Il fenomeno è interessante. La settimana scorsa il Fatto Quotidiano ha pubblicato una notizia sulla senatrice leghista Giulia Bongiorno, ovvero che la sua fondazione Doppia […]

(DI SELVAGGIA LUCARELLI – ilfattoquotidiano.it) – Il fenomeno è interessante. La settimana scorsa il Fatto Quotidiano ha pubblicato una notizia sulla senatrice leghista Giulia Bongiorno, ovvero che la sua fondazione Doppia difesa a supporto delle donne vittime di violenza, dal 2007 (anno della sua nascita) al 2018 è stata più marketing che un aiuto concreto alle donne.
Bongiorno e l’altra cofondatrice di Doppia difesa Michelle Hunziker avevano messo in piedi una grande campagna pubblicitaria con la loro immagine per sponsorizzare la fondazione, ottenendo una ricca rassegna stampa e ospitate tv. Peccato che però non esistesse una struttura efficiente per raccogliere le tante richieste di aiuto di donne in difficoltà o, addirittura, in pericolo. Lo ha scritto un giudice nel decreto di archiviazione dopo che la senatrice leghista e Hunziker avevano querelato il Fatto. I media svizzeri e tedeschi hanno rilanciato la notizia (se ne sono occupati, tra gli altri Rtl e Bild), in Italia curiosamente nessuna delle grandi testate nazionali ha dedicato neppure un colonnino alla vicenda. Il Pandoro e la beneficenza sì, Doppia difesa e la violenza sulle donne no.
Strano, perché quando si parla di leghisti che inciampano, da Salvini ai suoi compagni di partito più improbabili, fioriscono corsivi indignati. Abbiamo letto valanghe di editoriali sul leghista che confondeva Topolino con Dante, su Susanna Ceccardi e il suo timore che l’Ucraina diventasse un viatico per chi scappa dall’Africa, su quell’altro che vuole il daspo per i cantanti, sul senatore della Lega padre di Miss Italia, su Bignami e la sua foto di 19 anni fa travestito da gerarca nazista e pure su Salvini crocifisso per la visita al pastificio Rummo. Ai leghisti non sia abbona nulla. A tutti tranne che a Giulia Bongiorno.
I temerari giornalisti che fino a una settimana fa mi rimproveravano di prendermela solo con i deboli, sono eroici nel perculare il potentissimo Pillon quando si autocommenta i post, ma quando l’irrilevante Giulia Bongiorno viene beccata in fallo e su un tema come la violenza sulle donne, twittano fischiettando un innocuo BONGIORNO caffè.
” Giulia Bongiorno viene beccata in fallo e su un tema come la violenza sulle donne”
Povero fallo!
Battute a parte, è evidente che la violenza sulle donne è un argomento tanto tabù da essere praticamente impronunciabile. Su tutti hanno indagato i giornalisti d’inchiesta, non non sulle mafie rosa che gestiscono questo settore dalla carriera molto florida negli ultimi anni di boom woke.
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Si sono fatte solo pubblicità indebita, lo sanno tutti che quella “falsa fondazione “non aveva nessun riscontro, una segreteria telefonica a cui nessuno dava risposta e riscontro a tutte le donne che chiamavano sperando di avere un assistenza” pro bono ” dalla Buongiorno e chissa che dalla Hunzicher invece erano una sola come una Ferragni qualsiasi..meno male che in perfetto silenzio siano state sgamate e condannate ,ma loro giocavano solo ad essere famose con la beneficenza mica chiedevano soldi …brava Lucarelli!
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Ottimo articolo….Lucarelli👏👏👏👏👏👏
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