L’alto Tribunale ha accolto il ricorso dell’ex presidente contro la decisione della corte suprema statale del Colorado di bandirlo per il suo ruolo nell’assalto al Congresso

Usa, la Corte suprema dà il via libera a Trump: “Può correre per la Casa Bianca”

(repubblica.it) – La Corte suprema degli Stati Uniti, a maggioranza conservatrice, ha confermato l’eleggibilità di Donald Trump in Colorado, uno dei 15 Stati che vota domani nel Super Tuesday.

I giudici hanno accolto il ricorso dell’ex presidente contro la decisione della corte suprema statale di bandirlo per il suo ruolo nell’assalto al Congresso in base al 14/mo emendamento, che vieta le cariche pubbliche ai funzionari coinvolti in insurrezioni contro la costituzione. La sentenza farà da precedente anche per tutti gli altri ricorsi pendenti negli altri Stati.

I giudici, all’unanimità, hanno stabilito che gli Stati, senza prima l’azione del Congresso, non possono invocare una disposizione costituzionale post-guerra civile per impedire ai candidati presidenziali di presentarsi alle urne.

La sentenza pone agli sforzi avviati in Colorado, Illinois, Maine e in altri stati per espellere Trump, il favorito per la nomination repubblicana, dal ballottaggio a causa dei suoi tentativi di non riconoscere la vittoria alle elezioni del 2020 del democratico Joe Biden, tentativi culminati nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.

Il caso di Trump è stato il primo davanti alla Corte Suprema ad essere trattato in base a una disposizione del 14° emendamento che fu adottata dopo la guerra civile per impedire agli ex funzionari che “si sono impegnati in insurrezioni” di ricoprire una carica pubblica.

La Corte Suprema del Colorado aveva invece deciso che la disposizione poteva essere applicata a Trump, che secondo quella corte aveva incitato all’attacco al Campidoglio. Nessun tribunale prima aveva applicato la Sezione 3 a un candidato alla presidenza.

Alcuni osservatori notano che una sentenza che richiede un’azione del Congresso per attuare la Sezione 3 potrebbe lasciare la porta aperta a future eventuali battaglie per utilizzare la disposizione e squalificare Trump nel caso in cui vinca le elezioni. In uno scenario del genere, un Congresso controllato dai democratici potrebbe tentare di rifiutare la certificazione dell’elezione di Trump il 6 gennaio 2025, in base a questa clausola.

“Una grande vittoria per l’America!!!”. Così a caratteri cubitali, Donald Trump ha esultato su Truth Social per la sentenza.