USA&C. PROVOCAZIONI BELLICHE – Senza ricordare le puntate precedenti (1994, 2004 e 2014), si perde la verità sull’attuale conflitto e si finisce col fare il gioco dei più irragionevoli dell’Occidente

(DI FABIO MINI – ilfattoquotidiano.it) – Sull’anniversario dei due anni dall’invasione russa in Ucraina non dovrei scrivere nulla, sia per coerenza con quanto ho sempre sostenuto (la tragedia non è iniziata il 24 febbraio 2022), sia perché dopo due anni non vedo fatti sorprendenti da commentare in Ucraina rispetto a quanto succede altrove. Semmai merita una riflessione l’anniversario dei trent’anni (dal 1994) di destabilizzazione in Europa e allargamento della Nato ai danni della sicurezza russa, dei vent’anni di guerra di sovversione (dal 2004) da parte degli Stati Uniti in Ucraina e dei dieci anni (dal 2014) di guerra di repressione ucraina nei confronti dei suoi stessi cittadini russofoni. In questa prospettiva, la spedizione militare russa in territorio ucraino del 2022 appare per quello che veramente è stata e non per ciò che a essa è stato attribuito da chi voleva e ancora vuole la guerra in Europa contro la Russia e contro la stessa Europa. Non è stata un’invasione full scale (totale), unmotivated (immotivata), unprovoked (non provocata), illegal (illegale) e nemmeno criminal (criminale) come ci viene propinato. È stata una delle possibili risposte alla guerra voluta, preparata e sostenuta esattamente da chi la definisce con tali espressioni. Di fronte a un regime ucraino che con i presidenti Yuschenko, Turcynov e Poroshenko era palesemente nazista e antirusso, e con quello di Zelensky pronto a subire i diktat dell’estrema destra sostenuta dagli Stati Uniti e dall’Europa, la Russia aveva già lanciato chiari messaggi. Per le vie diplomatiche aveva espresso le preoccupazioni per l’espansione della Nato e per le vie militari aveva indicato i limiti di tolleranza per la propria sicurezza in Georgia (2008) e in Donbass e Crimea (2014). La Russia poteva evitare l’invasione concordando con l’Ucraina, l’Europa e gli Stati Uniti le garanzie per i cittadini russofoni e la neutralità dell’Ucraina. In effetti aveva formulato proposte in tal senso ben prima dell’invasione ricevendo sprezzanti risposte negative proprio mentre Ucraina e Stati Uniti dal 2021 stavano pianificando il conflitto in Crimea e l’ingresso dell’Ucraina nella Nato per impedire o provocare le reazioni russe. Era chiaro che l’ingresso nella Nato dell’Ucraina andava oltre la semplice diatriba per la Crimea e il Donbass. Lo schieramento delle armi occidentali ai confini della Russia azzerava il tempo di preavviso per la sua difesa e avrebbe innescato la sola guerra possibile: quella nucleare e preventiva in Europa. Il calcolo che la Russia non avrebbe potuto ricorrere al nucleare per timore delle rappresaglie nucleari statunitensi sul proprio territorio si scontrava con l’osservazione che l’America non avrebbe rischiato un attacco nucleare strategico ai territori statunitensi per “salvare” l’Europa né tantomeno l’Ucraina. Un dubbio antico, ma sempre vivo che la stessa Ucraina aveva percepito quando, subito dopo l’invasione, era riuscita a stabilire un accordo con la Russia per la cessazione delle ostilità. Accordo fallito per esplicito ricatto degli angloamericani che così resero ben chiaro quale guerra e per chi avrebbero dovuto combattere gli ucraini fino al loro ultimo uomo: una guerra di autodistruzione contro la Russia per gli interessi angloamericani in Europa e nel mondo.
L’opzione militare russa aveva quindi i suoi motivi in decenni di provocazioni e nell’imminenza/immanenza di un rischio esistenziale per la Russia e per le popolazioni affini che il diritto internazionale prevede debbano essere protette (Right to protect o R2P). Riguardo ai crimini di guerra attribuiti alla Russia e a quelli documentati commessi dall’Ucraina è buona norma stabilire con immediatezza la verità dei fatti, la natura e l’entità dei crimini e le responsabilità oggettive personali e politiche. Nulla di ciò è ancora avvenuto e navighiamo nella pura propaganda di parte.
Con il fallimento degli accordi, l’operazione iniziata con l’invasione è diventata una guerra locale nell’ambito della guerra globale tra il cosiddetto Occidente e la Russia-Cina, non dichiarata e perfino negata dall’ipocrisia ma in atto con varie manifestazioni di virulenza e latenza. Per la Russia, quella in Ucraina è una guerra limitata nelle forze impiegate e negli obiettivi. L’Europa non ha mai corso il rischio che i carri armati russi arrivassero in Portogallo come ci è stato detto. È una guerra che si poteva evitare e che la sete di guerra e profitti ha alimentato fino a farla diventare una guerra di distruzione strutturale. E pure in questa ottica la vera distruzione per la quale tutti vogliono partecipare al banchetto della ricostruzione riguarda principalmente i territori a oriente del Dniepr, già massacrati dalle repressioni e dai bombardamenti ucraini con le nostre armi. Si può scommettere che per tali territori non verrebbe speso un euro dei miliardi da “investire” nemmeno se essi tornassero all’Ucraina. È una guerra “raccontata”, male, per gli sprovveduti e i fanatici, che contrasta con quella osservata da chi ha buon senso.
Si è detto che la Russia ha commesso errori di valutazione sulla capacità di resistenza del popolo ucraino e sul “convinto” supporto economico-militare all’Ucraina da parte degli Stati Uniti e dell’Europa. Molto romantico e ideologico, ma si è confusa la resistenza popolare con l’ostinazione di un governo, dei sostenitori interni e dei mandanti esterni nel perseguire la distruzione di un intero Paese per interessi particolari.
L’Ucraina e l’Occidente sono di fatto inchiodati e incapaci di uscire dal tunnel in cui si sono ficcati per dar retta agli estremisti e ai bellicisti nazionali e internazionali. Ammesso e non concesso che vogliano uscirne. In questo anniversario farlocco, la prospettiva più realistica è che la Russia continuerà a difendere i territori occupati e legalmente annessi, anche se non riconosciuti dai nemici, mentre l’Ucraina sarà un campo di battaglia permanente: abbastanza rarefatto per far affluire armi e soldi e abbastanza denso per impedire all’Europa di essere stabile e sicura. La Nato e l’Unione europea si stanno preparando a questo scenario dirottando risorse preziose verso i cosiddetti “aiuti” all’Ucraina che si traducono in profitti di guerra per alcuni e perdite politiche ed economiche per altri. Nella migliore delle ipotesi Europa e Ucraina saranno schiave dei debiti e degli interessi altrui senza alcuna prospettiva di pace o di crescita. La guerra permanente in Ucraina è anche funzionale a quella globale Ovest-Est e lo dimostrano le operazioni speciali condotte in Europa dagli anglo-americani contro la Russia, tanto spettacolari quanto ininfluenti sul corso degli eventi ucraini e invece devastanti per tutta l’Europa e gli equilibri internazionali. Sono le distruzioni materiali, i sabotaggi e gli attacchi random alle strutture energetiche, i gasdotti, le dighe, il naviglio militare e civile che colpiscono direttamente la Russia e indirettamente tutto l’Occidente con i danni ai flussi commerciali e alle relazioni internazionali. Sono le operazioni d’intelligence e d’influenza che tendono a fomentare quella rivolta interna alla Russia che porti al “cambio di regime” e magari all’eliminazione fisica dei suoi dirigenti. La popolazione russa non riceve la disinformazione della quale “godiamo” noi e se la riceve non l’accoglie, così come noi non riceviamo e non accogliamo quella russa. Ci sono però dei limiti anche nella capacità di disinformare e sono insiti nella capacità di ricordare. Per ogni mito che costruiamo sui nostri valori di democrazia, libertà e civiltà ci sono milioni di persone che ricordano come siamo riusciti a dimenticarli nelle guerre degli ultimi cento anni e nei massacri degli ultimi cento giorni. Per ogni mito costruito sulla dirigenza ucraina e sulla dissidenza russa ci sono milioni di persone che ricordano chi sono questi idoli e cosa hanno fatto veramente. Persone che riescono a sottrarsi alla sistematica manipolazione della memoria che la disinformazione vorrebbe polarizzare su quella volutamente corta e quella volutamente lunga che meglio si presta a giustificare i massacri, stravolgere la storia e alimentare l’odio e la vendetta.
I bambini del Donbass
Per molti sono corpicini di serie B
È il veleno della xenofobia su base geopolitica instillato dalla dottrina del suprematismo atlantista.
"Mi piace"Piace a 8 people
Grazie per questo lampo di luce nel buio denso della triste ricorrenza.
"Mi piace"Piace a 8 people
Il meraviglioso Mini, voce della verità, non era mai stato così chiaro e lineare.
Grazie di cuore, cercherò di essere sempre tra quei “milioni di persone che ricordano”.
"Mi piace"Piace a 9 people
Anail mi associo, facendoti complimenti, al tuo post.
Adesso vai a ricordare a tal Davide : si però devi anche scrivere che Putin è un dittatore, è cattivo…bla bla.
E a tal granlupomannaro che c’è un aggressore ( la Russia di Putin) e un aggredito ( l’Ucraina)…..
In casa mia se ne sentono da vent’anni……
Saluti
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ricordami…chi era la tua parente del Donbass?
Ti riferisci a quello, vero, caro Fabio, con l’ultima frase…?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Anail, mio fratello ha convissuto per 10 anni, poi sono tutt’ora rimasti molto affiatati, restando ognuno a casa sua con ragazza madre ucraina del donbass, sangue russo. Io ricordo i natali a cena a casa mia e lei a raccontare . Quanto ha dovuto faticare per fare “scappare ” il figlio e portarlo da noi. Quel che racconta il generale è il riassunto di questi 20 anni che io già sapevo.
Saluti da tuo super fan.
P.s.viviana vivarelli non scrivi più?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ormai leggere e ascoltare la verità è un fatto straordinario….
È tutta un’unica storia di guerra alla Russia e prosegue senza sosta dai primi del ‘900; gli USA fomentano e sostengono attori, mascherati da suprematisti-nazionalisti fascio-nazismi, in zone europee, per creare destabilizzazione alle porte della Russia e possibilmente scontri diretti o conflitti di bassa intensità ma continui. L’Europa è l’agnello sacrifucale dell’industria bellica dell’ovest e dell’est.
"Mi piace"Piace a 5 people
Cavolo!!!!
E ora chi si prende l’onere di far capire a chi non capisce cos’ha affermato il gen, Mini?
"Mi piace"Piace a 3 people
La STORIA.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Articolo veramente esemplare. Di una chiarezza, onestà intellettuale e completezza raramente riscontrabili nei quotidiani italiani.
Chapeau!
"Mi piace"Piace a 3 people
Mi chiedo come l’esercito Italiano sia riuscito a passare dal Generale Mini a Vannamarcacci
"Mi piace"Piace a 3 people
Le verità palesi che elenca Mini
sono li da vedere.
Ucraina trasformata in un campo di battaglia permanente della Nato e dallo zerbino UE contro un nemico da demonizzare e abbattere pian piano attraverso un lavorìo instancabile di provocazioni belliche e narrazioni farlocche di mass media compiacenti.
Questo li scenario di guerra futuro e terribile che solo cervelli svegli, schiene dritte e grande coraggio di ognuno di noi anche singolarmente possono fermare.
"Mi piace"Piace a 4 people
Il generale non ha avuto né sentito il bisogno di premettere alle sue affermazioni e deduzioni la solita specifica : l’autocrate russo è un criminale , dittatore, aguzzino,sanguinario. Ha invece sottolineato che la Russia tramite il suo presidente ha cercato di evitare il conflitto nonostante tutte le mosse trentennali dell’ occidente tese a disintegrare la federazione di Putin .Chissà se Travaglio legge gli articoli “sovversivi putiniani”di Mini e in tal caso ,cosa ne pensa?
"Mi piace"Piace a 2 people
Cesare:
Travaglio pubblica Mini.
Chi altri lo fa?
Accettiamolo per come è e per quello che ci dà Travaglio.
Siamo tutti in mezzo al pantano dei cappellini, severgnini e gramellini.
Non trasciniamoci pure Travaglio per carità…
"Mi piace"Piace a 3 people
Grande MINI ! uno sparo nel buio… CESSATE IL FUOCO!
"Mi piace"Piace a 1 persona