continua, Mentana mette sul tavolo i pezzi forti: “Ho visto l’Inter vincere la Coppa del ’64, ma giocare così bene non l’ho mai vista. È bella davvero da vedere, come lo erano il Milan di Sacchi oppure l’Ajax di Cruijff”. Polvere di stelle sui titoli di coda, il direttore del Tg La7 lascia agli spettatori (in particolare quelli di fede interista) l’ultima battuta: “Dobbiamo tantissimo alla Spagna… se nella stagione del Triplete non avessimo ceduto Ibrahimovic al Barcellona, con l’arrivo di Eto’o, Thiago Motta, Milito e Sneijder, non avremmo vinto quel Triplete. Quindi grazie Spagna”.
Forse se l’ Inter avesse fatto il suo solito gioco costruttivo e propositivo, invece di chiudersi in difesa per ripartire in contropiede, avrebbe fatto più bella figura. Hai uno squadrone e rinunci a giocare sperando nel pareggio contro l’Atletico msdrid. Eliminazione meritata.
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Madrid
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L’Inter NON fa gioco propositivo ma solo difesa e contropiede.
Questo modo di giocare scaturisce dallo schieramento in campo con il 3-5-2, che è la classica tattica del catenaccio per poi ripartire in attacco.
E non è detto che sia perdente, anzi, solitamente fa molto male alle difese avversarie. Specialmente se disponi di gente velocissima e brava a ribaltare le azioni come fanno Di Marco, Barella, Lautaro M., Darmian, Thuram assistiti dalla tecnica di Chalanoglu.
All’Inter contro l’Atletico è venuta a mancare la lucidità di alcuni suoi giocatori, per i gol mangiati in partita e i rigori sbagliati alla fine.
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L’Inter è una squadra putiniana 😀
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Io non seguo il calcio, non lo capisco e non sono in grado di apprezzarlo. Ora, mi si spiega, per cortesia, cosa dovrei capire io da un articolo del genere, con un titolo così? Prima di tutto si parla di “nerazzurri” che mi ci è voluto vario tempo per capire chi fossero e non l’ho capito fino a che ho letto i commenti; parrà assurdo ma è così. Non è scontato per chi non mastica di calcio…
Poi si parla di un giornalista (seee, vabbè) che “canta a squarciagola” non so cosa o dove, come se lo sapessero tutti, come se fosse cosa ovvia e scontata. Da ultimo, il titolo è fuorviante. Si parla di “maratona”, ma La7 non c’entra una mazzafionda.
Insomma, pensavo che fosse un articolo di politica, per scoprire dopo un botto di tempo che si parla di calcio. Posso dirlo, all’autore dell’ “articolo” (chiamiamolo articolo, dai)? Mavvaffa-Q-lo, và!
E scusatemi tanto, eh! 🤷🏼♂️
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Vabbé, ma praticamente tutto l’Orbe terracqueo sa chi siano i ‘nerazzurri’ che non sono un partito di fasci-forzisti.
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