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(DI ELENA BASILE – ilfattoquotidiano.it) – Sono appena tornata in Europa dopo un viaggio nella provincia di Cape Town dove l’eco mediatica delle invettive piene di odio mi ha raggiunto sbiadita, grazie non solo alle spiagge di sabbia bianca e ai cieli puri di un paesaggio di una bellezza eccezionale, ma anche in virtù di una costatazione: il mondo può cambiare in meglio. A Sea Point ho visto la borghesia nera sedere nei ristoranti accanto alla borghesia bianca in un’atmosfera rilassata e armonica. L’ideale perseguito con coraggio e spirito di sacrificio da Mandela e i suoi compagni di lotta è stato in parte realizzato. Certo tutto è un po’ più complicato. La lotta contro l’apartheid è risultata vittoriosa grazie ai nuovi equilibri geopolitici di fine guerra fredda. Nel Sud Africa non è tutto rose e fiori. Le ingiustizie sociali permangono, la violenza e la criminalità in alcune città imperversano insieme alla corruzione e all’inefficienza dello Stato. Eppure, soprattutto nella provincia di Cape, sembra di vivere in un mondo più giusto. La ministra degli Affari Esteri, una donna dalla dignità ammirevole e dalla retorica altisonante, sebbene abbia ricevuto minacce di morte, continua a denunciare i crimini del governo di Israele a Gaza, chiedendo alla Corte di giustizia internazionale se le nuove azioni militari israeliane programmate a Rafah non implichino da parte di Netanyahu la disobbedienza all’invito ricevuto di impedire all’esercito possibili azioni di genocidio contro l’inerme popolazione palestinese. A Sea Point ho anche visto una piscina olimpica tenuta benissimo, con docce calde gratuite, aperta al pubblico per pochi soldi, nella quale i turisti occidentali, dichiarando di essere pensionati, entravano sfacciatamente senza pagare per poi lanciare occhiate sospettose alla maggioranza di colore presente nel resort pubblico. Come sono lenti a morire i pregiudizi!
Tornata a Bruxelles ho scoperto che in Italia il dibattito continua infervorato intorno a un artista, Ghali, che si è permesso di esprimere la sua opinione sugli eventi di Gaza. Censurato non solo dalla Rai filo-governativa, ma anche dai giornali del “progressismo talebano”. In Italia il provincialismo rende l’attualità e la censura più grottesche che in Europa dove l’omertà, l’incapacità di denunciare il terrorismo di Stato di Israele è pure presente. Il governo Meloni si distingue per zelo nella solidarietà a Netanyahu. È imbarazzante ascoltare il ministro Tajani che, senza mai esprimere nette parole di condanna per Netanyahu, si affanna a esibire gli aiuti umanitari ai bambini feriti e mutilati a Gaza, afferma di lavorare per la pace e la soluzione dei due Stati mentre ingiunge al nostro ligio rappresentante permanente presso l’Onu posizioni che si allontanano da quelle spagnole, francesi, irlandesi, belghe e persino tedesche. Il nostro governo di destra è complice di Netanyahu e dei suoi crimini di guerra, con l’aggravante di adottare politiche opportunistiche, incuranti dei diritti umani, perché in debito con Israele per la concessione dell’appalto al consorzio di cui fa parte l’Eni per lo sfruttamento del gas nelle acque che – in base alla convenzione Onu sul diritto del mare – appartengono a Gaza e ai palestinesi.
Sul fronte ucraino, mentre i repubblicani Usa hanno impedito l’approvazione del pacchetto di aiuti all’Ucraina, Stoltenberg, dopo aver alla fine ammesso che la guerra con la Russia iniziò nel 2014, programma candidamente almeno altri dieci anni di guerra in Europa. L’obiettivo di erodere la potenza di Mosca con una guerra economica e a bassa intensità, malgrado la distruzione dell’Ucraina, malgrado i lutti e la disperazione creati, è ancora lì, è soltanto posticipato negli anni.
Biden, in preda alla demenza senile, offre spettacoli patetici. Come è possibile che il mondo cosiddetto libero abbia un tale leader? Vi sono evidentemente poteri in grado di governare la geopolitica e l’economia globale per cui la presenza di un uomo sano di mente o meno alla presidenza statunitense è irrilevante.
L’elezione di Trump, politico spregiudicato, i cui valori sono terribilmente lontani dai nostri, potrebbe persino sortire conseguenze positive. La mediazione in Ucraina e con Israele in quanto il piano saudita di Gaza disarmata e autonoma sotto la direzione internazionale e di Ryad potrebbe essere favorito dal pragmatismo repubblicano.
Il volto rozzo degli Usa di Trump potrebbe contribuire alla nascita dell’Europa autonoma strategicamente, con una propria difesa, dell’Europa continentale e mediterranea che riscopre gli interessi di pace, di solidarietà economica, di investimenti nei beni comuni e di sicurezza a cui aspirano i popoli.
L’Europa in grado di costruire un futuro lontano dall’atlantismo guerrafondaio è il cammino arduo in cui sperare, qualora queste classi dirigenti siano mandate a casa.
Per mandare a casa questa classe dirigente supina ai guerrafondai fella Nato, bisognerebbe riuscire ad intravederne un’altra che abbia almeno un minimo di schiena dritta.
Poi bisognerebbe che quest’altra classe dirigente con schiena dritta sia decentemente pubblicizzata dai network TV che hanno la possibilità di informare in maniera ramificata raggiungendo i più ampi strati di popolazione.
TV che, invece, sono saldamente in mano, per l’appunto, ai guerrafondai della Nato, i quali faranno in modo che la prossima classe dirigente sia di nuovo quella prona ai loro voleri…
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Chiunque voglia rappresentare l’alternativa a “questa classe politica supina ai guerrafondai Nato” deve NECESSARIAMENTE unirsi.
L’ho già scritto. Meglio un’Armata Brancaleone ( intesa come “di tutto di più”) che tanti rivoli seri ed identitari che non solo non raggiungeranno il quorum ma proprio perché minuscoli verranno trattati dai media come una riserva indiana trascurabile.
Il collante per unirsi c’è. L’avversione comune a queste politiche di guerra e a questo servilismo sciocco e criminale agli USA e alla sua diramazione in Medio Oriente, Israele.
Se il Dissenso a tutto ciò non si unisce sarà una sfida persa prima di intraprenderla.
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Vasto programma
(ho messo mi piace al tuo commento per cui, se puoi, perdonami la battuta-citazione, mi è venuta spontanea)
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“ Mi piace” è chiaramente a prescindere dal resto del mio scritto
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Bravissima la Basile, articolo chiarissimo e condivisibile al 100%
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